Efficienza energetica in alta quota: così rinasce il borgo antico

In una borgata in Alta Val di Susa, a più di 1600 metri d’altezza, è stato avviato un progetto di riqualificazione che vede protagonista URSA Italia. Ecco le sfide affrontate.

a cura di Andrea Ballocchi

Efficienza energetica in alta quota: così rinasce il borgo antico di Oulx

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Fare efficienza energetica in edilizia è possibile anche in alta quota. In Piemonte, nell’Alta Val di Susa, a più di 1600 metri d’altezza sorge la Borgata Vazon.

Si tratta di un piccolo complesso nel Comune di Oulx (Torino), nella zona asciutta delle Alpi occidentali interne al confine con le Hautes Alpes francesi. Qui è stato condotto un intervento di recupero edilizio e di riqualificazione energetica. Si tratta di un complesso a più nuclei di proprietà del climatologo Luca Mercalli, che aveva anticipato qualche aspetto in un’intervista a InfobuildEnergia.

Ma è il valore del progetto complessivo a essere di forte interesse: esso, infatti, combina interventi di efficientamento energetico alla necessità di recuperare il borgo, preservandone i tratti storici e le caratteristiche architettoniche originarie. «È un lavoro concertato sia per individuare le soluzioni tecnologiche più adatte per isolare termicamente il borgo antico, più precisamente un’antica grangia, datata 1732, senza snaturarne le pregevoli caratteristiche storiche e architettoniche, ma portandolo a essere energeticamente efficiente», illustra Pasquale D’Andria, ingegnere e direttore tecnico e marketing URSA Italia.

Per questo l’immobile ha seguito l’iter di CasaClima “R”, vedendosi aggiudicare al Klimahouse 2020 il riconoscimento della targa dall’ente certificatore.

Efficienza energetica in edilizia: il progetto del Borgo

Lavorare in alta quota implica varie complessità: «la prima è che i lavori si possono svolgere solo nella bella stagione, approvvigionandosi dei materiali per utilizzarli al momento opportuno», illustra il direttore tecnico e marketing URSA Italia.

Pasquale D’Andria, ingegnere e direttore tecnico e marketing URSA Italia e Luca Mercalli

Inoltre si è reso necessario programmare i lavori per varie fasi, con ritmi dettati dal clima montano. «Essendo la borgata Vazon posizionata a più di 1600 metri d’altezza, quando ci sono copiose nevicate non è più raggiungibile dalla strada con macchine e mezzi di cantiere, ma solo con le ciaspole», spiega Daniela Cardace, architetto e technical sales engineer North West URSA, che sta seguendo i lavori.

È lei a segnalare che c’è stata una forte attenzione al riutilizzo e riciclo dei materiali esistenti laddove possibile e praticabile. Un esempio: per la finitura del nucleo centrale, realizzata durante la coibentazione della muratura perimetrale, si è proceduto al recupero della vecchia listellatura, durante le fasi di demolizione. 

Sostenibilità ed efficienza energetica: le soluzioni adottate

L’importanza della sostenibilità si concretizza sotto forma di materiali idonei e di accorgimenti mirati. Innanzitutto è stata adottata una soluzione di isolamento termico per la riqualificazione energetica della muratura perimetrale esistente. «Quest’ultima è stata realizzata con blocchi di pietra posati a secco, realizzazioni tipiche delle borgate montane, con spessore irregolare. Partendo dall’esistente, si è optato per la realizzazione di una contro-parete interna», illustra Cardace.

Predisposti i teli di tenuta all’aria, si è poi realizzata l’orditura in legno, posizionando tra i travetti l’isolante in lana minerale URSA Pureone SF 31 (con valore di conducibilità termica 0,031 W/mK) con spessore 120 mm. Successivamente si è posata la barriera al vapore, il tamponamento in pannelli OSB e quindi la listellatura in doghe di legno. «La soluzione ha garantito ottime prestazioni d’estate – specifica l’architetto – Ma per garantire il comfort anche nei mesi freddi è stato necessario optare per un isolante con basso valore di conducibilità termica; utilizzando un determinato spessore si è potuto arrivare ad avere, per la sola lana minerale, un valore di resistenza termica pari a 3,85 m2K/W».

Particolare del sistema isolamento URSA nel borgo antico a Oulx

Per suddividere lo spazio interno, non volendo gravare sul solaio esistente e intendendo rendere le lavorazioni veloci e meno invasive possibili, proprio per gestire al meglio le fasi di cantiere, si è proceduto a realizzare delle pareti di divisione con sistema in lastre di gesso-rivestivo. «In questa soluzione l’isolante utilizzato in intercapedine è la lana minerale URSA Pureone TWF 37 con spessore 75 mm e larghezza 625 mm, che garantisce ottime prestazioni di isolamento acustico dai rumori aerei, grazie alle dimensioni stesse del pannello arrotolato che riesce a “riempire” tutta la cavità tra le lastre». In particolare, si è lavorata la parete secondo il principio “massa-molla-massa”, adottato per aumentare il potere di isolamento acustico della partizione. «Per questo si è scelto un isolante fibroso come il TWF 37 che garantisce l’effetto “molla” all’interno del sistema».

Anche per la coibentazione del solaio esistente del primo piano, che divide la vecchia stalla dal piano abitato, si è deciso di realizzare una listellatura con travetti in legno. L’isolante termico è stato posizionato tra l’orditura in legno. «Anche in questo caso si è utilizzata la lana minerale URSA Pureone SF 31, impiegando il medesimo spessore delle pareti 120 mm», specifica ancora Cardace.

Il nucleo oggetto dell’intervento è stato così completamente coibentato, creando una sorta di “scatola interna isolata” per garantire le prestazioni e il comfort, ma allo stesso tempo per mantenere immutato l’aspetto esterno, tipico delle case di montagna.

Nel borgo saranno anche installati pannelli fotovoltaici per gli impieghi energetici residenziali, compresa l’alimentazione dell’auto elettrica di Luca Mercalli. «Il progetto della borgata d’Oulx sarà anche raccontato su Di.Ma.Play – Video magazine digitale di URSA Italia», anticipa D’Andria.

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