Impianti centralizzati: cosa si intende e come si dovrebbero gestire

Il riscaldamento centralizzato, che contraddistingue molti edifici condominiali, è una tipologia di sistema per la climatizzazione.

La differenza tra autonomo e centralizzato, però, è solo una delle prime domande da porsi quando si valuta quanto installato in un edificio esistente. Infatti, gli impianti di climatizzazione si distinguono tra varie tecnologie e funzionamenti, che ne determinano l’efficienza e la sostenibilità.

Si tratta, poi, di un argomento di grande attualità, considerando che il riscaldamento è una delle principali cause di consumo di energia e di emissioni di CO2 in ambito residenziale. Ciò lo rende generalmente uno dei punti salienti di ogni intervento di riqualificazione energetica, durante i quali si parte proprio da un’analisi di quanto in essere. Tornando al riscaldamento centralizzato, quindi, ci si interrogherà sull’efficienza del sistema, sull’adeguatezza dell’impianto e sulla modalità di gestione del calore.

Che cos’è un impianto di riscaldamento centralizzato

Un impianto di riscaldamento centralizzato è un sistema per la climatizzazione degli edifici che ricorre all’energia prodotta da un unico generatore di calore, come una caldaia o una pompa di calore, per scaldare tutte le singole unità immobiliari in esso presenti.

Può essere realizzato sia in un edificio residenziale, che in un edificio commerciale. L’energia prodotta dalla fonte centrale viene trasportata in ogni abitazione o ufficio, tramite apposite tubazioni e poi utilizzata per riscaldare gli ambienti singoli, dove viene “rilasciata” mediante sistemi quali i radiatori.

Chiaramente, è necessario installare un impianto di potenza adeguata, decisamente superiore a quello che verrebbe installato in un singolo appartamento.

Perché in alcuni casi si giudica negativamente il riscaldamento centralizzato

Molto spesso si sente dire che il riscaldamento centralizzato è un punto a sfavore per un edificio, in quanto non permette di risparmiare energia, con conseguenti sprechi e costi elevati in bolletta.

In realtà non è così. O meglio, i limiti di un riscaldamento centralizzato non dipendono tanto dalla presenza di un unico generatore che serve tutti gli appartamenti, bensì dalla modalità con cui questo calore viene gestito da ogni singola utenza. Ciò che ha reso per anni il riscaldamento centralizzato una criticità, infatti, è stata l’impossibilità di regolare presso ogni singolo appartamento il consumo di energia.

Dal 2017, invece, è obbligatorio prevedere che ciascuna unità immobiliare abbia la possibilità gestire in autonomia l’apporto di calore all’interno degli ambienti. Anche negli impianti esistenti, quindi, è obbligatoria almeno l’installazione delle valvole termostatiche e di contabilizzatori di calore. Grazie a ciò, ognuno potrà modulare il calore in base alle proprie necessità.

In passato, invece, il calore veniva a priori erogato in egual modo in ogni appartamento, senza possibilità di modifiche o spegnimenti. Di conseguenza molti appartamenti erano riscaldati anche quando non era necessario e per qualcuno la temperatura era sempre troppo elevata. Problemi che, oltre che sul comfort, incidevano molto anche sulle spese. Oggi, invece, grazie ai contabilizzatori, la spesa del riscaldamento è calcolata in base ai consumi.

Quali sono i vantaggi di un sistema di riscaldamento centralizzato?

Il riscaldamento centralizzato offre come principale vantaggio una più elevata efficienza energetica. Installare una caldaia o una pompa di calore con potenza utile a riscaldare tutti gli appartamenti, significa poter contare su sistemi con rendimenti maggiori. In sostanza, per riscaldare tutto l’edificio, si consuma meno energia rispetto a quanto avverrebbe se fossero utilizzati solo impianti autonomi.

La potenza installata, inoltre, non corrisponde alla somma delle singole potenze dei singoli generatori che sarebbero necessari per il riscaldamento, ma è inferiore. Questo succede perché quando si installa una caldaia in un appartamento si procede scegliendo una potenza sovrastimata rispetto alle necessità medie, così da rispondere ad ogni richiesta. Nell’impianto centralizzato, queste potenze in eccesso vengono meno e il calcolo si effettua sull’intero edificio. Altri vantaggi significativi riguardano sicuramente il fatto che, nel complesso, si riducono anche le spese di manutenzione e gestione, visto che l’impianto è uno solo. Generalmente, è l’amministratore di condominio che si occupa di tutto ciò che riguarda la sua gestione.

Riscaldamento centralizzato o autonomo?

Non esiste un’unica risposta a questa domanda, in quanto la valutazione deve essere specifica per ogni edificio. Generalizzando, però, si considera il riscaldamento centralizzato una soluzione vincente nel caso di grandi edifici composti da molte unità immobiliari, dove è possibile sfruttare al massimo l’efficienza assicurata da impianti di maggior potenza.

Nel caso di edifici molto piccoli, con poche unità immobiliari, invece, è meglio effettuare una valutazione tecnica più approfondita, prendendo in considerazione i reali fabbisogni energetici e considerando anche impianti autonomi. Per scegliere, è bene sapere anche che l’orientamento attuale è quello di prediligere i sistemi centralizzati, proprio per questioni di efficienza energetica, allineandosi agli obiettivi europei dei prossimi anni.

Nel caso di impianti centralizzati già realizzati, ad esempio in condominio, è possibile comunque richiedere il distacco in favore di un impianto autonomo, purché non incida negativamente sulle spese degli altri condomini o sull’equilibrio del funzionamento del sistema.

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