A immagine e somiglianza della natura

Alcuni trai più grandi progetti di architettura contemporanea sono stati concepiti a immagine e somiglianza della natura e, oltre a presentare criteri rigorosamente in linea con i principi ambientali di sostenibilità, minimizzano ulteriormente l’impatto sul territorio con forme che ne imitano le caratteristiche, potremo dire con un intento di mimetizzazione. Dal Museo di Storia Naturale di Shenzhen, in Cina, che rimanda al percorso di un fiume, alla vela dell’Al Janoub Stadium in Qatar, passando per il centro culturale Gilder Center di Manhattan, che si sviluppa come l’interno di una grotta, l’architettura organica contemporanea è il riflesso del territorio su cui sorge

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Architettura biofilica e organica, a immagine e somiglianza della natura

La biofilia è alla base di moltissime discipline contemporanee, l’architettura è una di queste e, nelle sue versioni più coerenti, quelle che vi si ispirano nella forma oltreché nel contenuto, viene indicata come organica.

Come diceva l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer: “L’opera non è soltanto l’oggetto, ma anche quello che lo circonda e i vuoti, gli spazi”. Tutto parte da questo principio: l’analisi del genius loci per creare progetti quanto più vicini e aderenti al territorio in cui sono inseriti.

Alcuni progetti contemporanei esprimono questo concetto in maniera molto esplicita e il loro carattere organico li inserisce nel contesto in un rapporto di equilibrio e continuità con esso: talvolta gli edifici appaiono come ulteriori elementi naturali; altre volte mostrano addirittura un chiaro intento di mimesi.

Come un fiume

Un’opera straordinaria che vedremo realizzata nel 2025 è il Museo di Storia Naturale di Shenzhen (Cina), lo Shenzhen Natural History Museum, di 3XN con Zhubo Design e B+H, adiacente al pittoresco Lago Yanzi: un edificio di 42 mila mq che imita il profilo di un fiume.

Shenzhen Natural History Museum

“Delta” (il suo nome), si erge senza soluzione di continuità dal delta del fiume (Pearl River Delta), invitando visitatori e residenti a viaggiare lungo il suo tetto verde accessibile. Un parco pubblico si estende su tutta la copertura e mette in risalto le geometrie organiche del Museo di Storia Naturale. Come un ruscello che trova la sua forma in equilibrio con la terra, ogni curva incornicia una nuova vista spettacolare sul parco circostante, sulle colline e sul lago dalle terrazze panoramiche dedicate lungo il parco pensile.

Shenzhen Natural History Museum
L’edificio imita il profilo di un fiume

Lo Shenzhen Natural History Museum è destinato a diventare una delle dieci strutture culturali della nuova era.

Shenzhen Natural History Museum

Il progetto ha vinto il concorso tra 70 progetti di studi di tutto il mondo: “Questo edificio cattura l’atmosfera unica di un sito lungo il fiume e sottolinea il valore senza tempo dell’acqua, come concetto. La connessione tra funzione, sito, concetto, struttura, materiale e spazio è molto chiara”, spiega Yvonne Farrell, fondatrice di Grafton Architects, vincitrice del Pritzker Architecture Prize (trai giudici del concorso).

Un ponte – scultura

Un’altra opera straordinaria legata all’acqua è The Twist di BIG Bjarke Ingels Group , un ponte abitabile (dalla forma attorcigliata), di 1000 mq, che collega le due sponde del fiume Randselva, in Norvegia che è anche un’opera d’arte nel Kistefos Sculpture Park a Jevnaker.

The Twist di BIG Bjarke Ingels Group
Image by Laurian Ghinitoiu

La struttura oltre a permettere ai visitatori di attraversare da una sponda all’altra, ospita mostre internazionali di arte contemporanea.

Il museo spirale che scompare nel paesaggio

Un’altra opera organica di BIG è il Musée Atelier Audemars Piguet, in svizzera, dedicato all’omonimo marchio di orologi. L’edificio (2.370 mq) ha la forma a spirale con copertura verde, struttura in acciaio e pannelli portanti di vetro curvo, caratteristiche che lo rendono praticamente incastonato nel paesaggio.

Musée Atelier Audemars Piguet: il museo spirale che scompare nel paesaggio

I piani, infatti, hanno diverse inclinazioni che seguono l’andamento del terreno.

Viaggio in grotta nel centro di Manhattan

Il Gilder Center (Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation at the American Museum of Natural History) di Manhattan, si trova in uno dei siti più antropizzati della terra, ma la sua forma e i suoi percorsi interni, simili a quelli di una grotta, ci ricordano come i processi naturali terrestri del vento e dell’acqua possano modellare i paesaggi e ci riconnettono con la natura.

Gilder Center al centro di Manhattan
© Iwan Baan

Si sviluppa su sei piani fuori terra, di cui quattro aperti al pubblico e uno interrato. Il progetto è di Studio Gang, lo studio internazionale di architettura e design urbano guidato da Jeanne Gang .

Si inserisce in un campus di quattro blocchi e collega edifici costruiti nell’arco di 150 anni.

Gilder Center al centro di Manhattan
© Iwan Baan

Il Gilder Center è progettato per invitare all’esplorazione e alla scoperta che non è solo emblematica della scienza, ma anche una parte così importante dell’essere umano. Ha lo scopo di coinvolgere tutti, di tutte le età, background e abilità, per condividere l’entusiasmo di conoscere il mondo naturale”, ha affermato Jeanne Gang, fondatrice e partner di Studio Gang.

Simile a una formazione geologica porosa modellata dal flusso del vento e dell’acqua, l’atrio centrale a cinque piani dell’edificio accoglie i visitatori in arrivo come un paesaggio intrigante, pronto per essere esplorato. È costruito utilizzando il calcestruzzo proiettato, una tecnica utilizzata principalmente per le infrastrutture, che spruzza il calcestruzzo strutturale direttamente sulle gabbie delle armature modellate digitalmente e piegate su misura. Eliminando lo spreco di casseforme, la tecnica realizza un interno senza soluzione di continuità, visivamente e spazialmente continuo, la cui forma si estende verso l’esterno per accogliere il parco e il quartiere.

Paesaggio onirico

L’acqua e la sua evocazione, è ancora l’elemento catartico del progetto nel poetico edificio Blue Ocean Dome di Shigeru Ban, padiglione Expo 2025 di Osaka a tripla cupola che sorgerà su un terreno bonificato.

Blue Ocean Dome di Shigeru Ban

Si tratta di un padiglione ondulato che sarà costruito con tubi di carta, bambù e plastica rinforzata con fibra di carbonio, un’occasione per sperimentare nuove soluzioni.

Blue Ocean Dome di Shigeru Ban

L’oceano, oltreché che nel nome, sarà oggetto di una mostra al suo interno che ne ricorderà il valore e i rischi legati all’inquinamento.

Il quartiere svedese sostenibile che sorge all’interno di una vecchia cava

Sulla costa occidentale della Svezia, il quartiere Wendelstrand, vicino al lago Landvettersjøen (Göteborg), realizzato da Snøhetta Designs con lo sviluppatore Next Step, rappresenta un inedito modello residenziale sostenibile sorto dalla riqualificazione di un’antica cava.

Il quartiere Wendelstrand, vicino al lago Landvettersjøen

Presenta abitazioni in legno. Al centro del progetto la Lakehouse è un edificio in legno sostenibile che funge da luogo di incontro sociale naturale per gli abitanti di Wendelstrand.

L’edificio si fonde armoniosamente con l’ambiente circostante: case a schiera con giardini privati ​​ed edifici bassi di varie dimensioni e altezze sono integrati nel terreno per armonizzarsi con il paesaggio.

Il quartiere Wendelstrand, vicino al lago Landvettersjøen

In prossimità della vecchia cava, le abitazioni a terrazza seguono il pendio della collina esposta a ovest, consentendo condizioni di sole ottimali per tutto il giorno. I tetti verdi dei parcheggi ospitano un’ampia gamma di aree per attività, tra cui campi sportivi o campi da gioco. I tetti esposti a nord sono ricoperti di piante ed erba per incoraggiare la biodiversità e garantire una buona gestione dell’acqua piovana durante tutto l’anno.

La scuola che si connette con il paesaggio e con la comunità

La prima scuola Nordic Swan Eco-Label in Danimarca porta la firma di Henning Larsen e allarga il concetto di apprendimento all’esterno dell’edificio scuola e a come l’architettura si integra nel paesaggio.

Nordic Swan Eco-Label in Danimarca

Sundby School, che sarà inaugurata nel 2025, si presenta con una pianta circolare, sollevata da terra con una copertura che forma una collina che diventa punto di vedetta. Il tetto circolare crea un pendio su cui si può camminare per vedere il tramonto o andare in slitta d’inverno.

Nordic Swan Eco-Label in Danimarca

La scuola diventa parte del paesaggio ed è un generatore di esperienze condivise dalla comunità.

Lo stadio che sfrutta il vento e il sole come una vela sul mare

In questa carrellata di architetture organiche non può mancare un’opera di Zaha Hadid Architects. Lo stadio Al Janoub, di Al-Wakrah (Qatar), progettato per la Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar.

stadio Al Janoub, di Al-Wakrah (Qatar)
©Hufton+Crow

Dato il contesto dello stadio, all’interno della città costiera di Al Wakrah, si è chiesto che il suo design riflettesse l’eredità marittima della sua posizione e che ci fosse un riferimento all’imbarcazione tradizionale della regione, il dhow. ZHA ha risposto con un progetto che incorpora questi riferimenti culturali in modo astratto e li combina con risposte pratiche al clima: lo stadio ha un tetto apribile progettato da Schlaich Bergermann Partner e un sistema di raffreddamento alimentato dall’apporto solare in maniera che la struttura possa essere utilizzata anche in estate il tetto funziona come una vela per coprire l’occhio sopra il campo di gioco e creare un ambiente protetto per il calcio durante l’estate.

stadio Al Janoub, di Al-Wakrah (Qatar)
©Hufton+Crow

Inoltre, le facciate dello stadio sono inclinate verso l’esterno, rastremate in elevazione e ricordano la vela del dhow.

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