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Bilancio molto positivo per l’edizione 2010 di ZeroEmission Rome, la manifestazione dedicata a energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading che ha registrato oltre 27.000 visitatori e ha visto la partecipazione di oltre 500 aziende provenienti da 31 Paesi in rappresentanza di quattro continenti. Nell’ambito del convegno Il Patto dei Sindaci: un impegno per l’energia sostenibile verso il 2020, si è discusso del ruolo che i Governi locali giocheranno nella lotta ai cambiamenti climatici. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna Sustainable Energy Europe (SEE) lanciata dalla Commissione Europea nel 2005 e coordinata nel nostro Paese dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. “Alla campagna hanno già aderito circa 1.900 città in Europa, di cui oltre 500 in Italia, che si sono impegnare a perseguire gli ambiziosi obiettivi dell’Unione Europea – ha spiegato Antonio Lumicisi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – La sfida consiste nel far convergere gli obiettivi vincolanti dei Paesi membri dell’Unione Europea con quelli volontari dei Governi locali, che possono attingere a risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e dagli Stati membri. La campagna mira a diffondere una consapevolezza diffusa con iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione. Nel suo ambito sono già state attivate oltre 700 partnership, di cui 130 in Italia, in prevalenza studi di fattibilità e rapporti sulle energie rinnovabili che offrono soluzioni sui percorsi da seguire nei vari comparti”. “È fondamentale che i Comuni non si limitino solo a un’adesione formale, ma comprendano che sono necessarie azioni concrete – ha affermato Francesco Ferrante, senatore del Partito Democratico e membro della Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali – Il rispetto degli impegni presi con il Patto sarà verificato dall’Unione Europea, che valuterà l’attuazione dei singoli Piani di Azione per l’Energia Sostenibile presentati da ogni Governo locale”. “Per i Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci inizia un percorso entusiasmante ma anche molto impegnativo, perché richiede competenze specifiche – ha detto Antonello Pezzini, consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo – In Italia, bisogna aumentare la cultura in materia e la capacità progettuale, requisiti indispensabili per poter usufruire dei finanziamenti. Il modello da seguire è quello di Paesi come la Svezia e la Danimarca, ma anche in altre realtà europee si sta lavorando molto bene: si pensi, ad esempio, all’esperienza positiva di una città come Barcellona. A livello generale desidero sottolineare che, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, per ridurre le emissioni del 50% bisognerebbe spendere 46.000 miliardi di euro. Può sembrare una cifra enorme, ma bisogna considerare che consentirebbe un risparmio di ben 112.000 miliardi grazie al mancato acquisto di petrolio, con un saldo positivo, quindi, di 66.000 miliardi di euro da investire nelle energie rinnovabili”. Nel corso di ZeroEmission Rome 2010 si è svolto inoltre un dibattito di stretta attualità, organizzato dal “Comitato Sì alle energie rinnovabili, No al nucleare“. In questa occasione Alfiero Grandi, presidente del Comitato, ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare che stabilisce, tra l’altro, la necessità di ricorrere a una politica energetica fondata sulle rinnovabili, senza nucleare, e definisce quali sono le fonti rinnovabili e sostenibili per non ripetere l’esperienza negativa del Cip6. La proposta prevede, inoltre, che la produzione di energia elettrica e di calore da fonti rinnovabili sostenibili, cosi come gli usi razionali ed efficienti dell’energia, siano da considerare attività di pubblica utilità. E per questa ragione hanno entrambe diritto a un’equa e giusta remunerazione che compensi l’energia effettivamente prodotta o risparmiata, e consideri anche i vantaggi ambientali derivanti dalla mancata emissione di gas nocivi. “L’approvazione di questa legge consentirebbe all’Italia di conquistare una reale autonomia energetica. La promozione di usi razionali dell’energia ne ridurrebbe, infatti, il fabbisogno e favorirebbe le uniche fonti di cui il nostro Paese sarà sempre ricco: il sole, il vento, le biomasse, la forza dell’acqua e il calore che scorre sotto terra – ha dichiarato Grandi – Mettere l’Italia al passo dell’Europa, e inserirla fra i Paesi che guidano la lotta ai cambiamenti climatici, è una straordinaria opportunità per uscire dalla crisi economica, creare nuovi posti di lavoro e porre le basi per uno sviluppo durevole, sostenibile, e per una migliore qualità della vita”. Nell’ambito della sessione congressuale “Tecnologie innovative per nuove opportunità di lavoro dall’industria del fotovoltaico” Ferrania, storica aziende produttrice di pellicole fotografiche, ha presentato la case history della sua riconversione al fotovoltaico, che ha permesso anche di salvaguardare l’occupazione. “Abbiamo scelto la tecnologia del silicio cristallino perché è più affidabile – ha spiegato l’amministratore delegato Ernesto Salamoni – Stiamo comunque facendo ricerche anche sul film sottile, considerate le analogie di questa tecnologia con la precedente attività di Ferrania”. In occasione della sessione congressuale “Punti di forza e difficoltà del sistema italiano per lo sviluppo delle tecnologie CCS“(Carbon Capture and Storage), infine, è intervenuto tra gli altri Sergio Garribba del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha affermato: “I sistemi di CCS rappresentano un’opportunità perché in Italia, abbiamo un potenziale di imprese interessanti e potremmo diventare i leader in Europa nel settore. Bisogna però passare da una fase di definizione delle norme e coordinamento dei soggetti impegnati nella ricerca e sviluppo, a una nuova fase basata su progetti dimostrativi”. L’appuntamento con la prossima edizione di ZeroEmission Rome è dal 14 al 16 settembre 2011 alla Fiera di Roma www.zeroemission.eu Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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