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Indice degli argomenti Toggle Cos’è la formaldeide e perché è pericolosaFonti comuni di formaldeide negli ambienti domesticiDove si trova la formaldeide all’interno delle case?Effetti sulla salute dell’esposizione alla formaldeideStrategie per ridurre la formaldeide in casaCorretta ventilazione dei localiVentilazione adeguata e utilizzo di purificatori d’aria: soluzioni tecnologiche contro la formaldeideScelta di materiali e arredi a bassa emissione Uso di piante depurative: alleate naturali contro la formaldeideProdotti e tecnologie per contrastare la formaldeideMateriali da Costruzione: il pannello isolante Airrock 33 Alu di ROCKWOOLVMC decentralizzata di Helty: la risposta concreta all’inquinamento indoorTecnologia ionizzante Airzone: protezione attiva contro allergeni e inquinanti indoorIdrocolor Alta Definizione di Boero: pittura superlavabile e formaldeide-free per interni di alta qualitàLa tecnologia Activ’Air® di Saint-GobainMobili e arredamento: pannelli impiallacciati in Vero-Legno ShinnokiRivestimenti e pitture a base d’acqua: idropittura POTHOS 003 di Fassa BortoloPiastrelle e rivestimenti: moquette Milliken di LiuniFAQ sulla formaldeideCos’è la formaldeide e dove si trova in casa?Perché la formaldeide è considerata pericolosa per la salute?Quali prodotti rilasciano formaldeide negli ambienti interni?Come si può eliminare la formaldeide in casa?Esistono norme che regolano l’uso della formaldeide nei prodotti?Come posso sapere se un prodotto contiene formaldeide? La formaldeide, come altri inquinanti, mette a rischio il comfort e la salubrità degli ambienti interni, che in realtà rappresentano una priorità in ogni edificio per garantire il benessere delle persone. La formaldeide è un composto organico volatile (COV), ovvero un gas nocivo per la salute dell’uomo. È inodore e solubile in acqua e viene prodotto mediante ossidazione catalitica del metanolo. Cos’è la formaldeide e perché è pericolosa La formaldeide (o formalina in soluzione acquosa) è un composto organico volatile (COV) con formula chimica CH₂O, il più semplice degli aldeidi. Si presenta come un gas incolore, dall’odore pungente, ed è largamente utilizzata in ambito industriale per la produzione di resine, colle, vernici, tessuti trattati e materiali da costruzione. Già nel 1983 il Ministero della Salute aveva emanato una normativa “usi della formaldeide rischi connessi alle possibili modalità d’impiego” che fissava un limite massimo di esposizione negli ambienti domestici di 0,1 ppm (124 μg/m3). Nel tempo si è continuato ad utilizzare questa sostanza, per le sue proprietà interessanti per diversi aspetti, in molti settori come l’edilizia; finché dal 2004 l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha dichiarato che la formaldeide è cancerogena, inserendola nell’elenco delle sostanze cancerogene per l’uomo. La sua classificazione inizialmente era “carcinogeno di categoria 2”, ovvero tra le sostanze sospettate di provocare il cancro. Dal 2015 la classificazione della formaldeide è passata a “Carcinogeno di categoria 1B”, indicando così un maggior pericolo confermato da diversi studi scientifici che hanno permesso di comprendere i suoi effetti sulla salute. Fortunatamente, negli anni l’attenzione al tema della sicurezza è cresciuta molto, anche in relazione ai possibili effetti indesiderati causati dall’impiego di materiali chimici o potenzialmente dannosi. Nel 2017 è stato emanato un decreto, in risposta a disposizioni europee, che regola la commercializzazione dei prodotti per l’edilizia. Con questo testo, il progettista viene responsabilizzato riguardo alla scelta dei materiali e dei prodotti indicati per la realizzazione dell’opera e i relativi potenziali effetti collaterali. La stessa attenzione, chiaramente, deve esserci anche da parte del committente, soprattutto quando sceglie componenti e arredi in autonomia. A livello europeo il Regolamento (UE) 2023/1464, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 31 luglio 2023, ha modificato l’allegato XVII del Regolamento REACH, introducendo la nuova voce di restrizione n. 77 dedicata alla formaldeide (CAS 50-00-0) e alle sostanze che la rilasciano. Una misura nata dalla necessità di limitare l’esposizione del pubblico a una sostanza classificata come cancerogena, mutagena, sensibilizzante e corrosiva, ancora largamente presente in prodotti di uso quotidiano come mobili, pavimenti, tessili, detergenti e articoli per l’edilizia. Dal 6 agosto 2026 non sarà più possibile immettere sul mercato mobili o articoli in legno che rilasciano formaldeide oltre 0,062 mg/m³ e tutti gli altri articoli che superano la soglia di 0,080 mg/m³ (test secondo Appendice 14 REACH). Dal 6 agosto 2027 il limite di 0,062 mg/m³ si estende anche agli interni dei veicoli stradali nuovi. La norma non si applica ad articoli che contengono formaldeide naturalmente (es. legno grezzo), prodotti destinati esclusivamente all’uso esterno o industriale, senza esposizione pubblica prevedibile, articoli usati e dispositivi regolamentati da normative UE specifiche (biocidi, DPI, dispositivi medici, materiali a contatto con alimenti). Per tutte queste ragioni, negli ultimi anni, moltissimi produttori di materiali edili si sono impegnati nel proporre prodotti privi di questa sostanza. Fonti comuni di formaldeide negli ambienti domestici La formaldeide è uno dei principali inquinanti indoor e può essere rilasciata da numerosi materiali e prodotti presenti in casa. Anche se cancerogena, viene molto utilizzata nell’industria chimica, ad esempio per produrre resine sintetiche e vernici. In realtà, si nasconde anche in molti altri prodotti in commercio. Basti pensare che i materiali da costruzione come i compensati, truciolati o i pannelli fonoisolanti utilizzati per i controsoffitti delle abitazioni possono contenere formaldeide. Si trova generalmente nelle vernici o nelle colle, ma anche nelle resine che si usano per truciolato, tappezzerie, moquette, tendaggi e nel settore tessile, per trattare le stoffe e renderle più resistenti ai lavaggi. Anche fonti di combustione come stufe, camini e fumo di sigaretta possono contribuire alla sua diffusione. Troviamo tracce di questa sostanza anche nel settore cosmetico: grazie alle sue proprietà antibatteriche, conservanti e fungicide, viene utilizzata per la produzione di smalti, prodotti per il make-up e per l’hair care. Dove si trova la formaldeide all’interno delle case? Dopo quanto detto, è semplice comprendere che questo elemento chimico può essere presente in moltissimi dei prodotti che utilizziamo, compresi quelli per la pulizia della casa. Essendo un potente antibatterico, viene impiegato per produrre detersivi per piatti e prodotti disinfettanti. È anche un prodotto secondario della combustione ed è generata dal fumo delle sigarette o dalle stufe a gas e cherosene. Per questo la concentrazione di formaldeide spesso è maggiore negli ambienti interni, soprattutto in presenza di molti mobili o elementi in compensato o in truciolato di legno, tappezzerie, parquet, moquette e vari composti tessili. Secondo un opuscolo del Ministero della Salute, i livelli “nelle abitazioni generalmente compresi tra 0,01 e 0,05 mg/m®“ sono superiori a quelli outdoor. Per tutte queste ragioni la formaldeide rientra tra le cause della cosiddetta Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome). Si tratta di una condizione in cui gli occupanti di un edificio manifestano sintomi di malessere – come irritazioni agli occhi, mal di testa, affaticamento, difficoltà respiratorie – senza una causa medica identificabile, ma che tendono a migliorare una volta usciti dall’ambiente. È spesso correlata a una scarsa qualità dell’aria indoor, dovuta a inquinanti come la formaldeide, composti organici volatili (COV), muffe o ventilazione inadeguata. Effetti sulla salute dell’esposizione alla formaldeide Gli effetti della formaldeide sulla salute delle persone dipendono dal livello di inquinamento indoor generato, quindi dalla concentrazione della sostanza nell’ambiente e dal periodo di esposizione degli occupanti. Questo significa che stare 5 minuti in un ambiente mediamente inquinato può essere più sicuro di stare 10 ore in una stanza leggermente più salubre. Oltre a conoscere cos’è la formaldeide e dove si trova, quindi, è fondamentale saper riconoscere i sintomi che provoca in caso di eccessiva esposizione. A basse concentrazioni, può provocare irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, oltre a causare mal di testa, tosse, affaticamento e dermatiti. Con un’esposizione prolungata o a livelli elevati, la formaldeide è associata a disturbi respiratori cronici e a un aumentato rischio di insorgenza di tumori, in particolare a carico del tratto respiratorio superiore, come il cancro nasofaringeo. Classificata come cancerogeno di categoria 1B dall’Unione Europea e dal Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), la formaldeide è riconosciuta anche come sostanza mutagena e sensibilizzante. La gravità degli effetti dipende da vari fattori: la concentrazione presente nell’aria, la durata dell’esposizione e la sensibilità individuale. Perché è pericolosa? I motivi sono diversi: Tossicità acuta: può causare irritazioni alle mucose, agli occhi, alla gola e alla pelle anche a basse concentrazioni. Effetti cronici: l’esposizione prolungata può generare problemi respiratori come asma e bronchiti. Cancerogenicità: è classificata dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come “cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 1), con un’associazione accertata con alcuni tumori, in particolare quelli delle vie respiratorie. Inquinante indoor: negli ambienti chiusi tende ad accumularsi, soprattutto in presenza di materiali che la rilasciano nel tempo (es. mobili in truciolato, pavimenti laminati, tessili trattati), contribuendo alla Sindrome dell’edificio malato. Strategie per ridurre la formaldeide in casa Il primo passo per rendere la propria casa sicura e priva di formaldeide consiste nell’imparare a scegliere e conoscere i materiali sicuri e privi di sostanze nocive. Che si tratti di costruire casa o ristrutturarne una esistente, è importante leggere le etichette e le dichiarazioni ambientali dei produttori, che forniscono informazioni in merito alle sostanze contenute, alla tipologia di lavorazione eseguita e alla naturalezza di quanto utilizzato. Queste informazioni possono dirci anche se un materiale è privo di formaldeide. Ad esempio, nel caso del legno si devono prediligere prodotti che non contengono UF (urea-formaldeide), prestando attenzione all’acquisto di compensati, tavole di legno e laminati, preferendo sempre materiali etichettati almeno con la sigla E1 (bassa concentrazione di formaldeide). La stessa attenzione va posta nella scelta dell’isolamento termico ed acustico, che deve essere a sua volta a bassa emissione di formaldeide, quindi non contenere resine. Fortunatamente, il mercato offre oggi numerose alternative ecologiche e sicure che interessano diversi ambiti legati alla casa: Materiali da Costruzione, come pannelli in legno certificati privi di formaldeide e isolanti naturali, come lana di roccia, fibra di legno o sughero; Mobili e arredamento, preferibili in legno massello in quanto privi di formaldeide e sostante inquinanti; Tessuti naturali per divani e poltrone, come cotone organico o lino; Prodotti per la pulizia fatti con ingredienti naturali, come aceto, bicarbonato di sodio e oli essenziali, oppure pulitori a vapore che utilizzano solo acqua; Rivestimenti e pitture a base d’acqua, prive di composti organici volatili (COV), tra cui la formaldeide. Piastrelle e rivestimenti realizzati con materiali come, ad esempio, ceramica o legno. Corretta ventilazione dei locali Innanzitutto, per migliorare la salubrità degli ambienti interni e il comfort è fondamentale una corretta ventilazione dei locali. Troppo spesso sottovalutata, l’areazione degli ambienti permette di garantire un livello di qualità dell’aria adeguato, diluendo ed espellendo eventuali sostanze inquinanti, come la formaldeide. Il ricambio dell’aria può essere fatto in modo “manuale”, aprendo i serramenti, o tramite un impianto di ventilazione meccanica, che automatizza e rende più efficiente il processo. Ventilazione adeguata e utilizzo di purificatori d’aria: soluzioni tecnologiche contro la formaldeide Per ridurre efficacemente la concentrazione di formaldeide negli ambienti interni, è fondamentale intervenire sulla qualità dell’aria attraverso due strategie complementari: la ventilazione meccanica controllata (VMC) e l’impiego di purificatori d’aria specifici. Una ventilazione adeguata, sia naturale che automatizzata, consente il ricambio continuo dell’aria viziata, diluendo la presenza di composti organici volatili (COV) come la formaldeide. I sistemi VMC, in particolare, garantiscono un flusso costante e controllato, estraendo l’aria viziata dall’interno ed immettendo aria pulita. Un impianto VMC si aziona in modo automatico per garantire in ogni momento una corretta ventilazione. Oggi, la maggior parte di questi sistemi è dotata anche di uno scambiatore di calore, che trattiene il calore dell’aria estratta e lo riutilizza per trattare quella in ingresso, riducendo gli sprechi energetici. A complemento, i purificatori d’aria dotati di filtri HEPA, carbone attivo o tecnologia di ossidazione fotocatalitica possono trattenere e neutralizzare la formaldeide, oltre ad altri inquinanti indoor. È importante scegliere dispositivi certificati per l’abbattimento specifico della formaldeide, verificando le schede tecniche e i test di efficacia. Scelta di materiali e arredi a bassa emissione Altri prodotti potenzialmente pericolosi sono le vernici e le pitture per la tinteggiatura. Anche in questo caso è bene prediligere prodotti naturali, ormai facilmente reperibili in commercio. Se si devono comprare dei mobili valgono le stesse regole: è necessario verificare i materiali e i trattamenti eseguiti e, nel caso ci siano dubbi, è preferibile lasciare gli arredi all’aria aperta per alcuni giorni prima di disporli in casa oppure ventilare molto bene i locali per le prime settimane. Attenzione anche alla composizione dei prodotti non edili, come detergenti, cosmetici ed alimenti. Uso di piante depurative: alleate naturali contro la formaldeide Le piante depurative rappresentano una soluzione naturale ed esteticamente gradevole per migliorare la qualità dell’aria indoor e ridurre la concentrazione di formaldeide. Alcune specie vegetali, infatti, sono in grado di assorbire i composti organici volatili (COV) presenti nell’aria attraverso un processo di fitodepurazione, contribuendo alla purificazione ambientale in modo continuo e silenzioso. Tra le piante più efficaci segnalate anche dalla NASA figurano il ficus benjamina, la spathiphyllum (pianta del bucaneve), la dracena, la sansevieria e il clorofito. Queste varietà, oltre a trattenere formaldeide, possono captare anche benzene, toluene e altri inquinanti indoor. Sebbene non sostituiscano sistemi tecnologici di ventilazione o filtrazione, le piante rappresentano un complemento ecologico, migliorano l’umore, riducono lo stress e contribuiscono al benessere psicofisico degli occupanti. Per un’efficacia maggiore, è consigliabile collocarle in più punti della casa e mantenerle in buone condizioni, evitando ristagni d’acqua e polveri sulle foglie. Prodotti e tecnologie per contrastare la formaldeide Materiali da Costruzione: il pannello isolante Airrock 33 Alu di ROCKWOOL Airrock 33 Alu è il pannello utilizzato per l’isolamento delle pareti interne, realizzato in lana di roccia ROCKWOOL ottenuta a partire dalla roccia vulcanica naturale.Si tratta quindi di una soluzione che garantisce temperature interne gradevoli tutto l’anno, protezione dal fuoco e un adeguato isolamento acustico senza compromettere la salubrità dell’ambiente in cui si inserisce. VMC decentralizzata di Helty: la risposta concreta all’inquinamento indoor Helty propone una soluzione efficace attraverso i suoi sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata decentralizzata (VMC). La VMC ricambia e filtra costantemente l’aria, espellendo quella viziata e immettendo aria nuova, filtrata e ossigenata, grazie a filtri F7 che trattengono PM10, PM2.5, VOC, formaldeide, allergeni e perfino radon. Helty Flow Plus Helty Flow Plus è un Sistema di VMC decentralizzato ideale per contrastare allergie, riniti e asma. Garantisce un ricambio d’aria continuo e filtrato, migliorando la qualità dell’aria indoor. I vantaggi delle soluzioni Helty sono molti. Fra i principali segnaliamo l’installazione veloce e non invasiva, anche in edifici già abitati, controllo dell’umidità per prevenire muffe e condensa, recupero termico fino al 91%, con risparmio energetico, funzionamento continuo e silenzioso, stanza per stanza e la detrazione fiscale al 50% come infrastruttura per il risparmio energetico. Il sensore IAQ monitor di Helty rileva temperatura, CO2, umidità e la presenza di inquinanti indoor potenzialmente dannosi come i TVOC, la formaldeide e le polveri sottili PM1/2.5 e PM10 Helty ha recentemente lanciato la nuova linea di sensori intelligenti per la qualità dell’aria interna che in pratica trasformano la ventilazione meccanica controllata (VMC) in un sistema integrato e reattivo per la gestione del comfort abitativo. I nuovi dispositivi – CO₂ Monitor, IAQ Monitor e Radon Monitor – rilevano in tempo reale i principali inquinanti chimici, fisici e biologici, tra cui formaldeide, VOC, polveri sottili (PM1/2.5/10) e gas radon. Grazie all’integrazione con l’app Helty Home, è possibile impostare scenari personalizzati e attivare automatismi intelligenti per una ventilazione dinamica e adattiva. Questa innovazione si allinea perfettamente alla norma UNI 11976:2025, che promuove la progettazione di edifici salubri secondo criteri prestazionali legati alla qualità dell’aria, alla salute degli occupanti e all’efficienza energetica. Tecnologia ionizzante Airzone: protezione attiva contro allergeni e inquinanti indoor Secondo i dati quasi un italiano su tre affetto da allergie e nel 2024 c’è stato un incremento del 16% dei nuovi casi. Airzone risponde all’emergenza della qualità dell’aria indoor con soluzioni altamente tecnologiche. AirzQ Sensor misura in modo continuo le variabili che influenzano la qualità dell’aria La linea AirQ integra sistemi di ionizzazione avanzata nei tradizionali impianti di climatizzazione, offrendo un’azione purificante continua e scientificamente validata contro pollini, particolato fine, NO₂, batteri, funghi e formaldeide. I risultati sono concreti: -72% di formaldeide in 4 ore, -99% di PM2.5/PM10 in 24 ore, e una riduzione dell’allergenicità dei pollini fino al 53%. Grazie alla sinergia tra monitoraggio e sanificazione attiva, i sistemi AirQ migliorano significativamente il comfort e la salubrità degli ambienti chiusi – casa, ufficio o scuola – rispondendo a un’esigenza di salute pubblica. Idrocolor Alta Definizione di Boero: pittura superlavabile e formaldeide-free per interni di alta qualità Boero lancia Idrocolor Alta Definizione, una idropittura acrilica superlavabile, extra opaca e formaldeide-free, progettata per garantire colori profondi, inalterabili e finiture uniformi anche su superfici difficili come il cartongesso. Grazie alla Tecnologia 4K sviluppata internamente, la pittura offre un’elevata resa estetica e facilità di applicazione anche in caso di tinte forti, riducendo tempi e fatica in cantiere. Il prodotto è conforme ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia pubblica, certificato IAQ classe A+, esente da solventi tossici, metalli pesanti e composti nocivi. La compatibilità con il sistema colore 1831 – Il colore italiano e la disponibilità di oltre 1.300 tinte lo rendono uno strumento professionale altamente versatile. La tecnologia Activ’Air® di Saint-Gobain Saint-Gobain Gyproc ha brevettato la tecnologia Activ’Air® che permette alle lastre in cartongesso, controsoffitti e intonaci, di assorbire e neutralizzare fino all’80% della formaldeide contenuta nell’aria degli ambienti chiusi.In particolare grazie a una reazione chimica, ogni m2 di superficie rivestito con soluzioni Activ’Air®, cattura e trasforma in un composto non più volatile sino all’80% della formaldeide contenuta in un mc d’aria. Le sostanze chimiche vengono rese inerti, garantendone gli effetti a lungo termine. Mobili e arredamento: pannelli impiallacciati in Vero-Legno Shinnoki La collezione di pannelli impiallacciati in Vero-Legno Shinnoki di Bonomi Pattini è adatta per l’interior design ed è disponibile in diverse essenze e nella variante a Zero Emissioni e certificato FSC. Gruppo Bonomi Pattini – Shinnoki Rivestimenti e pitture a base d’acqua: idropittura POTHOS 003 di Fassa Bortolo POTHOS 003 che fa parte delle finiture GREEN VOCation di Fassa Bortolo, è una idropittura per interni di nuovissima concezione anti-inquinamento che purifica l’aria. Grazie all’innovativa formulazione, capta e trasforma la formaldeide presente all’interno degli ambienti in composti stabili ed innocui. POTHOS 003 – Fassa Piastrelle e rivestimenti: moquette Milliken di Liuni Liuni propone Milliken, la linea di moquettes confortevoli e flessibili disponibili in un vasto assortimento di colori e stampe. Milliken nella variante Insitu Coerentemente con l’attenzione dell’azienda alla sostenibilità, i filati utilizzati sono made in Italy, con un’alta percentuale di contenuto riciclato, ricavato dalle reti di pesca. Milliken non presenta inoltre emissioni di formaldeide, VOC e sostanze dannose. FAQ sulla formaldeide Cos’è la formaldeide e dove si trova in casa? La formaldeide è un composto organico volatile (COV) utilizzato nella produzione di colle, resine e materiali industriali. In casa si trova comunemente in mobili in truciolato, vernici, moquette, tessuti trattati, detergenti e fumo di sigaretta. Perché la formaldeide è considerata pericolosa per la salute? È classificata come cancerogeno di categoria 1B dall’UE e può provocare irritazioni a occhi, naso e gola, oltre a problemi respiratori e, in caso di esposizione prolungata, aumentare il rischio di tumori del tratto respiratorio superiore. Quali prodotti rilasciano formaldeide negli ambienti interni? Tra i principali emettitori ci sono mobili in MDF o truciolare, pavimenti laminati, pitture non ecologiche, prodotti per la pulizia contenenti conservanti, tessuti antimacchia e alcuni cosmetici. Come si può eliminare la formaldeide in casa? È possibile ridurne la presenza mediante: Ventilazione adeguata o impianti VMC; Purificatori d’aria con filtri specifici; Utilizzo di materiali e arredi certificati E1 o privi di UF; Piante depurative che assorbono COV, come sansevieria e spathiphyllum. Esistono norme che regolano l’uso della formaldeide nei prodotti? Sì, il Regolamento (UE) 2023/1464 ha introdotto limiti stringenti all’immissione sul mercato di prodotti che rilasciano formaldeide, con entrata in vigore dal 6 agosto 2026 (e dal 2027 per i veicoli): 0,062 mg/m³ per mobili e legno; 0,080 mg/m³ per altri articoli. Come posso sapere se un prodotto contiene formaldeide? Verifica l’etichetta e le schede tecniche o ambientali del prodotto. Cerca certificazioni come E1, FSC, VOC Free o dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD). In caso di dubbio, privilegia articoli naturali o certificati per basse emissioni. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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