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A cura di: Raffaella Capritti Gli effetti del cambiamento climatico sulla sicurezza e la salute dei lavoratori sono impressionanti: secondo il nuovo rapporto pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) “Garantire la sicurezza e la salute sul lavoro in un clima che cambia”, più di 2,4 miliardi di lavoratori su una forza lavoro globale di 3,4 miliardi, potrebbero essere esposti al caldo eccessivo. I dati si riferiscono al 2020 e, rispetto al 2000, la percentuale di forza lavoro globale coinvolta in questa emergenza, è aumentata dal 65,5% al 70,9%. Il Rapporto stima inoltre che ogni anno ci siano 18.970 decessi e 22,87 milioni di infortuni sul lavoro, attribuibili allo stress termico eccessivo. L’impatto del cambiamento climatico sui lavoratori va ben oltre l’esposizione al calore, secondo il Rapporto le conseguenze sulla salute possono infatti includere cancro, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, disfunzioni renali e stress psicologico. Cambiamento climatico e salute dei lavoratori: qualche dato 1,6 miliardi di lavoratori esposti ai raggi UV, con oltre 18.960 decessi annui; 1,6 miliardi di persone potrebbero essere esposte all’inquinamento atmosferico sul luogo di lavoro, e circa 860.000 i decessi annui tra i lavoratori all’aperto; Oltre 870 milioni di lavoratori dell’agricoltura, esposti a pesticidi, con più di 300.000 decessi annui attribuiti all’avvelenamento da pesticidi; 15.000 morti sul lavoro ogni anno a causa dell’esposizione a malattie parassitarie. Manal Azzi, responsabile del team SSL dell’ILO ha sottolineato che si tratta di dati che non possono essere ignorati: “Le considerazioni sulla sicurezza e la salute sul lavoro devono diventare parte integrante delle nostre risposte al cambiamento climatico, sia nelle politiche che nelle azioni. Lavorare in ambienti sicuri e sani è riconosciuto come uno dei principi e dei diritti fondamentali dell’ILO sul lavoro. Dobbiamo mantenere questo impegno in relazione al cambiamento climatico, così come in ogni altro aspetto del lavoro”. Il Rapporto, oltre a richiamare l’attenzione sulla minaccia sanitaria globale che i lavoratori stanno attualmente affrontando, fa anche un’analisi delle normative presenti nei diversi paesi, evidenziando che le misure a tutela della salute della forza lavoro non sono sufficienti a limitare questa emergenza. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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