Superbonus e impresa fuggitiva, come provare il danno e avere il risarcimento

Cosa fare e come dimostrare il danno nel caso in cui l’impresa incaricata dei lavori del Superbonus abbandoni il cantiere. Ecco cosa dicono le ultime sentenze.

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Superbonus e impresa fuggitiva, come provare il danno e avere il risarcimento

Cosa succede se, dopo aver incassato l’acconto e dato inizio ai lavori, l’impresa incaricata del Superbonus abbandona il cantiere? Questo è quanto accaduto a un contribuente che ha deciso di ricorrere alle vie legali nel tentativo di ottenere un risarcimento danni dalla ditta, dopo aver versato 20.000 euro di acconto per un lavoro che sarebbe costato complessivamente circa 80.000 euro.

Per tale ragione il ricorrente ha chiesto alla ditta che gli fosse riconosciuto il risarcimento danni per una cifra di 100.000 euro (20.000 euro + 80.000 euro); l’impresa, tuttavia, ha negato il risarcimento asserendo la prova mancanza della prova effettiva del danno subito.

Da qui il dubbio su come e quando sia possibile provare il danno in caso di impresa “fuggitiva”. Ecco cosa prevede la legge e cosa hanno stabilito le ultime sentenze in merito.

Che succede se l’impresa incaricata del Superbonus lascia il cantiere

Può capitare, purtroppo, che le ditte, per le ragioni più svariate, abbandonino i cantieri dopo aver incassato l’acconto e iniziato a svolgere parte dei lavori previsti. Questo può accadere, ad esempio, per mancanza liquidità o per eccessivo carico di lavoro.

Che succede se l’impresa incaricata del Superbonus lascia il cantiere

Questo comportamento può causare notevoli danni e disagi ai committenti, sia perché le opere vengono lasciate a metà sia perché si rischia di perdere bonus e detrazioni statali previsti, nel caso in esame il Superbonus.

E dunque cosa succede se il continente perde la possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali a causa del comportamento scorretto della ditta? Non si può negare che il richiedente subisca un danno, sia per le spese sostenute sia per la perdita della chance di poter migliorare l’efficienza energetica della propria casa a prezzi vantaggiosi.

Nonostante non si possa negare la presenza del danno, dal punto di vista legale non è così semplice da dimostrare. In modo particolare si dovrebbe provare il nesso causale tra la condotta della ditta “fuggitiva” e la perdita della detrazione fiscale, nonché l’ammontare dei danni subiti e la perdita di chance.

La prova del danno, cosa dicono le ultime sentenze

A dimostrazione di quanto detto, una recente sentenza del tribunale di Padova (sentenza n. 2266 del 15 novembre 2023), ha negato il risarcimento danni chiesto dal proprietario di un immobile in seguito all’inadempimento dell’impresa incaricata di eseguire i lavori agevolati dal Superbonus. Il motivo del diniego è stato, appunto, l’impossibilità di provare il danno.

In assenza di prove, il contribuente non può pretendere il risarcimento del danno ma soltanto il risarcimento di quanto versato come acconto.

Nella sentenza in esame il tribunale di Padova aveva negato il risarcimento danni imponendo però alla ditta di riversare quanto ricevuto a titolo di corrispettivo per le opere mai realizzate. Invece non è stato possibile riconoscere il risarcimento del danno per la perdita del Superbonus perché il contribuente:

non ha dimostrato né l’impossibilità di reperire altre imprese costruttrici cui conferire l’incarico di tali lavori al fine di fruire delle agevolazioni fiscali del 110% nel rispetto dei termini via via prorogati per legge; né il collegamento causale tra inadempimento dell’impresa appaltatrice e definitiva impossibilità di reperire tali altri imprese.

La prova dell’inadempimento dell’impresa

In sintesi, qualora una ditta “fugga” dal cantiere e non porti a termine i lavori per i quali è stata ingaggiata, il committente può provare in tribunale l’inadempimento contrattuale.

Per farlo si deve allegare il contratto d’appalto, le fatture da cui si evincono le somme già versate e le prove dei lavori non conclusi, ad esempio video e fotografie.

Così facendo egli può avere indietro l’acconto e chiedere che venga risolto il contratto.

Si può chiedere il risarcimento del danno per perdita del Superbonus?

In conclusione, è possibile ottenere il risarcimento dall’impresa per perdita del Superbonus?

Secondo l’attuale giurisprudenza si tratta di una questione molto delicata. Prima di intentare una causa, il contribuente danneggiato dovrebbe verificare se era possibile incaricare una nuova impresa e, quindi, non perdere la detrazione.

Considerando il poco lasso temporale, al momento la giurisprudenza in merito alla possibilità di chiedere il risarcimento per perdita delle detrazioni fiscali agevolate è ancora scarna; plausibilmente nei prossimi anni ci saranno nuovi orientamenti per affrontare problematiche del genere.

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