Il 2023 è stato l’anno meteorologico più caldo di sempre

iLMeteo.it dimostra, mese per mese, come l’anno da poco concluso sia stato anomalo dal punto di vista di caldo, siccità e alluvioni

Ilmeteo.it: Il 2023 è stato l’anno meteorologico più caldo di sempre

Il 2023 è stato un anno meteorologico anomalo, con record di caldo ed eventi estremi che preoccupano i metereologi de iLMeteo.it. Il provider italiano di meteorologia ha infatti effettuato un’analisi, passando in rassegna – mese per mese – tutto l’anno meteorologico.

I dati indicano che la temperatura media della Terra è stata di 14,98°C, 1,48°C in più rispetto ai livelli preindustriali e ormai già molto vicina alla soglia di 1,5°C stabilita come punto di non ritorno dagli Accordo sul Clima di Parigi del 2015. L’accordo pone l’obiettivo di non superare per lunghi periodi i +2°C rispetto all’epoca preindustriale, e fissa l’1,5°C come soglia di allarme.

Nel 2023 tutti i giorni dell’anno sono stati più caldi di almeno 1°C rispetto alla media storica, quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di 1,5°C e a novembre ci sono stati due giorni (il 17 e il 18) addirittura più caldi di 2°C. In Italia il caldo anomalo del 2023 è stato secondo solo a quello del 2022, che rimane l’anno record ma solo per pochi centesimi di grado (-0,04°C di differenza con i 2023). 

Ripercorriamo l’anno meteorologico 2023

In sintesi, ecco una carrellata di quello che è successo nel 2023 dal punto di vista meteorologico.

Gennaio è iniziato con un clima primaverile, a Capodanno c’erano 22°C nelle Marche, 20°C a Roma, 23°C sulle Isole Maggiori, 16° anche in Liguria e soprattutto in montagna, con 9°C a Moena e più di 10°C a Cortina d’Ampezzo. Tre settimane dopo, il 21 gennaio, sul Mediterraneo e sul medio alto Adriatico si è verificato un Tropical Like Cyclone, cioè un ciclone simil-tropicale che ha colpito la costa romagnola. La formazione di un ciclone di questo tipo a gennaio è sicuramente anomala.

Febbraio è stato caratterizzato dalla siccità, soprattutto nel Nord Italia. Quasi tutti i corsi d’acqua piemontesi ne hanno sofferto: Sesia -74%, Stura di Demonte -52%, Stura di Lanzo -34%, Toce -46%. La neve in Lombardia è rimasta a un livello inferiore del 59% rispetto alla media storica, con le riserve idriche più che dimezzate.

Marzo si è aperto con un caldo fuori stagione, arrivato addirittura a 25-26°C al Sud. Poi, verso metà mese, pioggia e neve abbondante sulle montagne.

Aprile è stato freddo, in provincia di Milano si è verificato un temporale da record: il 13 aprile si sono scaricati al suolo ben 140 mm di pioggia in pochissime ore, una quantità che di solito può cadere nell’arco di un intero mese.

Maggio sarà ricordato per la disastrosa alluvione in Emilia Romagna, dove sono caduti 100-250 mm di pioggia su un territorio fragile e con suoli già saturi da una precedente alluvione del 2-3 maggio. Molte le zone sommerse dalle piene dei fiumi, 300 le frane che hanno devastato i versanti collinari e montani nell’Appennino emiliano orientale e romagnolo. Questi eventi estremi hanno causato 17 vittime.

Alluvione in Emilia Romagna a maggio 2023

A giugno, dopo un’alluvione lampo a Badesse (Siena) il giorno 4 e intensi temporali il 7 su Piemonte e Lombardia, dal 15 è arrivata la prima ondata di caldo nordafricano con temperature fino a 35/37°C al Centro.

Tutto luglio è stato eccezionalmente caldo. A Roma si sono toccate punte di 42 gradi il 18 luglio, e poi l’anticiclone ‘Caronte’ ha portato il termometro a quasi 50 gradi in Sardegna il 24 luglio. Nello stesso giorno ad Azzano Decimo (Pordenone) si è verificata una grandinata anomala con chicchi di ghiaccio giganti, fino a 19 cm di diametro, che hanno segnato un nuovo record a livello europeo. Un nubifragio si è poi abbattuto sulla Lombardia il 25 luglio, con raffiche di vento a oltre 100 km/h che hanno abbattuto 5000 alberi in 15 minuti.

Agosto ha visto lo zero termico oltre i 5300 metri, con forti ripercussioni in alta quota: quasi il 40% dei ghiacciai italiani è scomparso negli ultimi 50 anni. I tre mesi estivi 2023 sono stati i più caldi mai registrati sul pianeta, secondo il WMO (World Meteorological Organization); è stato l’agosto più caldo mai registrato e il secondo mese  più caldo di sempre, dopo luglio 2023.

A settembre il ciclone simil-tropicale Daniel ha causato alluvioni: in Grecia sono caduti oltre 700 mm di pioggia (la quantità che di solito cade in un anno). La perturbazione si è poi spostata, trasformandosi in Uragano Mediterraneo, il cosiddetto Medicane (MEDIterranean hurriCANE) che il 10 settembre ha portato devastazione sulle coste libiche. Il crollo di una diga ha provocato un’onda di piena che ha sommerso alcune città, tra cui Derna. Il bollettino è stato di oltre 20mila vittime.

In ottobre si è registrata in Italia una temperatura di circa +3°C sopra la media del trentennio 1991-2020. Calore che si è accumulato e ha causato, a novembre, un alluvione in Toscana. In 3 ore è caduta la quantità di pioggia che di solito arriva in un’intera stagione, oltre 200 millimetri d’acqua. Nubifragi in provincia di Pisa con record di pioggia e allagamenti a Pontedera, a Seano (Prato), Montemurlo (Prato), Prato e colline, Campi Bisenzio (Firenze). Il risultato? Danni ingenti e 8 vittime.

Tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre si è verificata la rottura del vortice polare, cioè l’area depressionaria situata sopra al Polo Nord durante l’inverno. Una massa d’aria molto fredda ha quindi portato gelo in gran parte del Continente, Italia compresa.

Il 2023 si è chiuso con un periodo natalizio anomalo, a causa delle alte temperature alte: oltre i 20°C in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna a causa dei venti di Favonio (Foehn). Il picco si è registrato a Cumiana (TO): ben +25,2°C, temperatura eccezionale per dicembre in Piemonte.

 

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Sostenibilità e Ambiente

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange