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Indice degli argomenti Toggle Gli USA fuori dall’Accordo di ParigiChe fine farà l’Inflaction Reduction Act di Biden?Si torna a trivellareLa politica di Trump mette a repentaglio aree fragili per l’estrazione del petrolioEolico offshore in pausa La politica ambientale americana si prepara a una drastica inversione di rotta. Donald Trump, il magnate repubblicano tornato alla ribalta politica come nuovo Presidente USA, ha già iniziato a smantellare l’eredità green dell’amministrazione Biden, partendo proprio dall’accordo sul clima di Parigi. Il contrasto con l’amministrazione Biden non potrebbe essere più netto. Mentre il Presidente democratico ha fatto della lotta al cambiamento climatico uno dei pilastri della sua presidenza, Trump si è sempre mostrato apertamente scettico sul tema, definendolo ripetutamente una “truffa”. Il suo programma prevede non solo l’abbandono degli accordi internazionali, ma anche lo stop delle principali normative per la riduzione delle emissioni e un ridimensionamento degli incentivi per i veicoli elettrici. Il solo annuncio di queste politiche sta già creando onde d’urto nella comunità internazionale, mentre gli Stati Uniti si preparano a un possibile futuro di isolamento nelle politiche climatiche globali. Gli USA fuori dall’Accordo di Parigi Trump ha avviato il processo per ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall’accordo climatico internazionale, definendolo senza mezzi termini una “truffa ingiusta e unilaterale”. Il 2024 è stato registrato come l’anno più caldo della storia, con eventi meteorologici estremi che hanno colpito milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante Trump abbia dichiarato che il ritiro sarà “immediato”, l’accordo di Parigi prevede che il processo richieda almeno un anno per essere completato in modo definitivo. La mossa di Trump va a compromettere gli obiettivi di riduzione delle emissioni degli Stati Uniti, oltre a mettere anche in discussione gli impegni finanziari verso la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Che fine farà l’Inflaction Reduction Act di Biden? L’Inflation Reduction Act (IRA), firmato dal presidente Biden nel 2022 con il sostegno dei democratici, ha segnato una svolta storica nella politica climatica americana. La legge, come riporta Reuters, ha stanziato risorse ingenti per la transizione verde: 14,2 miliardi di dollari in incentivi per veicoli a zero emissioni, 2,9 miliardi per lo sviluppo di auto ibride ed elettriche, 13,2 miliardi per la produzione di idrogeno pulito e 8,6 miliardi in crediti per carburanti a basse emissioni nel settore automobilistico e aeronautico. La nuova amministrazione Trump minaccia però di smantellare questo impianto normativo. I consiglieri dell’ex Presidente hanno già delineato una strategia che prevede il ridimensionamento drastico dell’IRA, nel quale rientra ad esempio la rimozione dei fondi destinati alle infrastrutture di ricarica elettrica e all’accessibilità dei veicoli green. Il piano includerebbe la riallocazione di questi fondi verso priorità di difesa nazionale, suscitando preoccupazione soprattutto nel settore dell’aviazione, dove gli operatori temono la cancellazione dei crediti per i carburanti ecologici che stavano guidando l’innovazione del settore. Si torna a trivellare “Drill, baby, drill” – con questo slogan dal tono provocatorio Trump ha inaugurato la sua nuova “era energetica”, annunciando l’intenzione di sfruttare quello che definisce il più grande giacimento di petrolio e gas sulla Terra. Il tycoon ha subito dato seguito alle parole con i fatti, dichiarando l'”emergenza energetica nazionale” attraverso il National Emergencies Act, un provvedimento che mira a sbloccare poteri esecutivi straordinari per potenziare l’industria dei combustibili fossili americana. Come evidenzia un approfondimento della redazione di NPR, il piano di Trump prevede un drastico snellimento delle normative ambientali e un’accelerazione dei processi autorizzativi per nuove trivellazioni, oleodotti e centrali elettriche. La dichiarazione di emergenza include disposizioni che permetterebbero ai dipartimenti e alle agenzie federali di esplorare l’uso di terreni pubblici e persino di ricorrere all’esproprio di proprietà private, dietro indennizzo, con l’obiettivo dichiarato di potenziare l’intera filiera energetica nazionale: dall’identificazione dei giacimenti fino alla raffinazione e alla produzione di energia. La politica di Trump mette a repentaglio aree fragili per l’estrazione del petrolio Con l’ordine esecutivo 14153, intitolato “Unleashing Alaska’s Extraordinary Resource Potential,” ovvero “Liberare lo straordinario potenziale di risorse dell’Alaska”, firmato il 20 gennaio 2025, Trump revoca le tutele ambientali introdotte da Biden aprendo la strada a un ampio sfruttamento delle risorse fossili nell’Artico. Il provvedimento, parte di un pacchetto più ampio di quattro ordini esecutivi, accelera il rilascio di permessi per le trivellazioni petrolifere e lo sviluppo di infrastrutture per l’estrazione di gas naturale liquefatto, eliminando inoltre le restrizioni che proteggevano l’Arctic National Wildlife Refuge. La decisione drastica presa da Trump rappresenta una potenziale minaccia per i fragili ecosistemi dell’Alaska, un territorio in cui il delicato equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale rischia di essere compromesso. Eolico offshore in pausa La svolta anti-eolica di Trump ha colpito duramente uno dei settori chiave della transizione energetica del Paese. Attraverso uno dei numerosi ordini esecutivi emanati di recente, il magnate americano ha congelato le nuove concessioni per l’eolico offshore nelle acque federali, oltre ad approvazioni, permessi e prestiti per progetti sia in mare che sulla terraferma. Un duro colpo alle politiche di investimenti verdi promosse dall’amministrazione Biden, giustificato da Trump con preoccupazioni di carattere economico e di possibili danni alla fauna marittima. L’amministrazione Biden ha segnato una svolta nella politica climatica degli Stati Uniti, promuovendo una legislazione orientata alla sostenibilità e un’azione esecutiva ambiziosa per favorire la transizione ecologica. Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, molte di queste misure rischiano di essere annullate. La nuova amministrazione sembra infatti intenzionata a smantellare le politiche ambientali del suo predecessore, e a portare avanti un approccio che potrebbe vanificare i progressi fatti in materia di energia e clima. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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