Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Selectra ha calcolato che abbassando le temperature del termostato di 3°C in tutta Europa, le importazioni di gas naturale provenienti dalla Russia si ridurrebbero del 16,5% generando notevoli benefici non solo in termini economici ma anche a livello ambientale, con una riduzione delle emissioni di CO2 di 61,9 milioni di tonnellate all’anno. Nonostante l’emissione di pacchetti di sanzioni rivolte a Mosca, nel tentativo di scongiurare la fine del conflitto, l’Europa continua ad acquistare enormi quantità di gas dalla Russia, finanziando lo stato russo e, indirettamente, la guerra in atto. Per quale motivo non possiamo interrompere le forniture provenienti da uno Stato guerrafondaio? Il motivo è che l’Europa, purtroppo, ha bisogno di quel gas per funzionare. Solo nel 2021 la Russia ha fornito il 40% del gas consumato e, se analizziamo la situazione entrando nel merito della situazione italiana, la percentuale di import risulta essere pari a circa il 44%. L’iniziativa lanciata da Selectra per ridurre l’import di gas Selectra, azienda che studia e confronta le offerte di luce, gas e internet in Italia e in Europa, ha deciso di lanciare l’iniziativa “Indossa un maglione per l’Ucraina” considerando l’enorme differenza che gli sforzi di ogni consumatore potrebbero fare. Il quesito avanzato da Selectra è il seguente: “se ogni europeo indossasse un maglione per l’Ucraina (e per il pianeta) e riducesse la temperatura all’interno degli edifici di 3°C, l’Europa sarebbe in grado di fermare le importazioni di gas naturale russo?” Si consideri che in Italia, in media, la temperatura interna agli edifici è mantenuta tra i 21° e i 22,5° durante i mesi più freddi, ma l’ambiente potrebbe essere ugualmente vivibile e confortevole con una temperatura compresa tra i 18° e i 19,5°, semplicemente indossando un maglione in più o una maglia più pesante. Selectra ha stimato che se in tutte le abitazioni riscaldate a gas in Europa la temperatura fosse ridotta di 3°C sarebbe possibile fare a meno dell’11,6% delle importazioni di gas russo, considerando che il consumo di gas naturale è pari a 121,6 miliardi smc e il 75% di questo gas è utilizzato per riscaldare le abitazioni. Per quanto riguarda il settore terziario, il consumo di gas in Europa da parte di negozi e uffici è di 51 miliardi smc e l’abbassamento di 3°C della temperatura garantirebbe un ulteriore -4,9% di importazioni dalla Russia. Di fatto, abbassando le temperature del termostato di 3°C in tutta Europa, sia nel settore residenziale che in quello terziario, si rinuncerebbe ad almeno il 16,5% delle importazioni russe di gas naturale. Uno sforzo utile anche per l’ambiente Oltre a ridurre la dipendenza dalle importazioni del gas, questo sforzo collettivo contribuirebbe in maniera significativa all’accelerazione della transizione energetica e la raggiungimento degli obiettivi climatici. Un abbassamento delle temperature di 3°C nelle abitazioni, negli uffici e nei negozi in tutta Europa ridurrebbe le emissioni di CO2 di 61,9 milioni di tonnellate all’anno. “La riduzione dei consumi energetici può contribuire in modo significativo ad allentare la dipendenza dell’Europa dal gas russo, insieme ad altre soluzioni, come – a breve termine – l’aumento delle importazioni da altri paesi tra cui Stati Uniti, Algeria o Qatar e – nel medio e lungo periodo – lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle tecnologie di efficienza energetica”, spiega Antoine Arel, co-fondatore di Selectra.“Abbassare la temperatura di 3°C comporterebbe senza dubbio un piccolo disagio per tutta la popolazione europea e richiederebbe un coordinamento difficile da realizzare su scala continentale. Ma in fondo, il messaggio è semplice e chiaro: ciascuno può fare la propria parte, iniziando con l’indossare un maglione in più”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
30/04/2025 Le megalopoli asiatiche tra sfide climatiche e demografiche Cambiamento climatico e urbanizzazione: le megalopoli asiatiche tra rischi e opportunità per l'UE.
28/04/2025 HeySun: presentata la seconda edizione dell'expo della transizione energetica A cura di: Laura Murgia Presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stata presentata la seconda edizione ...
23/04/2025 Il settore energetico dell'UE guida la riduzione delle emissioni di gas serra nel 2023 Il 2023 ha rappresentato un anno di svolta per l’Unione Europea nella sua ambiziosa corsa verso ...
22/04/2025 22 aprile, Earth Day 2025: Our Power, Our Planet Il 22 aprile si celebra la Giornata della Terra 2025 con il tema "Our Power, Our ...
16/04/2025 Europa e crisi climatica: il report Copernicus 2024 conferma un continente sempre più fragile A cura di: Raffaella Capritti Il report Copernicus 2024 rivela un’Europa sempre più esposta alla crisi climatica: caldo estremo, alluvioni e ...
15/04/2025 Le città europee accelerano sugli investimenti per transizione ecologica e infrastrutture sociali Le città europee aumentano gli investimenti per transizione ecologica, edilizia sociale e infrastrutture resilienti.
14/04/2025 Tecnologie energetiche emergenti: tra slancio innovativo e incertezze di mercato Analisi delle tecnologie energetiche emergenti secondo l'IEA, tra progressi, rischi e necessità di investimenti.
12/04/2025 Green Energy Day: impianti rinnovabili aperti e visitabili 12 aprile, Green Energy Day: una giornata per capire l'importanza della transizione energetica andando a visitare ...
09/04/2025 Acciaio verde per una decarbonizzazione possibile e necessaria A cura di: Erika Bonelli Acciaio verde: pressioni industriali e inerzia politica possono rallentare la necessaria decarbonizzazione del settore.
02/04/2025 Rete elettrica UE: servono investimenti per evitare il blackout della transizione energetica La rete elettrica dell’UE è obsoleta e inadatta a sostenere la transizione energetica. Servono investimenti massicci, ...