La normativa e gli obblighi relativi all’installazione e alla gestione degli impianti termici 15/11/2024
Classificazione energetica delle abitazioni in Italia: che cosa significa “casa green” e come avvicinarsi all’obiettivo 14/01/2025
Indice degli argomenti Toggle I vantaggi della caldaia a condensazioneFacciamo un po’ di chiarezza: intervista a Valentina D’Acunti, Capogruppo “caldaie a gas per usi civili” in AssotermicaCome Assotermica cosa pensate delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio sui bonus edilizi?Quali sono gli incentivi che potrebbero supportare il settore delle caldaie a condensazione e delle tecnologie ibride?Quali sono le soluzioni tecnologiche più interessanti in grado di ottimizzare le prestazioni a livello di efficienza e ridurre i consumi?La direttiva europea “Case Green” prevede di bandire le caldaie a condensazione dal 2040. Quale sarà lo scenario per il mercato italiano?Quali sono le innovazioni tecnologiche più recenti che hanno ottimizzato le prestazioni delle caldaie sia a livello di efficienza che di riduzione dei consumi?I vantaggi della collaborazione tra caldaie a condensazione e pompe di caloreCaldaie a condensazione: guida all’acquistoLa caldaia a condensazione va bene per tutti gli appartamenti?Caldaie a condensazione: installazione e manutenzioneQuando è necessario sostituire una caldaia a condensazione?Costi per l’acquisto della caldaia a condensazioneCaldaia a condensazione: rassegna prodottiBaxi – Luna CompactFroling – PE1c PelletHoval – Ultragas® 2JODO XSPParadigma – ModuStar IIRiello – RESIDENCE HMViessmann – VITODENS 200-WWolf – Caldaia a condensazione FGB Buderus – Logamax plus GB182i.2Faq Caldaia a condensazioneCosa è una caldaia a condensazione e come funziona?Quali sono i vantaggi di una caldaia a condensazione rispetto a una caldaia tradizionale?Quanto si può risparmiare con una caldaia a condensazione?Quali sono i consumi di una caldaia a condensazione?Qual è la differenza tra caldaia a condensazione e pompa di calore? Nel panorama della transizione energetica, le caldaie a condensazione rappresentano una tecnologia, caratterizzata da potenzialità ancora enormi, che è capace di coniugare efficienza e sostenibilità. Si tratta di una soluzione particolarmente apprezzata in ambito residenziale, tanto che è ancora tra gli impianti più scelti in caso di sostituzione del vecchio generatore. La caldaia a condensazione, soprattutto se utilizzata in sinergia con pompe di calore o sistemi solari termici, consente di ottimizzare i consumi, garantendo il massimo comfort abitativo e riducendo significativamente l’impatto ambientale. I vantaggi della caldaia a condensazione Scegliere una caldaia a condensazione offre diversi vantaggi: il primo fra tutti è sicuramente il fatto che la sostituzione della caldaia con un nuovo modello a condensazione assicura la disponibilità di un impianto più affidabile e sicuro. Si tratta infatti di una tecnologia più recente che garantisce un importante risparmio energetico, in quanto il suo funzionamento è molto più efficiente. Le prestazioni sono elevate in quanto il rendimento dell’impianto dipende anche da un potere calorifico superiore, grazie all’energia estraibile dal gas metano e dal calore latente. Di media, i rendimenti delle tecnologie di condensazione disponibili vanno dal 105% al 109%. Non è da trascurare il fatto che l’installazione è semplice e veloce, senza contare che la caldaia a condensazione è compatibile con tutti gli impianti esistenti e già presenti nell’edificio. Certo, è bene sapere che la massima efficienza si ottiene quando la si combina con un sistema di distribuzione del calore che lavora a basse temperature e che è più facile ottenere un maggior livello di efficienza abbinandola a un sistema radiante a pavimento. Ciò non significa che se si abbina una caldaia a condensazione con dei radiatori (che lavorano con acqua a circa 70°) non vi siano vantaggi, ma solo che non si toccherà la massima efficienza possibile. Ma la sostituzione della caldaia tradizionale con una a condensazione comporta ulteriori vantaggi in termini ambientali ed energetici. E’ infatti possibile dar vita ad un “sistema ampliabile”, ad esempio collegandola a impianti per la produzione di energia rinnovabile – per fare in modo che anche l’energia necessaria per la caldaia venga autoprodotta abbassando ulteriormente l’impatto del sistema di riscaldamento sull’ambiente – o per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria o anche sistemi per il controllo intelligente dell’impianto Facciamo un po’ di chiarezza: intervista a Valentina D’Acunti, Capogruppo “caldaie a gas per usi civili” in Assotermica L’ing. Valentina D’Acunti, Capogruppo “Caldaie a gas per usi civili” in Assotermica, ci aiuta a capire quanto siano importanti le caldaie a condensazione nella decarbonizzazione del settore edilizio e garantire il rispetto dei target energetici, soprattutto se impiegate in sinergia con pompe di calore o sistemi solari termici. Solo attraverso una strategia integrata, incentivi mirati e maggiore informazione ai cittadini sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, garantendo al contempo il comfort abitativo e la competitività del settore. Ing. Valentina D’Acunti La Legge di Bilancio 2025 interviene sui bonus edilizi confermando il Bonus Casa al 50% e portando l’Ecobonus dal 65% al 50%, ma solo per le prime case. Come Assotermica cosa pensate di questo Documento? “Abbiamo accolto il Documento con qualche perplessità perché la riduzione degli incentivi rappresenta una scelta che rischia di frenare la riqualificazione energetica in un momento cruciale per la transizione ecologica. E’ chiaro che siamo in una fase in cui c’è bisogno di razionalizzare la spesa pubblica, però a nostro parere abbassare l’ecobonus al 50% limita l’accesso a tecnologie avanzate per molte famiglie, specie quelle con i redditi medio bassi. Noi auspichiamo un piano pluriennale stabile che incoraggi gli investimenti a lungo termine. Questo significa intervenire anche su altri aspetti complementari, quali la semplificazione burocratica e il supporto tecnico per i cittadini”. Quali effetti ha avuto il blocco della cessione del credito e quali potrebbe avere la riduzione degli incentivi? “Parlando di stabilità, il blocco della cessione del credito nel 2023 ha provocato un arresto quasi totale delle vendite di tecnologie più performanti, come gli apparecchi e i sistemi ibridi Factory made che rappresentano la tecnologia chiave per la decarbonizzazione e hanno visto un boom tra il 2021 e il 2022. Con il blocco della cessione le vendite sono crollate e purtroppo le aspettative non sono rosee con la nuova Legge di Bilancio che prevede un incentivo al 50% per le prime case (che dovrebbe passare al 36% nel 2026) e al 36% per la seconda casa (che dovrebbe poi passare al 30%). Non vediamo questo scenario come uno stimolo per fare efficientamento energetico. La scellerata decisione di togliere del tutto l’incentivo alle caldaie “uniche”, comporta un ulteriore peggioramento delle prospettive”. Quali sono gli incentivi che potrebbero realmente supportare il settore delle caldaie a condensazione ma anche delle tecnologie ibride e favorire una transizione verso soluzioni più efficienti? “La nostra proposta prevede degli incentivi strutturali e progressivi che tengano conto dell’impatto ambientale complessivo delle tecnologie. Posto che in Italia abbiamo ancora un parco installato enorme, con circa 9 milioni e mezzo di caldaie convenzionali (quindi neanche a condensazione), qualsiasi intervento su questi impianti vecchi è sicuramente migliorativo rispetto alla situazione attuale e andrebbe incentivato. E’ chiaro che sostituendo un vecchio impianto con un modello base si dovrebbe riconoscere un incentivo base; scegliendo una tecnologia più performante dal punto di vista energetico e ambientale, l’incentivo dovrebbe essere più alto. Bisognerebbe prevedere degli scaglioni in funzione del risparmio conseguibile (ad esempio, incentivi più alti per soluzioni ibride o integrate con fonti rinnovabili), ma non si deve tagliare alcuna tecnologia, perché in Italia sono importanti tutte. Un sistema simile stimolerebbe sia il mercato delle caldaie a condensazione sia quello delle soluzioni tecnologicamente più avanzate. Inoltre, l’ampliamento delle detrazioni fiscali per l’acquisto di caldaie compatibili con combustibili rinnovabili ed a basse emissioni, come il biometano o l’idrogeno, favorirebbe lo sviluppo di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità. Mi sembra che purtroppo sia stato tutto parificato e che le tecnologie che maggiormente hanno contribuito negli ultimi anni all’efficientamento e alla decarbonizzazione degli edifici siano state del tutto eliminate, senza considerare la futura decarbonizzazione del combustibile gassoso e la possibile integrazione con il solare termico”. Quali sono le soluzioni tecnologiche più interessanti in grado di ottimizzare le prestazioni a livello di efficienza e ridurre i consumi? “Come Associazione abbiamo cercato di far capire quanto siano importanti tutte le tecnologie e quali siano le possibilità di upgrade. Stiamo per esempio sviluppando, e l’abbiamo inserita nella nostra proposta per gli incentivi, la cosiddetta caldaia Hybrid Ready, ovvero una caldaia predisposta per essere abbinata con la sua pompa di calore, con cui parla attraverso una sua centralina, con tutti i controlli già integrati”. Quali sono i vantaggi? “Nella maggior parte dei casi la caldaia viene sostituita, perché si guasta, con un’altra caldaia. Grazie agli incentivi si riescono a realizzare interventi più importanti, prevedendo il passaggio all’ibrido o la ristrutturazione completa dell’impianto. Con la caldaia Hybrid Ready potremmo intervenire immediatamente sul guasto, non lasciare il cliente senza caldaia, con la possibilità di prevedere l’upgrade impiantistico con l’abbinamento alla sua pompa di calore e il passaggio da una caldaia a un Ibrido Factory Made, con un ulteriore incentivo. Torniamo così al tema incentivi: se sono previsti si pensa alla sostituzione, altrimenti è più difficile. Un altro effetto negativo della mancanza di incentivi e della riparazione reiterata è il cosiddetto “Effetto Cuba”: il rischio è che ci ritroveremo tante caldaie obsolete e inquinanti, che continuano ad essere riparate perché non c’è la disponibilità economica. La nostra è una proposta importante, che abbiamo portato anche sui tavoli europei, che valorizza la caldaia, con l’ulteriore vantaggio che l’investimento è diviso in due momenti”. Al di là degli incentivi, quali strumenti potrebbero aiutare i cittadini negli interventi di riqualificazione, considerando la capienza fiscale media delle famiglie italiane? “Come già detto la cessione del credito ha funzionato molto bene e averla eliminata è stato un dramma con impatti, in particolare, sulle tecnologie più costose. Purtroppo non ci sono molte alternative al momento. Una possibilità è quella del Conto Termico che però prevede un investimento iniziale. Se l’anticipo potesse essere ceduto anche parzialmente sarebbe un aiuto significativo. Per le tecnologie che ci riguardano il conto termico non ha avuto molto successo perché la remunerazione era molto bassa e si preferivano altri bonus”. L’informazione è spesso scarsa o poco corretta: gli utenti sono informati delle soluzioni e dei vantaggi delle caldaie a condensazione? “Direi di no. Sarebbe molto utile aiutare i cittadini con un’informazione più accurata facendo loro capire che anche con interventi semplici è possibile risparmiare e avere benefici. Oggi c’è molta incertezza: gli utenti che hanno una vecchia caldaia non a condensazione e devono sostituirla, ma non hanno la capienza per comprare l’ibrido, spesso non scelgono la caldaia a condensazione perché temono di doverla poi eliminare entro il 2040. Questa convinzione è profondamente sbagliata”. La direttiva europea “Case Green” prevede di bandire le caldaie a condensazione dal 2040. Vuole chiarire quale sarà lo scenario per il mercato italiano a fronte di questa normativa? “Partiamo da un presupposto: l’Europa si basa sull’idea che decarbonizzare equivalga a elettrificare. Non è così e se si spostassero tutti i consumi sull’elettrico – considerando che oggi la media europea è del 30% di rinnovabili – per arrivare al 100% dei consumi servirebbero anni, investimenti nelle infrastrutture e materie prime critiche non disponibili. E’ impensabile credere di elettrificare tutti i consumi di riscaldamento con l’elettricità al 100% rinnovabile. E’ inevitabile avere dei mix energetici: va benissimo anche utilizzare del gas rinnovabile in rete. Basta che rimanga chiaro l’obiettivo di decarbonizzare. Per le caldaie la direttiva EPBD prevede due date molto importanti: 2040 e 2025. Sul 2040 ci dice che non si può consentire l’installazione di caldaie stand alone fossil fuel, ovvero caldaie singole alimentate da combustibili fossili, non abbinate ad altre tecnologie rinnovabili. Ciò significa che non succederà nulla a quelle che sono state installate prima del 2040, che potranno continuare a lavorare fino a fine vita. Inoltre, voglio ricordare che l’obiettivo è decarbonizzare i vettori: le tecnologie di per sé sono neutre rispetto al vettore. Se la mia caldaia è alimentata al 100% con gas rinnovabile è completamente rinnovabile (si brucia un gas se questo gas è rinnovabile lo è anche la tecnologia). Al di là del concetto fissato dall’Europa, gli Stati membri sono liberi di interpretare e di recepire le direttive secondo quelle che sono le loro caratteristiche peculiari. Ogni paese ha le proprie infrastrutture e le proprie strategie energetiche e potrà di conseguenza definire il proprio percorso anche in termini di percentuale di gas rinnovabile da immettere in rete. Non è scritto da nessuna parte che l’Italia non possa investire in gas rinnovabili. La Direttiva mira a decarbonizzare il settore edilizio, ma non vuol dire che abbia l’obiettivo di eliminare le caldaie; dipenderà da come queste verranno alimentate. Nelle strategie nazionali, per esempio, si parla di idrogeno e di biometano ma purtroppo, soprattutto per l’idrogeno, si ragiona solo per i settori industriali hard-to-abate, pensando che il settore del riscaldamento sia facile da elettrificare. Secondo noi questo è un errore gravissimo perché in Italia abbiamo un asset importante nelle reti di distribuzione e il nostro settore potrebbe fare da volano per favorire la produzione, garantendo anche un’economia di scala e abbattendo i prezzi. Il nostro messaggio è noi siamo pronti con le tecnologie che sono anche molto flessibili. Abbiamo anche le norme: siamo il primo settore con le norme di prodotto sulla H2 ready 20% e adesso stiamo lavorando su quella 100%. L’importante è che si torni a fare politica industriale in Italia e che si approccino le strategie energetiche e di prodotto in maniera pragmatica ed inclusiva, tenendo conto delle eccellenze nazionali, della situazione edilizia ed impiantistica e delle condizioni socio-economiche dei cittadini. La “neutralità tecnologica” non deve rimanere un vuoto slogan. Essa deve tradursi in fatti tangibili, senza imposizioni dogmatiche di tecnologie o di vettori energetici. Allo stesso modo la “transizione ecologica” può essere attuata solo se sostenibile tecnicamente ed economicamente per i cittadini”. Nel 2025 cosa succederà invece? “L’articolo 17 comma 15 della direttiva EPBD dice che gli stati membri non dovrebbero più incentivare le caldaie uniche alimentate esclusivamente da combustibili fossili (scelta confermata dalla Legge di Bilancio 2025). Questo, per esempio, significa che se la caldaia fosse banalmente abbinata ai pannelli solari termici per fare acqua calda sanitaria, non si tratterebbe più di caldaie uniche e quindi avrebbe diritto agli incentivi. Lo stesso in abbinamento a una pompa di calore o a una caldaia che integra piccole pompe di calore. Dopodiché si torna al discorso di prima: se per l’Italia l’incentivo alla caldaia rimane importante perché, senza, gli obiettivi di risparmio energetico non si raggiungono, il nostro Paese può continuare ad erogare incentivi. Motivando la scelta non si rischia l’infrazione a livello europeo. Bisogna analizzare anche qual è l’impatto che gli incentivi hanno avuto negli anni passati. Guardando le tabelle Enea, ad esempio, si vede che tra tutti gli interventi incentivati con l’ecobonus quello che ha il miglior rapporto costi benefici è la sostituzione di caldaia. Perché costa relativamente poco allo Stato e ha un impatto importante in termini di risparmio”. Quali sono le innovazioni tecnologiche più recenti che hanno ottimizzato le prestazioni delle caldaie sia a livello di efficienza che di riduzione dei consumi? “Oltre all’Hybrid Ready e H2 ready, parliamo di sistemi in grado di adattarsi con dispositivi autoadattivi alle variazioni di gas rinnovabili in rete: ci possono essere momenti di sovrapproduzione e altri di bassa produzione. O anche forniture diverse, una volta c’era maggiore costanza nella qualità del gas, adesso con la chiusura dei flussi dalla Russia e con l’utilizzo di gas che arrivano anche dai gassificatori, può cambiare significativamente la qualità del gas e le nostre tecnologie sono capaci di adattarsi al cambiamento di qualità assorbendo percentuali diverse di gas rinnovabili. Ci sono anche altri sviluppi come le caldaie con piccole pompe di calore integrate al loro interno, o con sistemi di recupero di calore diversi. Un altro tema è quello della regolazione, molti prodotti includono già dei sistemi di controllo avanzati come algoritmi di intelligenza artificiale che sono in grado di ottimizzare la gestione dell’energia in base alle abitudini degli utenti e condizioni climatiche. Come anche la possibilità di controllo da remoto che consente di evitare sprechi di energia”. I vantaggi della collaborazione tra caldaie a condensazione e pompe di calore “Come Assotermica siamo dei sostenitori degli accoppiamenti tra caldaie e pompe di calore, anzi come associazione italiana abbiamo creato l’apparecchio ibrido Factory Made che integra una sottounità caldaia con una sottounità pompa di calore con un controllo intelligente (Master control), che è il cervello del sistema e che fa funzionare l’una o l’altra tecnologia, o entrambe in parallelo, a seconda dei casi, in funzione di una serie di parametri. Si tratta di apparecchi ottimizzati e dimensionati in modo tale che la pompa di calore lavori per la maggior parte del tempo, facendo intervenire la caldaia nei momenti di picchi di carico. In questo modo le pompe di calore non sono sovradimensionate, il che garantisce vantaggi legati in particolare ai costi e all’efficienza, perché combinano i punti di forza delle due tecnologie. C’è una grande differenza tra ibrido factory Made e un impianto ibrido installato sul campo perché, se si abbinano pompa di calore e caldaia di due marchi diversi, spesso non sono in grado di dialogare tra loro, riducendo enormemente i benefici”. La collaborazione con le rinnovabili “La caldaia abbinata ad un solare termico ha delle prestazioni molto interessanti, soprattutto in un periodo in cui, avendo ridotto i fabbisogni energetici degli edifici con i cappotti, diventa sempre più preponderante il fabbisogno di acqua calda sanitaria. Se prodotta col solare termico con il contributo della caldaia, offre comfort immediato perché i tempi di reazione sono velocissimi. Inoltre, l’alimentazione con biometano o idrogeno rappresenta una frontiera tecnologica che può ridurre drasticamente l’impatto ambientale delle caldaie”. Caldaie a condensazione: guida all’acquisto Scegliere la caldaia a condensazione per la propria abitazione o, in generale, per un edificio, significa valutare aspetti quali la dimensione degli ambienti o la necessità di produrre anche acqua calda sanitaria. Dopo di che, la scelta ricadrà su un modello murale, più piccolo, meno ingombrante e adatto a costruzioni di minori dimensioni, oppure un modello a basamento, più ingombrante, ma con accumulo per rispondere meglio alle necessità dell’edificio. Oltre a questi aspetti essenziali, però, è bene ricordare che non tutte le caldaie a condensazione vantano le stesse performance. Per scegliere i modelli più efficienti, quindi, è importante valutare il rendimento stagionale offerto. Per facilitare il confronto, a livello europeo si è introdotta un’etichetta energetica obbligatoria, conforme alla direttiva Erp che definisce a livello europeo i requisiti di Eco Design, con lo scopo di migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti che, per funzionare, fanno uso di energia. La classificazione va dalla classe A+++ fino alla D per la funzione riscaldamento e da A+ a F per la produzione di ACS , nel caso l’impianto sia utilizzato per entrambi. Altro aspetto da considerare, poi, riguarda sicuramente le emissioni di ossido d’azoto (NOx), che più sono contenute più rendono sostenibile l’impianto. La caldaia a condensazione va bene per tutti gli appartamenti? Anche se non esiste una regola generale sul sistema di riscaldamento adatto ad un appartamento piuttosto che a un altro, si può comunque dire che, in generale, la caldaia a condensazione è una valida scelta in qualsiasi appartamento. Certamente è fondamentale valutare la potenza necessaria per riscaldare l’abitazione, in relazione alle dimensioni degli ambienti e alle prestazioni dell’involucro dell’edificio. Questo significa che più un ambiente sarà grande e male isolato, maggiore sarà la potenza necessaria. Generalmente le caldaie a condensazione per usi domestici non superano i 35 kW e in un appartamento di 100 mq si installa una macchina con potenza inferiore o uguale a 24kW, se deve fornire anche acqua calda. Nel caso di sistemi per il solo riscaldamento è sufficiente una potenza termica fino a 20kW. Inoltre, quando si sceglie di procedere con la sostituzione della caldaia con una a condensazione è opportuno fare un paio di riflessioni anche sugli impianti con cui la si vuole combinare. Anche se va benissimo con un sistema di distribuzione a radiatori, la caldaia a condensazione raggiunge il massimo dell’efficienza se abbinata a un impianto di riscaldamento radiante a pavimento, che lavora ad una temperatura di circa 30°. Per quanto riguarda i lavori necessari alla sostituzione della caldaia, invece, non ci sono particolari problematiche da segnalare. La caldaia a condensazione richiede solo la predisposizione di una canalizzazione per scaricare la condensa, ma i tubi sono di piccole dimensioni (5 mm) ed è semplice inserirli nelle normali canaline già presenti in casa, fino a un condotto di scarico. Caldaie a condensazione: installazione e manutenzione Non è necessario che una casa abbia particolari caratteristiche per permettere l’installazione, se si esclude la possibilità di ricavare un canale di scolo per l’acqua di condensa e quella di poter inserire nella canna fumaria già esistente dell’abitazione dei tubi in PVC o materiali simili attraverso cui far passare i fumi di combustione. Per agevolare l’installazione di questi impianti, il decreto legge 102/2014 ha introdotto la forma di scarico a parete, come alternativa al convoglio nei camini già esistenti. Nel caso si opti per la seconda opzione, è sufficiente predisporre dei tubi in PVC negli scarichi esistenti. Almeno il 90% delle abitazioni italiane hanno già queste caratteristiche e un buon installatore è in grado di eseguire le relative operazioni senza particolari problemi. La manutenzione della caldaia è importante per non incorrere in sanzioni, ma anche per questioni di sicurezza e di efficienza dell’impianto. Una corretta manutenzione e pulizia della caldaia assicura che nel tempo mantenga le proprie prestazioni e aiuta a prevenire i guasti. Gli interventi dovrebbero essere programmati ed eseguiti annualmente, sulla base di quanto indicato dal tecnico sul libretto dell’impianto. L’unico intervento obbligatorio per legge è il controllo dei fumi, da svolgere con cadenza biennale. Al termine di ogni intervento viene rilasciato dal tecnico un documento, che il proprietario dell’impianto deve conservare con il libretto dell’impianto. Per la manutenzione della propria caldaia è opportuno rivolgersi ad un tecnico abilitato, contattando installatori e manutentori regolarmente iscritti alla rispettiva Camera di Commercio. Quando è necessario sostituire una caldaia a condensazione? La sostituzione di una caldaia a condensazione si rende necessaria quando si verifica una diminuzione dell’efficienza o quando i costi di manutenzione diventano eccessivi. In genere, una caldaia a condensazione ha una vita utile di 15 anni o anche più, ma questo periodo può variare in base alla qualità del prodotto e alla regolarità della manutenzione. Possiamo dire che i segnali a cui stare attenti sono i seguenti: Aumento dei consumi: Un incremento inspiegabile dei consumi può indicare una riduzione dell’efficienza. Guasti frequenti: Se la caldaia richiede riparazioni frequenti, potrebbe essere più economico sostituirla. Variazioni di temperatura e rumorosità: Variazioni nella capacità di riscaldamento e un aumento della rumorosità sono altri segnali. Costi per l’acquisto della caldaia a condensazione La caldaia a condensazione è un ottimo sistema di riscaldamento domestico che, come abbiamo visto, offre diversi vantaggi e si presenta (in termini di dimensioni e ingombri) simile alle tradizionali caldaie murali ma ha un costo relativamente contenuto e inferiore rispetto ad altre soluzioni tecnologiche. Il prezzo, tuttavia, può variare in funzione di alcuni criteri: la potenza della caldaia, il range su cui è possibile modularne la potenza, il grado di impermeabilizzazione (importante per l’impiego all’esterno), la capacità del vaso di espansione, il materiale e la costruzione dello scambiatore di calore e l’efficienza della caldaia stessa. In ogni caso possiamo dire che il prezzo varia a seconda del modello e della potenza da installare, da meno di 1.500 euro fino indicativamente a 4.000 euro. Sul prezzo, oltre a quanto detto, incidono chiaramente anche il marchio, le prestazioni in termini di efficienza energetica e gli accessori presenti, tra cui display e sistemi di regolazione. Una volta, tuttavia, sostenuta la spesa iniziale, ci sono diverse statistiche che rendono chiaro, grazie a cifre eloquenti, quanto convenga. Prendendo come riferimento una famiglia che abita in un edificio tradizionale, si registra, dopo l’inserimento della caldaia a condensazione per alimentare l’impianto di riscaldamento, un risparmio di 250-300 euro. In sostanza, a fronte di un investimento iniziale maggiore dovuto ai prezzi di acquisto della caldaia, si gode di un risparmio successivo, dato che si paga, fondamentalmente, il rendimento dell’impianto. Inoltre, per valutare correttamente se l’investimento è o meno vantaggioso è bene ricordare che una caldaia a condensazione permette un risparmio di energia nel tempo, riducendo i costi per l’acquisto del gas. Vantaggio ancor più evidente se si decide di combinare l’impianto con un sistema per la produzione di energia rinnovabile, come ad esempio i collettori solari per la produzione di acqua calda. Caldaia a condensazione: rassegna prodotti Baxi – Luna Compact Baxi – Luna Compact La nuova caldaia murale a gas a condensazione Baxi Luna Compact è particolarmente adatta per la sostituzione del vecchio impianto, soprattutto in contesti abitativi con spazi ridotti. Si caratterizza infatti per le dimensioni ridotte (700x395x285 mm) ed è disponibile in 4 modelli, 1 per il solo riscaldamento e 3 per riscaldamento e produzione istantanea di ACS, tutti in classe di efficienza A. Luna Compact è già predisposta per funzionare con una miscela composta fino al 20% da idrogeno, assicurando la medesima efficienza della combustione e riducendo le emissioni inquinanti del 6% a parità di efficienza. Se abbinata al kit Baxi Mago A+ (formato da Baxi Mago – App dedicata per smartphone per il controllo della caldaia da remoto – più sonda esterna), arriva a un’efficienza pari al 98% in classe A+. Il pannello di controllo Tra i molti plus Luna Compact è dotata dell’innovativo scambiatore a unica spira (autopulente) in acciaio inox ad ampie sezioni di passaggio acqua che assicura una maggiore resa termica ed efficienza stagionale; la pompa elettronica a modulazione totale ad alta efficienza con motore a magneti permanenti, garantisce minori consumi elettrici, migliori prestazioni e maggiore durabilità; il sistema GAC (Gas Adaptive Control) che assicura il controllo automatico della combustione grazie alla misurazione del segnale di fiamma durante il funzionamento della caldaia e adeguando la portata di gas così da garantire che la qualità della combustione sia costante. Facilità di installazione e l’ampio display completano i vantaggi. Froling – PE1c Pellet La caldaia a condensazione Froling è si caratterizza per un’innovativa tecnologia che garantisce rendimento molto elevato, superiore al 106% e funzionamento economico e silenzioso. Tra i molti vantaggi la PE1c Pellet, che ha vinto il Klimahouse Trend 2020, vanta ottimo comfort, basse emissioni e consumi elettrici ridotti. Froling – PE1c Pellet PE1c Pellet è costituita da acciaio inox e assicura un risparmio fino al 10% del costo del combustibile sfruttando l’energia proveniente da gas combusti che fuoriescono dal camino nei sistemi tradizionali. E’ dotata di un ampio serbatoio pellet con capacità di 60 l che diminuisce la frequenza di alimentazione del pellet. Hoval – Ultragas® 2 Hoval – Ultragas® 2 La caldaia a condensazione a gas Hoval UltraGas® 2 per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, rispetto alle precedenti versioni è ancora più compatta e affidabile, grazie al nuovo scambiatore di calore brevettato TurboFer® e si caratterizza per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Inoltre la nuova caldaia guarda già al futuro: è infatti predisposta per la transizione energetica con energie rinnovabili quali il biometano, fino al 100% ed è ora certificata come caldaia H2-ready e può quindi funzionare con un contenuto di idrogeno fino al 20%. E’ possibile integrare impianti solari, a pellet o pompe di calore, il che rende la UltraGas® 2 ancora più rispettosa dell’ambiente. La caldaia si può installare nella posizione desiderata semplicemente separando le singole parti. E’ inoltre indicata sia negli interventi di riqualificazione che nelle nuove costruzioni, negli edifici plurifamiliari come nei piccoli impianti industriali, ma anche scuole e impianti sportivi, hotel, reti di teleriscaldamento a breve raggio. In caso di necessità è possibile collegare in cascata e comandare in modo centralizzato fino a 8 caldaie. E’ disponibile nelle fasce di potenza da 125 kW a 1550 kW e, per le caldaie doppie, da 250 kW a 3100 kW. Le dimensioni compatte – nella versione fino a fino a 450 kW la larghezza è minore di 800 mm – richiedono una superficie di installazione ridotta. La Hoval – Ultragas® 2 permette di ottenere fino al 20 per cento di risparmio rispetto alle soluzioni tradizionali. Le soluzioni tecnologiche implementate permettono di sfruttare al meglio la condensazione garantendo il miglior funzionamento: lo scambiatore di calore TurboFer® permette temperature di esercizio fino a 95 °C, i ritorni separati per l’alta e la bassa temperatura che garantiscono che l’acqua di riscaldamento sia ricondotta nella caldaia nella posizione corretta, il sistema di combustione Ultraclean® e quello di regolazione TopTronic® E, che assicura la perfetta integrazione di tutti i componenti. Grazie alla piattaforma di gestione remota Hoval Supervisor è possibile integrare la manutenzione da remoto e funzioni avanzate tra cui la predittività meteo. JODO XSP JODO XSP La caldaia a condensazione JODO XSP è un’eccellenza progettata e sviluppata in Italia, con utilizzo di componentistica nazionale, caratterizzata da alte prestazioni, efficienza energetica e un design moderno. Compatibile con gas metano, propano e miscele di idrogeno fino al 20%, è pensata per adattarsi sia a nuove costruzioni sia a interventi di riqualificazione, offrendo una soluzione affidabile e versatile. Il cuore tecnologico della JODO XSP è il suo innovativo scambiatore di calore XSP-1 in acciaio inox, che garantisce resistenza alla corrosione, efficienza costante e un’elevata capacità di scambio termico grazie a una progettazione a flusso di scambio inverso e a un doppio processo di giunzione perimetrale. Questo approccio migliora la durabilità e l’efficacia nel recupero del calore latente. La caldaia si distingue anche per tecnologie avanzate come il bruciatore modulante in acciaio inox, il sistema gas-adaptive per la regolazione automatica della combustione, un display touch retroilluminato intuitivo e un controllo elettronico che ottimizza i rendimenti. Con un campo di modulazione 1:10, il consumo energetico è ridotto e il comfort termico assicurato. Dotata di funzioni smart come la gestione delle fasce orarie e il controllo tramite calendario, la JODO XSP è predisposta per sistemi ibridi, combinandosi facilmente con pompe di calore. Le sue dimensioni compatte (400x700x300 mm), insieme alla facilità di installazione e manutenzione, ne fanno una scelta adatta a qualsiasi contesto abitativo, garantendo risparmio energetico e affidabilità nel tempo. Paradigma – ModuStar II Paradigma – ModuStar II Paradigma ha recentemente presentato il restyling della caldaia caldaia murale a condensazione per uno domestico ModuStar II a cui, rispetto alla versione precedente è stata aggiunta una particolare banda grigia verticale. Si caratterizza per dimensioni compatte, è leggera e facile da installare. Vanta ottime prestazioni in termini di efficienza, bassi consumi ed emissioni contenute, grazie al processo di condensazione e alla modulazione della potenza. E’ realizzata con materiali di qualità tra cui lo scambiatore in acciaio inox, che non prevede giunzioni o saldature ed è un prodotto plastic free, sia nell’imballo che nella componentistica l’uso della plastica è ridotto al minimo. Grazie al sistema brevettato Gas Adaptive propone una tecnologia di combustione che garantisce l’adattamento della combustione ai diversi tipi di gas di alimentazione senza che sia necessario installare un kit di trasformazione meccanica. Il kit interno fonoassrobente limita le emissioni sonore; l’autotaratura e l’autocalibrazione semplificano l’uso e la manutenzione. Modustar II è abbinabile a tutte le termoregolazioni Paradigma, tra cui Crono+, il nuovo firmware dotato di nuove funzionalità interne che aumentano ulteriormente le performance. Riello – RESIDENCE HM Riello – RESIDENCE HM La caldaia a condensazione RESIDENCE HM di Riello è una soluzione intelligente di nuova generazione che combina efficienza energetica, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Concepita per rispondere alle esigenze del riscaldamento moderno, è dotata di un rapporto di modulazione 1:10, che riduce il consumo di gas limitando le accensioni e spegnimenti e diminuendo così anche le emissioni di CO₂. Tra le caratteristiche distintive citiamo il sistema Active Combustion Control (ACC), che garantisce una combustione sempre ottimale, adattandosi automaticamente a variabili come il tipo di combustibile e la lunghezza della canna fumaria. Il pannello digitale touchscreen La caldaia è predisposta per la connettività IoT grazie all’ecosistema digitale “Hi, Comfort”, che permette il controllo remoto e la gestione avanzata del comfort domestico, anche in installazioni ibride. Inoltre, è compatibile con miscele di gas naturale e idrogeno fino al 20% e, con un kit in fase di sviluppo, sarà in grado di funzionare al 100% con idrogeno puro. Le dimensioni compatte (740x420x275 mm) e il peso ridotto (28-30 kg) semplificano l’installazione, rendendola una scelta ideale sia per gli installatori che per gli utenti finali. RESIDENCE HM assicura inoltre ottime prestazioni di acqua calda sanitaria (ACS), anche a basse portate, grazie in particolare al nuovo scambiatore sanitario prodotto da Riello. RESIDENCE HM con un’efficienza energetica di riscaldamento stagionale in Classe A del 93%, prestazioni ottimizzate per la produzione di acqua calda sanitaria e un design user-friendly, garantisce infine un basso livello di rumorosità (parte da 45 dB). Viessmann – VITODENS 200-W Viessmann – VITODENS 200-W La caldaia murale a gas a condensazione Vitodens 200-W/Vitodens 222-W di Viessmann è una soluzione avanzata per il riscaldamento residenziale, che unisce efficienza energetica, affidabilità e tecnologia digitale. Con una potenza termica da 1,9 a 32 kW e un campo di modulazione fino a 1:20, assicura un funzionamento ottimizzato riducendo al minimo accensioni/spegnimenti e i consumi e garantisce un rendimento stagionale fino al 109%. Disponibile nelle versioni per solo riscaldamento o combinata con produzione di acqua calda sanitaria, offre soluzioni flessibili per ogni esigenza domestica. Tra le caratteristiche più interessanti il bruciatore MatriX-Plus e lo scambiatore di calore Inox-Radial in acciaio inossidabile con effetto autopulente, che assicurano basse emissioni, alta efficienza e resistenza alla corrosione. Il modello Vitodens 222-W integra uno scambiatore a piastre con bollitore da 46 litri, garantendo un’elevata produzione di acqua calda sanitaria fino a 200 litri in 10 minuti. La caldaia è semplice da utilizzare e configurare ed è disponibile con due diversi display: touchscreen a colori da 7” o schermo da 3,5”. La connettività Wi-Fi integrata permette la gestione tramite app ViCare, che include il monitoraggio energetico e notifiche per eventuali anomalie. La Vitodens 200-W si distingue inoltre per il design elegante e il mantello bianco opaco, adatto a qualsiasi ambiente abitativo. Con prestazioni di classe A+ (con telecomando ambiente Vitotrol 200/300) e una pompa di circolazione ad alta efficienza, questa caldaia offre un comfort termico superiore, emissioni ridotte e un design innovativo. Wolf – Caldaia a condensazione FGB Wolf – Caldaia a condensazione FGB La caldaia a condensazione a gas FGB di Wolf adatta per il riscaldamento in ambito residenziale, si caratterizza per tecnologia avanzata, che assicura forti risparmi sui costi energetici e un’efficienza stagionale del 94%. E’ un prodotto versatile e resistente grazie all’utilizzo di materiali di qualità. Tra i punti di forza segnaliamo che la combustione è molto pulita con un elevato campo di modulazione (fino ad 1:6 in esercizio riscaldamento), anche in caso di pressioni del gas ridotte. La gamma è disponibile in tre taglie (24, 28 e 35 kW) in versione combinata o solo riscaldamento e funziona sia a gas metano che GPL. Dalle dimensioni contenute la FGB si può installare con armonia nei diversi contesti, a incasso o a vista. I comandi si trovano nella parte anteriore, il che facilita la manutenzione e grazie al modulo interfaccia Link Home di WOLF e al portale Smartset, è possibile monitorare in qualsiasi momento il sistema. Buderus – Logamax plus GB182i.2 Buderus – Logamax plus GB182i.2 Design, tecnologia e alta efficienza energetica in un unico prodotto: parliamo della caldaia murale a condensazione a gas Logamax plus GB182i.2 di Buderus, con frontale a effetto vetro. Una soluzione versatile e altamente efficiente per il riscaldamento domestico, con un design moderno che si adatta anche ad installazioni a vista. Disponibile sia nella versione solo riscaldamento (potenze da 15 a 35 kW) sia in quella combinata per riscaldamento e acqua calda sanitaria (potenze fino a 30/35 kW), garantisce un comfort ottimale, anche in sanitario (3 stelle secondo la normativa EN13203-1/2). Grazie a un campo di modulazione 1:10, la caldaia si adatta alle esigenze di comfort riducendo i consumi energetici. La regolazione è semplice e intuitiva tramite display touchscreen a colori o da remoto tramite app. L’integrazione con la termoregolazione smart di Buderus, dispositivi come l’accessorio MX300, il regolatore RC310 e il termostato smart TC100.2 ottimizzano ulteriormente l’efficienza dell’impianto, consentendo il controllo personalizzato della temperatura in ogni stanza. Abbinando alla caldaia solare termico e pompe di calore Buderus si creano sistemi ibridi. La robustezza e l’affidabilità completano il profilo di una caldaia progettata per durare nel tempo e garantire un alto livello di comfort. Faq Caldaia a condensazione Cosa è una caldaia a condensazione e come funziona? In una caldaia a condensazione avviene un processo di combustione del gas, utile al riscaldamento dell’acqua che vi circola all’interno. Rispetto ad una caldaia tradizionale, però, i fumi della combustione non vengono dispersi, ma sfruttati per aumentare l’efficienza dell’impianto. Così facendo, si recupera l’energia termica che, altrimenti, non verrebbe utilizzata per alcuno scopo. È allo scambiatore primario che i gas cedono il calore, per poi raffreddarsi, condensare ed essere evacuati. Questo calore, concorre con quello generato direttamente dalla combustione al riscaldamento dell’acqua. Le caldaie a condensazione raggiungono un’efficienza fino al 108% grazie al recupero del calore che, in un impianto tradizionale, andrebbe perso. Il funzionamento è comune, ma esistono diversi modelli di caldaia a condensazione e, a seconda dell’ambiente da riscaldare, è necessario valutare in modo attento quale installare. Si tratta di uno studio che viene affidato ad un termotecnico, che prima di tutto valuterà la potenza da installare necessaria. Quali sono i vantaggi di una caldaia a condensazione rispetto a una caldaia tradizionale? Come abbiamo già visto le caldaie a condensazione offrono numerosi vantaggi rispetto alle caldaie tradizionali, sia in termini di efficienza energetica che di impatto ambientale. Ecco i principali: Maggiore efficienza energetica e minori consumi Riduzione dei costi energetici: consumano meno combustibile per riscaldare la stessa quantità di acqua; Minori emissioni di CO2 e di altri gas serra; compatibilità con le energie rinnovabili. Risparmio in bolletta Quanto si può risparmiare con una caldaia a condensazione? Il risparmio energetico con una caldaia a condensazione può variare in base a diversi fattori, tra cui la dimensione dell’abitazione, l’isolamento termico, le abitudini di consumo e l’impianto associato. In generale, si stima che il passaggio a una caldaia a condensazione possa portare a una riduzione dei costi energetici fino al 30%. Il risparmio è maggiore se l’impianto è a bassa temperatura (per esempio i pannelli radianti a pavimento) o con pompe di calore e solare termico. Quali sono i consumi di una caldaia a condensazione? I consumi di una caldaia a condensazione variano a seconda del modello, della dimensione dell’abitazione e del suo isolamento termico. Tuttavia, grazie alla loro elevata efficienza, queste caldaie permettono un risparmio energetico considerevole rispetto ai modelli tradizionali. In media, si stima che una caldaia a condensazione possa ridurre il consumo di gas del 20-30%. Riducendo i consumi di gas e quindi la combustione, la caldaia a condensazione è più ecologica, in quanto si riducono anche le emissioni di CO2. Tema di rilievo ancor maggiore se lo si pensa in prospettiva futura, con l’evoluzione che potrebbe portare l’uso di gas naturali come l’idrogeno. È necessario, tuttavia, considerare un’ampia serie di variabili legate al rendimento di un impianto basato su questa tecnologia: non è solo la caldaia in sé a fare la differenza, ma la qualità dell’involucro, nello specifico il sistema di isolamento che è stato inserito nel pacchetto strutturale, la fascia climatica in cui è collocato l’edificio, le modalità di gestione dell’impianto. Qual è la differenza tra caldaia a condensazione e pompa di calore? Caldaie a condensazione e pompe di calore sono due soluzioni per il riscaldamento, ma operano con principi tecnologici diversi e rispondono a esigenze specifiche. La caldaia a condensazione utilizza la combustione di gas (metano, GPL o biometano) per generare calore e recupera il calore dai fumi di scarico grazie alla condensazione del vapore acqueo, aumentando l’efficienza (fino al 108%). La pompa di calore funziona con energia elettrica e trasferisce calore dall’ambiente esterno (aria, acqua o terreno) agli ambienti interni e può raffrescare oltre a riscaldare. Articolo aggiornato. Prima pubblicazione 2019 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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