Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
Per rispettare l’Accordo di Parigi e limitare il riscaldamento limitare il riscaldamento globale a meno di 1,5°C, è necessario che tutti i 250 milioni di edifici esistenti e tutti i nuovi edifici nell’UE diventino neutrali e a zero emissioni. Ma non solo. Secondo il recente Studio “Decarbonisation of buildings: for climate, health and jobs” dell’EASAC, che rappresenta le accademie scientifiche nazionali, l’azione politica deve essere più ampia. William Gillett, direttore del programma energetico dell’EASAC spiega infatti che “I responsabili politici si sono concentrati a lungo sulla realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico che riducano il bisogno di riscaldamento e condizionamento o generino energia rinnovabile in loco. Ma l’energia utilizzata per il loro funzionamento è solo una parte del problema. E’ infatti necessario considerare le emissioni incorporate nei materiali e nei metodi di costruzione – sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni”. Ogni anno in Europa gli interventi di riqualificazione interessano circa l’1-l’1,5% del patrimonio edilizio, una percentuale del tutto insufficiente, per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi questo tasso dovrebbe infatti essere due o tre volte superiore e nel calcolo dell’impatto energetico degli edifici si dovrebbero iniziare a considerare le emissioni di tutta industria delle costruzioni e della catena di approvvigionamento. “Ristrutturare un edificio per ridurre il suo consumo energetico – continua Gillett – ha poco senso se non c’è un controllo dei materiali e dei componenti ad alta intensità di carbonio usati per la ristrutturazione, e se questi vengono trasportati su lunghe distanze”. Secondo gli scienziati dell’EASAC si deve andare oltre il concetto di “edifici a energia quasi zero”: l’indicatore da utilizzare per valutare l’impatto climatico di un nuovo edificio o di una ristrutturazione dovrebbe considerare le emissioni cumulative di gas serra, comprese quelle incorporate prodotte dai lavori di costruzione o riqualificazione e quelle prodotte dall’edificio negli anni successivi ai lavori realizzati. I dati fanno impressione: “Si stima che il 75% degli edifici in cui vivono gli europei abbia un cattivo rendimento energetico. Rinnovarli richiederebbe 146 milioni di ristrutturazioni in soli 30 anni. Gli sforzi attuali degli Stati membri non sono sufficienti”, spiega Norton. “Raggiungere la neutralità climatica implica che dobbiamo rinnovare più di 90.000 case a settimana in tutta l’UE – di per sé una sfida enorme”. Edifici smontabili e in cui sia tutto riciclabile Il rapporto sottolinea che la maggior parte dell’ambiente costruito è ancora progettato utilizzando un approccio lineare take-make-consume-dispose (prendere-fare-consumare-smaltire). La transizione verso l’economia circolare permetterebbe sia di ridurre il consumo di risorse e l’impronta di carbonio che di affrontare il problema dei rifiuti. Il Prof. Brian Norton, co-presidente del gruppo di lavoro dell’EASAC spiega che “Molti materiali da costruzione possono essere riutilizzati e riciclati; gli edifici e i loro componenti dovrebbero essere progettati per essere facilmente smontati alla fine del loro utilizzo”. Proprio per questo la ristrutturazione degli edifici esistenti, piuttosto che la costruzione di nuovi, deve essere centrale nelle politiche dell’Unione, come previsto anche dalla strategia approvata dalla Commissione europea strategia “Renovation Wave” : “C’è molto carbonio incorporato nella struttura di un edificio, specialmente nel cemento e nell’acciaio. Con le tecnologie di oggi e i processi digitalizzati, ristrutturare è diventato molto più facile e sostenibile”. Secondo gli scienziati si dovrebbe inserire per legge un limite di carbonio incorporato per m2 di superficie negli interventi sia di nuova costruzione che di riqualificazione. Oltre alle normative europee e nazionali, è importante anche il ruolo dei Comuni che possono stimolare la ristrutturazione e la costruzione di quartieri a emissioni di gas serra quasi zero con sistemi integrati di energia e trasporto e spazi verdi adeguati. Eppure la strada per decarbonizzare gli edifici nuovi ed esistenti c’è: Eliminare gradualmente i combustibili fossili entro il 2030 Usare sovvenzioni e incentivi per stimolare e rendere meno rischiosi i finanziamenti privati per ristrutturazioni edilizie profonde Regolamentare i livelli di emissioni di gas serra incorporati nei materiali e nei componenti edilizi, e promuovere i materiali riciclati e la ristrutturazione invece della demolizione. Definire regolamenti edilizi che garantiscano che le emissioni di edifici, nuovi o ristrutturati, siano apri a 0 Sostenere i comuni e i loro impegni per decarbonizzare gli edifici e ridurre la povertà energetica. Modernizzare l’industria edilizia utilizzando modelli di economia circolare che garantirebbero 3 milioni di posti di lavoro in più Migliorare l’accesso dei proprietari di edifici e dei professionisti ai dati certificati sulle emissioni di gas serra incorporate nei materiali e nei componenti edilizi, e sulle prestazioni energetiche e di emissioni di gas serra degli edifici nuovi e ristrutturati Aggiornare la legislazione UE (EPBD, EED, RED, ETS, CPD, Taxonomy) utilizzando un approccio integrato per eliminare gradualmente i combustibili fossili, aumentare le forniture di energia rinnovabile e ridurre le emissioni cumulative di gas serra degli edifici Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
29/03/2024 Ogni anno 2,3 miliardi tonnellate spazzatura, torna Giornata internazionale Rifiuti Zero A cura di: Tommaso Tetro Si celebra il 30 marzo l'International Day of Zero Waste: l'obiettivo è sensibilizzare le persone a ...
28/03/2024 Rinnovabili: crescita record ma non sufficiente per lo scenario 1,5°C A cura di: Raffaella Capritti Rinnovabili: nel 2023 sono stati installati nuovi impianti per 473 gigawatt ma non è una crescita ...
28/03/2024 Energia pulita: investire nelle economie emergenti può limitare il riscaldamento globale A cura di: Tommaso Tetro Solo il 15% degli investimenti totali nelle rinnovabili è destinato ai mercati emergenti. Per rispettare gli ...
27/03/2024 Plusvalenza Superbonus, su quali lavori si applica? La proposta dei notai per ridurre le tasse A cura di: Adele di Carlo La Legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto la tassazione della plusvalenza generata dalla vendita ...
26/03/2024 Italia Solare, crescono i sistemi di accumulo. Il 2023 fa registrare quasi 520 mila impianti connessi A cura di: Fabiana Valentini Il 2023 si chiude con quasi 520 mila sistemi di accumulo connessi alla rete, per il ...
25/03/2024 Bologna, arriva “Energy Park”: quando agrivoltaico e foresta urbana si incontrano A cura di: Giorgio Pirani Energy Park a Bologna: un progetto con un campo agrivoltaico da 14 MW, più una foresta ...
22/03/2024 Auto, l'Italia supera i 50mila punti di ricarica elettrica A cura di: Tommaso Tetro Punti di ricarica elettrica: secondo il nuovo rapporto di Motus-e crescita record nel 2023 di nuove ...
21/03/2024 Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo A cura di: Giorgio Pirani Emissioni gas serra legate all'agricoltura, secondo il WWF le strategie dell'UE per ridurle impattano sul cambiamento ...
20/03/2024 Per raggiungere l'obiettivo della COP28 di triplicare le rinnovabili, necessario un cambiamento di rotta A cura di: Raffaella Capritti Per raggiungere l'obiettivo fissato dalla COP28 di triplicare le rinnovabili entro 2030 dovranno essere installati in ...
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...