INC-5, i negoziati sull’inquinamento da plastica si aggiornano ad una data futura

Dopo due anni di negoziazioni serrate e una settimana di intense discussioni, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno toccato con mano la complessità di raggiungere un consenso globale sull’inquinamento da plastica. La sessione dello scorso dicembre si è quindi conclusa con un rinvio, nella speranza che in quel momento possano maturare le condizioni per un compromesso realmente efficace.

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INC-5, i negoziati sull’inquinamento da plastica si aggiornano ad una data futura

L’inquinamento da plastica è diventato una piaga globale che minaccia ogni ecosistema del nostro pianeta. Dagli anni ’50, l’umanità ha accumulato oltre 10 miliardi di tonnellate di rifiuti plastici, che si sono diffusi capillarmente dall’ambiente marino alle vette più alte del mondo. La plastica è ormai ovunque: si trova nelle profondità oceaniche, nella pioggia che cade sul terreno e perfino all’interno dei nostri organismi.

Nonostante la gravità della situazione, i tentativi di trovare una soluzione globale hanno subito un durissimo colpo. Durante la quinta sessione dell’Intergovernmental Negotiating Committee che si è svolta lo scorso dicembre a Busan, i delegati internazionali, presieduti da Luis Vayas Valdivieso, non sono riusciti a raggiungere un accordo sul trattato per contrastare l’inquinamento da plastica. Dopo lunghe ore di intense trattative, l’obiettivo di un’intesa comune è naufragato.

L’inquinamento da plastica, che include micro e nanoplastiche, rappresenta ormai una crisi sanitaria in continua espansione.

Una mancata risoluzione che ha portato a malumori.

In un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell’European Commission, leggiamo che “L’UE si rammarica che la quinta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione sul trattato globale sulla plastica (INC-5) si sia conclusa a Busan, in Corea del Sud, senza un accordo. Dopo due anni di negoziati e una settimana di colloqui a Busan, gli stati membri delle Nazioni Unite non sono riusciti a trovare un accordo su quello che sarebbe stato il primo strumento globale giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. La sessione è stata sospesa e i negoziati continueranno nel 2025”.

La non-risoluzione dell’ultimo INC-5 non ha però spento la speranza di Inger Andersen, Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) che ha sottolineato: “L’incontro di questa settimana ha fatto buoni progressi verso la garanzia dell’accordo che il mondo richiede. Attraverso i colloqui di Busan, i negoziatori hanno raggiunto un grado maggiore di convergenza sulla struttura e sugli elementi del testo del trattato, nonché una migliore comprensione delle posizioni dei paesi e delle sfide condivise. Ma è chiaro che c’è una divergenza persistente in aree critiche e che è necessario più tempo per affrontare queste aree”.

“Alla  UNEA 5.2 , il mondo ha promesso di affrontare l’inquinamento da plastica. Ora, al prossimo round di colloqui, il mondo avrà l’opportunità di rendere finalmente ciò una realtà. Un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere”, ha concluso Andersen.

Dove siamo partiti

Nel marzo 2022, durante la quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA-5.2), è stata adottata una risoluzione storica (5/14) per sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica.

La risoluzione ha chiesto al Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) di convocare un Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) con l’obiettivo di sviluppare uno strumento globale che affrontasse l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione al design e allo smaltimento.

L’INC ha avviato i suoi lavori nella seconda metà del 2022, con l’ambizioso traguardo di completare i negoziati entro la fine del 2024. Il processo ha previsto cinque sessioni: la prima a Punta del Este, Uruguay (novembre-dicembre 2022), la seconda a Parigi, Francia (maggio-giugno 2023), la terza a Nairobi, Kenya (novembre 2023), la quarta a Ottawa, Canada (aprile 2024) e la quinta sessione conclusiva a Busan, Repubblica di Corea (novembre-dicembre 2024), segnando un percorso significativo verso un accordo internazionale contro l’inquinamento da plastica.

Le criticità discusse

I lavori previsti per l’INC-5 hanno coinvolto quattro gruppi di contatto, ciascuno dei quali si è trovato ad affrontare specifici punti di approfondimento procedendo sulla base del Non-Paper 3 elaborato dal Presidente.

Il primo gruppo, co-presieduto da Maria Angélica Ikeda e Axel Borchmann, ha approfondito la questione della plastica, trattando in particolare le sostanze chimiche problematiche impiegate nei prodotti plastici, la progettazione degli stessi e gli aspetti legati alla produzione e alla fornitura.

Il secondo gruppo, sotto la guida di Oliver Boachie e Tuulia Toikka, si è focalizzato sulla gestione dei rifiuti plastici, analizzando l’inquinamento, con particolare attenzione a quello marino, e discutendo le modalità per una transizione giusta verso soluzioni più sostenibili.

Il terzo gruppo, presieduto da Gwendalyn Kingtaro Sisior e Katherine Lynch, ha trattato le tematiche finanziarie, in particolare l’istituzione di meccanismi finanziari, il rafforzamento delle capacità, l’assistenza tecnica e il trasferimento di tecnologie, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale. Infine, il quarto gruppo, guidato da Han Min Young e Linroy Christian, ha affrontato le questioni relative all’implementazione e alla conformità degli accordi, esaminando i piani nazionali, il monitoraggio dei progressi e la valutazione dell’efficacia, nonché la cooperazione, la sensibilizzazione, l’istruzione e la ricerca.

Nel corso della settimana, i delegati dell’INC-5 hanno esaminato il Non-Paper 3 proposto dal Presidente. Dopo aver apportato modifiche in seguito alle discussioni nei gruppi di contatto, il Presidente dell’INC, Vayas, ha diffuso una versione aggiornata del non-paper contenente la bozza del testo del Presidente del Comitato nel pomeriggio di venerdì. Questa versione è stata successivamente presa in considerazione durante le consultazioni tra il Presidente dell’INC e i Capi delegazione, nonché nelle discussioni informali a porte chiuse che si sono svolte il sabato.

Al termine dei lavori, i delegati coinvolti non hanno trovato un punto di accordo definitivo sul tema, tanto da portare ad una successiva conferenza.

Ma quali sono stati i punti maggiormente dibattuti? L’articolo 3, legato ai prodotti in plastica, è stato uno dei topic al centro del dibattito. Le discussioni nel Contact Group 1 hanno messo in luce profonde divergenze tra le delegazioni circa l’approccio da adottare: alcune sostenevano che l’argomento travalicava il mandato originario della risoluzione UNEA 5/14, mentre altre premevano per misure concrete. Il dibattito si è articolato su molteplici dimensioni, dalla determinazione di limiti alla produzione e commercializzazione di prodotti plastici, all’inclusione di sostanze chimiche preoccupanti, fino alla definizione della cogenza delle misure – volontarie o obbligatorie, globali o nazionali. La complessità del negoziato è emersa anche dall’eliminazione di riferimenti specifici alle sostanze chimiche preoccupanti nel testo finale, sostituiti da un generico richiamo all’istituzione di un comitato di revisione multidisciplinare, sintomo di un compromesso faticosamente raggiunto di fronte a posizioni inizialmente inconciliabili.

L’articolo 6 relativo alla Produzione sostenibile ha rappresentato un altro dei punti critici discussi. La proposta avanzata dal Ruanda, a nome di un ampio gruppo di 45 paesi africani, che mirava a stabilire un obiettivo globale di riduzione dei polimeri plastici primari e a promuovere un’economia circolare, si è scontrata con una decisa resistenza da parte di alcune delegazioni. Questi ultimi hanno contestato l’iniziativa sollevando obiezioni: dal presunto superamento del mandato originario dell’INC, al rischio di compromettere le prospettive di sviluppo economico dei paesi in via di sviluppo, fino alla preoccupazione per potenziali ripercussioni su settori cruciali come l’assistenza sanitaria e i trasporti.

Dopo l’intenso confronto dell’INC-5, il mondo resta in attesa degli sviluppi per contrastare l’inquinamento da plastica. Nei prossimi mesi, sarà il Direttore esecutivo dell’UNEP a dover comunicare alle delegazioni le modalità e la sede per la ripresa della quinta sessione, un passaggio amministrativo che si preannuncia decisivo per il proseguimento del percorso verso un accordo internazionale vincolante contro l’inquinamento da plastica.

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