Proposte GIFI per il FV 2.0 in Italia

Lo sviluppo del FV dal sistema incentivante all’autosostegno ed alla piena competitività con le altri fonti energetiche

Premessa
Alla luce dell’emanazione del V Conto Energia e degli sviluppi normativi introdotti, delle limitate disponibilità economiche fruibili e dei molteplici dibattiti in corso, mettere in discussione il sostegno, alle fonti rinnovabili in generale ed al fotovoltaico in particolare, risulterebbe un errore strategico.
Il paese rischierebbe di uscire dal settore delle rinnovabili proprio adesso che, a livello internazionale, il trend di sviluppo è in continua ascesa, con circa 260 Miliardi di dollari investiti nel settore solo nel 2011.

Appare pertanto anacronistico il ricorso ad argomentazioni strumentali e di parte, volte a sottolineare esclusivamente i costi per il Paese senza evidenziare gli enormi benefici. Una visione miope che mortifica l’industria nazionale, forte della sua capacità innovativa, e che contribuisce ad aumentare la disoccupazione.

Per contro, invece, si ritiene necessario individuare possibili soluzioni per il passaggio al Fotovoltaico 2.0, nuovo sistema che, nell’ottica della “grid parity” e ferma restante la priorità di dispacciamento “conditio sine qua non” per lo sviluppo del FV, individua con una serie di proposte i percorsi per dare continuità agli investimenti e allo sviluppo del settore, traghettandolo dal sistema incentivante all’autosostegno ed alla piena competitività con le altri fonti energetiche.

Il presente documento fornisce, quindi, strumenti per favorire la ripresa economica del Paese attraverso l’incremento del prodotto interno lordo, del gettito fiscale, dell’occupazione e diminuendo al contempo il picco giornaliero della domanda energetica. Il tutto senza mai dimenticare i benefici sull’ambiente e sulla salute in termini di riduzione delle emissioni nocive, in linea con gli obiettivi europei.

Tali proposte potranno far parte degli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale, documento in fase di predisposizione da parte del Governo.

• 1.  Interventi di natura fiscale/finanziaria per lo sviluppo
1.1    Incentivazione degli investimenti da parte di aziende italiane
Status
Il settore del FV in Italia si è costantemente sviluppato dal 2005 ad oggi arrivando, nel biennio 2010/2011, a contare oltre 18.000 occupati in attività di produzione, distribuzione ed installazione di componenti ed impianti fotovoltaici. Considerando anche le Unità operanti nell’indotto (componentistica elettrica, trafilerie, società di smaltimento amianto, coperturisti, etc),  si oltrepassano i 100.000 addetti. Inoltre, il fotovoltaico ha dotato l’Italia di una preziosa struttura energetica che vale circa 15,5 GW di picco in grado di coprire più del 6% del fabbisogno energetico italiano.
Tale sviluppo è avvenuto in assoluta controtendenza rispetto alla media nazionale ed europea, che ha visto una costante contrazione dei lavoratori accentuata negli ultimi 3 anni. Ora le aziende fotovoltaiche sono in grave difficoltà per la contrazione del mercato nazionale causato dalle continue modifiche degli assetti normativi che regolano il mercato (3 D.M. negli ultimi tre anni), e dalla mancanza di una visione di medio/lungo termine, fattori che impediscono la definizione di una strategia industriale. Si stima una riduzione degli occupati entro la fine del 2012 pari a circa 4000 unità. Se non si dovessero trovare  delle soluzioni diverse, nel 2013 molti altri posti di lavoro andrebbero persi e ci sarebbe un ricorso massiccio alla cassa integrazione.
Considerazioni
E‘ giusto guardare oltre il 5° Conto Energia ed adottare quelle soluzioni che permettano al settore di continuare a vivere. Ci sono soluzioni per dare continuità al settore senza che ci siano ulteriori aggravi di costo nelle bollette degli italiani e sarebbe auspicabile che il Governo le recepisse.
Inoltre, in questo momento è vitale supportare le imprese italiane del fotovoltaico con strumenti ad hoc che possano consentire gli adeguamenti tecnologici ed organizzativi necessari a migliorare la competitività delle imprese italiane nello scenario internazionale.
Infine, per raggiungere l’obiettivo di riduzione del costo dell’energia elettrica auspicato dalle famiglie e dalle imprese italiane, si potrebbero introdurre le seguenti disposizioni:
• 1) Utilizzare i soldi risparmiati grazie allo sviluppo, avvenuto negli ultimi anni, delle fonti rinnovabili e alla conseguente diminuzione delle importazione di combustibili fossili per un valore di circa 2,5 miliardi di euro/anno.
• 2) Eliminare dalla bolletta elettrica la voce relativa agli oneri generali di sistema.
Proposte
GIFI propone l’introduzione di strumenti che possano incentivare lo sviluppo dell’imprenditorialità nel settore non solo nel comparto manifatturiero, ma anche della distribuzione e dei servizi connessi all’installazione e alla manutenzione degli impianti.
Rientrano in questa categoria interventi come gli sgravi fiscali sulle assunzioni (ad es. credito d’imposta per i primi 5 anni sui nuovi assunti) e i bandi dedicati per l’erogazione di incentivi/finanziamenti a tassi agevolati agli investimenti delle aziende manifatturiere nel FV.

• 1.2 Facilitazione dell’accesso al credito
Status
Attualmente il costo del denaro penalizza fortemente le aziende italiane rispetto agli operatori di altri Paesi.
Considerazioni
Il settore fotovoltaico, così come altri comparti innovativi, necessita di strumenti che consentano agli operatori nazionali di competere a livello globale “ad armi pari”.
Proposte
GIFI suggerisce l’introduzione di un fondo speciale (come il Fondo Rotativo di Kyoto) per consentire l’accesso al credito a tassi ragionevoli.

• 1.3 Detrazione fiscale sugli investimenti
Status
Fino al 30 giugno 2013 esiste la possibilità di detrazione fiscale del 50% dei costi di realizzazione di un impianto fotovoltaico (fino a 96.000 euro in 10 anni). Tale detrazione è ammessa solo per i privati.
La detrazione fiscale risulta cumulabile con il meccanismo di Scambio sul Posto e del Ritiro Dedicato, ma non con gli incentivi in Conto Energia.
Considerazioni
E’ indubbio che tale meccanismo può, se abbinato allo SSP o al Ritiro Dedicatoed opportunamente ampliato e reso stabile, essere uno strumento di sviluppo del FV post incentivi in Conto Energia.
Proposte
GIFI raccomanda l’estensione di tale strumento, quale alternativa agli incentivi in Conto Energia, attraverso l’istituzione di un meccanismo aperto a tutti i soggetti e stabile nel tempo. La scadenza di giugno 2013 andrebbe pertanto prorogata di almeno un anno.

• 1.4 Detrazioni fiscali sui ricavi della produzione di energia
Status
La produzione di energia elettrica, se remunerata con meccanismo di SSP o di RID, è soggetta a imposte dirette e indirette, fatta eccezione per lo SSP per le persone fisiche e gli enti non commerciali.
Considerazioni
Interventi tesi a ridurre il carico fiscale su questi ricavi potrebbero incentivare l’uso del FV senza gravare sulla bolletta elettrica. Tale meccanismo, inoltre, garantisce una proporzionalità fra la produzione di energia e il vantaggio per il produttore, a differenza di altri sistemi come le detrazioni sull’investimento o finanziamenti a fondo perduto che non sono correlati con l’effettiva funzionalità dei sistemi FV.
Proposte
GIFI propone di introdurre la detraibilità di tali imposte per una quota da definire (ad es. 30%) e per un  periodo non inferiore ai 10 anni, in analogia a simili iniziative in altri Paesi.

• 2. Interventi di strategia energetica
• 2.1 Sistemi efficienti di utenza (SEU)
Status
Normativa di Riferimento: Decreto Legislativo 115/08, aggiornato da Decreto Legislativo 56/2010.
Il Sistema Efficiente di Utenza è un “sistema in cui un impianto di produzione di energia elettrica, con potenza nominale non superiore a 20 MW e complessivamente installata sullo stesso sito, alimentato da fonti rinnovabili, ovvero in assetto cogenerativo ad alto rendimento, anche nella titolarità di un soggetto diverso dal cliente finale, è direttamente connesso, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione a terzi, all’impianto per il consumo di un solo cliente finale ed è realizzato all’interno dell’area di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente”.
Il SEU riguarda, in sostanza, un rapporto bilaterale tra due soggetti: un solo cliente finale e un produttore.
Relativamente alla “sottrazione” dei SEU alla disciplina generale delle reti, con riferimento specifico ai costi dei servizi di rete (dispacciamento, trasmissione e distribuzione) e agli oneri generali di sistema, il Decreto Legislativo 115/08 recita:
“Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas definisce le modalità per la regolazione dei sistemi efficienti di utenza, nonché le modalità e i tempi per la gestione dei rapporti contrattuali ai fini dell’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e dispacciamento, tenendo conto dei principi di corretto funzionamento del mercato elettrico e assicurando che non si producano disparità di trattamento sul territorio nazionale”
Aggiungendo anche:
“L”Autorità per l’energia elettrica e il gas provvede inoltre affinché la regolazione dell’accesso al sistema elettrico sia effettuata in modo tale che i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, nonché quelli di dispacciamento e quelli a copertura degli oneri generali di sistema, di cui (…) siano applicati esclusivamente all’energia elettrica prelevata sul punto di connessione”.
Considerazioni
La ratio dei SEU sembra quella di promuovere lo sviluppo della generazione distribuita da fonte rinnovabile, magari cumulandola con opzioni di mercato quali lo scambio sul posto.
Ad oggi, per i SEU, mancano ancora le regole di dettaglio per l’operatività. Questo ha comportato uno scarso ricorso allo strumento del SEU.
Inoltre si manifestano dei limiti evidenti al meccanismo dovuti a:
• Impossibilità di applicazione alle utenze civili  (direttiva EU 2009/72/CE);
• Difficoltà da parte UTF di applicare la normativa vigente per mancanza di regole operative;
• Se i SEU sono abbinati allo Scambio sul posto e/o incentivi in Conto Energia il gruppo di misura deve essere del soggetto responsabile/titolare della convenzione con GSE oppure ci deve essere un “mandato senza rappresentanza” da parte del cliente al proprietario dell’impianto FV (il titolare dell’impianto FV deve pagare le bollette elettriche del cliente e poi rivalersi su di lui);
• Ci deve essere ininterrotta proprietà tra impianto di produzione e di consumo.
Recentemente l’AEEG ha annunciato che provvederà entro pochi mesi al completamento di questo vuoto normativo.
Proposte
GIFI auspica un coinvolgimento di tutti i soggetti nella definizione urgente delle regole applicative per le SEU.
In fase applicativa dovrà essere perseguito il fine di rimuovere i limiti sopra indicati che rendono lo strumento di scarsa comprensione e utilizzazione.

• 2.2 Reti interne di utenza (RIU)
Status
Normativa di Riferimento: Legge 99/2009
Delibere AEEG: ARG/elt 52/10; novellato da ARG/elt 66/10; 130/2012/R/eel
La RIU (ex. Legge 99/2009):
• connette unità di consumo industriali, ovvero connette unità di consumo industriali e unità di produzione di energia elettrica funzionalmente essenziali per il processo produttivo industriale, purché esse siano ricomprese in aree insistenti sul territorio di non più di tre comuni adiacenti, ovvero di non più di tre province adiacenti nel solo caso in cui le unità di produzione siano alimentate da fonti rinnovabili;
• è una rete non sottoposta all’obbligo di connessione di terzi, fermo restando il diritto per ciascuno dei soggetti ricompresi nella medesima rete di connettersi, in alternativa alla rete, con obbligo di connessione di terzi;
• è collegata tramite uno o più punti di connessione a una rete con obbligo di connessione di terzi a tensione nominale non inferiore a 120 kV;
• ha un soggetto responsabile che agisce come unico gestore della medesima rete. Tale soggetto può essere diverso dai soggetti titolari delle unità di consumo o di produzione, ma non può essere titolare di concessioni di trasmissione e dispacciamento o di distribuzione di energia elettrica.
Le RIU quindi si differenziano dai SEU per:
• maggiore estensione territoriale al di fuori di un’area di proprietà;
• inclusione di utenze ulteriori rispetto al rapporto produttore / cliente tipico dei SEU;
• enfasi sulla natura industriale / commerciale;
• obbligo di connessione a una rete pubblica.
Considerazioni
L’aspetto che sembra impedire lo sviluppo delle RIU è che formalmente l’iter di richiesta di costituzione di una rete interna di utenza doveva essere avviato entro l’entrata in vigore della Legge 99/09. A distanza di 13 anni però l’aggiornamento delle RIU prosegue, e la deliberazione ARG/elt 52/10 ha disposto di prevedere la valutazione di eventuali future richieste di inserimento nel novero delle reti interne d’utenza e di trasmettere l’elenco delle reti interne d’utenza, conseguentemente aggiornato, al Ministero dello Sviluppo Economico.
Resta il fatto che si è in attesa di un documento da parte dell’Autorità che disciplini l’operatività di un regime il cui accesso è formalmente “congelato”.
Proposte
Come per il caso dei SEU, GIFI si attende un coinvolgimento diretto degli operatori di settore nella rapida definizione del tema andando in particolare a rivedere l’attuale normativa per aprire questo meccanismo anche a realtà di nuova costituzione.

• 2.3 Scambio sul Posto (SSP)
Status
Attualmente, e fino al 28 settembre 2012, è in inchiesta una delibera AEEG per modificare lo scambio sul posto. Tra le proposte di modifica dell’Autorità per l’Energia sembra vi sia una novità che potrebbe allontanare la grid parity.
Al centro della questione gli oneri di sistema che, per un’utenza domestica, pesano per il 16,5% del costo del kWh in bolletta e che, come sappiamo, sono quei soldi che vanno a finanziare diverse voci come la promozione delle rinnovabili, i regimi tariffari speciali, ecc.
Attualmente con lo scambio sul posto (SSP) gli oneri di sistema (a eccezione della componente MCT) non si pagano per tutta l’energia consumata al momento e non si pagano nemmeno, dato che vengono restituiti, per tutta l’energia scambiata con la rete: l’energia in eccesso, prodotta dal nostro impianto  ed immessa in rete,può essere consumata in un secondo momento,  grazie appunto all’autoconsumo virtuale permesso dal meccanismo dello scambio sul posto.
Una situazione che in futuro potrebbe cambiare. Nel suo recente documento di consultazione per ridisegnare le regole dello scambio sul posto, infatti, l’Autorità per l’Energia scrive di ritenere “opportuno valutare la possibilità che gli oneri generali di sistema non siano più oggetto di restituzione, almeno nei casi di impianti di futura realizzazione”: su tutta l’energia scambiata sulla rete, a differenza di ora, gli oneri si dovrebbero pagare senza vederseli poi rimborsare.
Considerazioni
In questo momento il meccanismo di Scambio sul Posto presenta diversi limiti, prevalentemente a causa di:
• limite di potenza FV a 200 kW;
• complessità dell’algoritmo.
Lo scambio sul posto potrebbe opportunamente essere rivisto in tutti i casi di autoconsumo prevalente.
Proposte
GIFI propone l’innalzamento della potenza dell’impianto almeno fino ad 1 MW, introducendo, il vincolo che la produzione dell’impianto FV debba essere parametrata ai consumi medi annui dell’utenza.
Si propone inoltre il ritorno a meccanismi più semplici (del tipo dello scambio fisico dell’energia) che potrebbero essere la chiave di sviluppo del FV post Conto Energia.

• 2.4 Oneri di sbilanciamento/premio programmabilità
Status
Normativa di Riferimento: Delibera AEEG 5 Luglio 2012 281/2012/R/EFR
Attualmente l’AEEG ha introdotto per il solo 2013 meccanismi penalizzanti per i produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile non programmabile che non rispettano i programmi di produzione del giorno dopo. Tali meccanismi sono volti a migliorare il funzionamento del sistema elettrico e ridurre i costi legati al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD).
Considerazioni
Il FV deve vedere con favore tali meccanismi e può fronteggiarli con strumenti evoluti di forecasting nel breve termine e con lo storage nel medio.
Proposte
GIFI propone di sviluppare nuovi meccanismi introducendo non solo penalità, ma anche premialità per il rispetto dei programmi di produzione.

• 2.5 Semplificazione procedure autorizzative e di connessione alla rete
Status
La maggiore complessità negli iter autorizzativi e di connessione alla rete in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, ci penalizza ancora pesantemente con la conseguenza di incrementare i costi complessivi di realizzazione degli impianti.
Considerazioni
La competitività del fotovoltaico con le altre fonti di energia non rinnovabile può essere supportata a costo zero andando ad incidere sui costi legati agli adempimenti tecnico-burocratici che appesantiscono inutilmente il bilancio economico di un investimento nel settore.
Proposte
GIFI propone un’ulteriore semplificazione degli iter autorizzativi e degli adempimenti legati alla connessione alla rete, facendo leva sullo strumento dell’autodichiarazione.
Ad esempio, si potrebbe chiedere l’eliminazione delle prove di campo fatte sugli inverter (dispositivo di autotest) e sui dispositivi di interfaccia esterni, prove che richiedono anche un aggravio economico per l’utente finale.

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