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A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti: Rinnovabili e fotovoltaico: gli obiettivi della Lombardia Edilizia e immobili: spazio alla riqualificazione energetica Punta su una maggiore quota di efficienza energetica e su un incremento sensibile di produzione di energia da fonti rinnovabili il Programma Regionale Energia Ambiente e clima (Preac) della Regione Lombardia. Esso ha concluso il percorso di approvazione in questi giorni con l’ok da parte della Giunta regionale e con la relativa delibera, a valle della Vas – Valutazione Ambientale Strategica. Ad agosto, infatti, la stessa Giunta aveva trasmesso il documento ai portatori di interesse per ricevere eventuali osservazioni, come previsto dalla procedura di Vas. Il Preac costituisce il quadro di riferimento delle politiche regionali per l’energia e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Gli obiettivi vedono una volontà di ridurre i consumi energetici e moltiplicare le iniziative in termini di efficienza energetica: la Lombardia prevede di arrivare a una riduzione del 35% dei consumi. In contemporanea, gli investimenti sulle fonti rinnovabili devono più che raddoppiare, con particolare attenzione al fotovoltaico. Cos’è e cosa prevede il Programma Regionale Energia Ambiente e clima Il Programma Regionale Energia Ambiente e clima è “il documento fondamentale che descrive la traiettoria della transizione energetica in Lombardia al 2030”, spiega in una nota la stessa Regione Lombardia. Illustra, inoltre, che il Preac insiste su due direttrici: una riduzione dei consumi energetici, iniziative di efficientamento energetico e contemporaneamente gli investimenti sulle rinnovabili. Il documento si pone la chiara intenzione di addivenire a una cospicua riduzione dei consumi di energia e al raddoppio (anzi, di più) della quota di produzione di energia da fonti rinnovabili per ottenere una riduzione delle emissioni di gas climalteranti, compatibile con gli obiettivi europei del ‘Fitfor55’. Gli obiettivi energetici e ambientali sono fondati sul principio fondamentale della sostenibilità economica e sociale della transizione energetica e della decarbonizzazione. Rinnovabili e fotovoltaico: gli obiettivi della Lombardia Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, nel contesto di una forte spinta per la loro diffusione, il Programma regionale energia ambiente e clima prevede un consistente incremento dei sistemi a pompe di calore e del fotovoltaico, che rappresenterà più del 16% del contributo delle rinnovabili alla copertura dei consumi di energia finale. A queste, specifica sempre la stessa Regione Lombardia si aggiungono le biomasse legnose. Da esse ci si attende un contributo pari a circa il 20%. A seguire, il biometano (su cui si punta molto) e il biogas, che complessivamente garantiranno il 13% di copertura. Sul fotovoltaico, come detto, la Regione intende porre una particolare attenzione in quanto si prevede avrà una penetrazione massiccia, corrispondente all’installazione sul 10% delle coperture disponibili. Giocherà quindi un ruolo trainante anche nell’ambito della creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Come si legge nella deliberazione di agosto, a proposito della risorsa fotovoltaica, il Preac dispone “la massima priorità deve essere data all’installazione di impianti sui tetti degli edifici residenziali, produttivi e terziari. Le necessità di sviluppo del settore impongono comunque di installare impianti anche al suolo, anche per il minor costo di produzione garantito dagli impianti “utility scale”; in questo caso tuttavia dovrà essere data priorità alle aree già degradate, quali cave, siti oggetto di bonifica, discariche esaurite, aree industriali dismesse”. Nel testo si legge che si aprono prospettive anche sull’agrivoltaico. A questo proposito il Programma regionale energia ambiente e clima “non prevede limitazioni allo sviluppo dell’agrovoltaico, intendendo tuttavia conseguire i suoi obiettivi di sviluppo del fotovoltaico al suolo prioritariamente nell’ambito di aree idonee non agricole”. Edilizia e immobili: spazio alla riqualificazione energetica Sul fronte del patrimonio edilizio, lo stesso Programma regionale energia ambiente e clima propone misure emblematiche per la riqualificazione energetica: del patrimonio costruito: per l’edilizia pubblica, in particolare, spiccano le prospettive di riqualificazione energetica degli immobili dei Comuni, dell’edilizia scolastica e dell’edilizia residenziale. In particolare sulla riqualificazione energetica dell’edilizia il documento di deliberazione segnala che: “dall’analisi modellistica a supporto del Preac è emersa l’esigenza di una quota rilevante di riqualificazione degli edifici, nella maggior parte dei casi in combinazione con la penetrazione delle pompe di calore elettriche. Si assiste inoltre a una penetrazione rilevante del teleriscaldamento. Nel modello, la riqualificazione energetica dell’edilizia arriva a coprire il massimo tasso ammesso del 2% annuo circa, che è effettivamente molto alto, con un incremento di circa 129.000 utenze all’anno per il residenziale e circa 2,35 milioni di mq/anno nel terziario. Complessivamente, la riqualificazione permette di ridurre la domanda finale di energia del 14%”. In attuazione del Programma PREAC, ARIA S.p.A. – centro di competenza regionale per l’efficienza energetica in edilizia – ha realizzato, nell’ambito del progetto CENED (Certificazione Energetica degli Edifici), uno strumento a disposizione di tutti, cittadini e professionisti, che permette di valutare le prestazioni energetiche di un edificio residenziale attraverso l’indicazione di alcuni dati acquisiti attraverso gli APE depositati presso il Catasto Energetico degli Edifici Regionale (CEER). Si tratta di un utile strumento che aiuta a valutare gli eventuali interventi da attuare per efficientare un’abitazione, considerando investimento richiesto, possibile miglioramento di classe energetica e risparmi garantiti nel tempo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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