A cura di: la redazione Indice degli argomenti: I numeri dell’ecobonus e bonus casa nel 2019 Povertà energetica L’Enea ha presentato il 9° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e e l’11° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, che confermano l’effetto positivo garantito a livello congiunturale dalle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica, con importanti ricadute sia dal punto di vista economico che sociale. 13 anni di ecobonus, misura introdotta dal 2007 per incentivare gli interventi di efficienza energetica, hanno infatti garantito più di 42 miliardi di investimenti, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno. Nel 2019 l’ecobonus ha mosso 3,5 miliardi di investimenti assicurando un risparmio di poco più di 1.250 GWh/anno. Lo scorso anno inoltre, le varie detrazioni messe in campo dal Governo, hanno assicurato risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una diminuzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate. Il Rapporto fornisce infatti dati interessanti anche su altri incentivi: il conto termico, rivolto in particolare a interventi di efficientamento e rinnovabili nella PA, nel 2019 ha registrato una crescita del 68% rispetto al periodo 2013-2018 con 114 mila richieste totali e, rispetto al 2018, c’è stato un aumento del 29% delle incentivazioni ottenute con un totale di 433 milioni di euro; i certificati bianchi, volti ad incentivare l’efficienza nelle imprese, hanno permesso un risparmio di più di 3,1 Mtep/anno dal 2011. I risultati del Rapporto evidenziano ancora una volta – ha sottolineato Federico Testa presidente dell’ENEA – che investire in efficienza energetica garantisce di risparmiare energia, ridurre le bollette, contrastare le emissioni inquinanti, con impatti positivi a livello di occupazione e sviluppo economico. “In questa fase di ripartenza post-Covid dobbiamo saper cogliere al meglio queste opportunità e iniziative come il superbonus che vanno nella giusta direzione. Ampliare il raggio di azione degli interventi consentirà di amplificare le ricadute dell’efficienza e creare una filiera nazionale della ‘white economy’, rilanciando comparti strategici come l’edilizia e la produzione di beni e servizi”. Lo scorso anno l’obiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale, è stato raggiunto al 77,2%: il residenziale ha superato il target indicato, l’industria è al 61,9%, i trasporti sono oltre la metà (50,4%), male invece il terziario, PA compresa, a meno di un terzo dal target (29,4%). Nel raggiungere questi risultati emerge l’importanza dello strumento della diagnosi energetica, valido aiuto per pianificare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese: a dicembre 2019 sono state presentate circa 11.200 diagnosi, la realizzazione degli interventi individuati garantirebbe un risparmio totale di 3,7 Mtep/anno, divisi tra minori consumi elettrici (29%), termici (7%) e di carburante (30%). I numeri dell’ecobonus e bonus casa nel 2019 Sono più di 395 mila gli interventi di efficienza energetica realizzati lo scorso anno dalle famiglie italiane grazie all’ecobonus. Sul podio la sostituzione dei serramenti (1,3 miliardi di spesa), l’installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo di euro), i sistemi di coibentazione di solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni). La detrazione del 50% per interventi di ristrutturazione della propria abitazione (bonus casa) ha mosso nel 2019 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Come sappiamo il patrimonio immobiliare in Europa è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra, e gli edifici sono vecchi ed energivori (le stime dicono che al 2050, il 75% degli edifici sarà ancora scarsamente efficiente), la buona notizia però è che grazie alle innovazioni tecnologiche gli immobili di nuova costruzione consumano circa la metà di energia rispetto agli immobili realizzati alla fine degli anni ’90. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha presentato la Renovation Wave, strategia per raggiungere la neutralità climatica che prevede di raddoppiare nei prossimi 10 anni il tasso di ristrutturazione degli immobili Povertà energetica Federico Testa ha anche parlato dell’impegno di Enea nel combattere la povertà energetica che sta impattando in maniera significativa su molte famiglie, con ripercussioni economiche e ambientali . Ispirandosi allo strumento britannico LIHC (Low Income – High Costs) l’Enea ha calcolato il legame tra la povertà energetica e la situazione economica delle famiglie, confermando che anche in questo caso le politiche per l’efficienza energetica rappresentano un valido aiuto per contrastare questo disagio. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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