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Approvata oggi dal Consiglio dei Ministri la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) che, oltre a presentare alcuni dati su crescita (6%) e deficit (che scende sotto il 10%), “consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale”. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi Nella conferenza stampa di presentazione del documento che contiene le previsioni del governo su andamento economia e finanza pubblica, il presidente del Consiglio Mario Draghi sottolinea che il quadro economico è di gran lunga migliore di quello stimato in primavera, la previsione di crescita è oggi del 6% (era poco più del 4% la scorsa primavera), il deficit al 9,4% è in calo, il debito pubblico è in lieve discesa (l’anno scorso era del 155.6% del PIL, alla fine di quest’anno ci si aspetto un dato del 153.5%). Il Presidente Draghi spiega che si sente l’effetto delle misure di sostegno definite a livello europeo e nazionale che hanno garantito un miglioramento del clima di fiducia di imprese e famiglie, senza dimenticare che una spinta arriva anche dal miglioramento del quadro sanitario grazie anche ai vaccini. Infine è prevista una crescita degli investimenti. “C’è fiducia verso il nostro paese, La sfida è rendere la crescita duratura e strutturale”. Il Ministro dell’Economia e Finanze Daniele Franco ricorda che il Nadef è il secondo appuntamento annuale nella definizione della politica di Bilancio, nota che aggiorna il DEF presentato lo scorso aprile e sottolinea che la crescita ha superato le aspettative. Per quanto riguarda i prossimi obiettivi del Governo, Daniele Franco spiega che la politica di Bilancio deve restare espansiva, almeno fino al 2023, in modo da recuperare la caduta del PIL e la mancata crescita a causa della pandemia, ponendo le basi per una crescita duratura e strutturale, sostenuta dall’aumento degli investimenti pubblici e dalle riforme previste nel PNRR (a questo proposito il presidente Draghi ha anticipato che settimana prossima si terrà la prima cabina di regia). Per il prossimo anno ci si aspetta una crescita del prodotto interno lordo del 4.2%. La Legge di Bilancio dovrà selezione attentamente le misure con attenzione a una crescita equa e duratura:, si deve considerare il contributo delle singole misure alla crescita. Verso la proroga Superbonus al 2023 Tra le misure previste nel Nadef rientrano anche quelle dedicate all’efficientamento energetico degli edifici e si conferma l’intenzione di prorogare al 2023 il Superbonus 110% (per la conferma definitiva bisogna aspettare la prossima Legge di Bilancio), misura introdotta dal Governo lo scorso anno a sostegno degli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica del patrimonio edilizio esistente, la cui scadenza è oggi al 2022. E’ soddisfatto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli che in una nota su facebook sottolinea che è “Molto positivo il prolungamento di misure adottate al MiSE nel corso del 2020 come il Superbonus 110%, Transizione 4.0 e il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI. Tre riforme che sono state accolte con entusiasmo dal mondo dell’impresa e che segnano una base su cui puntare per stabilizzare la crescita del Paese”. Anche la Deputata di Forza Italia Erica Mazzetti considera un successo il prolungamento di una misura così importante per la ripresa del paese in chiave sostenibile, anche se vi sono ancora delle criticità da risolvere “come quella dei tempi, che sono decisivi per le aziende edili. Proprio queste ultime ci hanno chiesto a più riprese la sua estensione come garanzia di programmabilità”, o alcuni procedimenti ancora troppo complessi. E’ soddisfatto, pur esprimendo qualche perplessità, Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che sottolinea che la misura del Superbonus ha certamente aiutato la ripresa del settore delle costruzioni, ma “a questo importante risultato economico non si è però aggiunto un risultato altrettanto apprezzabile sul piano ambientale a causa dello stato del nostro patrimonio edilizio, vecchio ed obsoleto, sul quale gli interventi sono stati necessariamente poco incisivi”. Per assicurare una vera svolta in questo senso bisognerebbe rendere strutturale la misura del superbonus e l’Agenda Urbana dovrebbe diventare una delle priorità del Governo, definendo politiche adeguate a sostegno del futuro sostenibile delle città e pianificando ” interventi integrati in ambito urbano, introducendo una sorta di Superbonus urbano” che potrebbe aiutare la “riqualificazione delle periferie, la qualità degli spazi urbani, l’efficienza delle reti tecnologiche urbane alimentate da energia rinnovabile, il potenziamento del verde, la mobilità dolce”. Rimane inoltre il pesante nodo della carenza delle materie prime e del rialzo dei prezzi che rendono difficile per le imprese del comparto una reale pianificazione degli interventi. Cecilia Zampa, Ad di Fibre Net, società specializzata nel consolidamento strutturale e nel superbonus sismico commenta che la proroga della maxi detrazione è un’ottima notizia che consolida la ripresa del comparto “ma adesso rischiamo di avere un motore con tanta benzina e i pistoni che non girano bene. Infatti pesa sui tempi dei progetti e dei cantieri il rincaro congiunturale dei materiali e inizia a farsi sentire la carenza cronica di manodopera qualificata, penso ad esempio agli ingegneri strutturisti che noi stessi sosteniamo costantemente nel percorso di formazione”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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