Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Uno studio condotto da REC e presentato all’Intersolar spiega come gli obiettivi fissati dalla COP21 si possano raggiungere grazie all’energia solare L’energia fotovoltaica può contribuire in maniera significativa a raggiungere gli obiettivi fissati dalla COP21 di Parigi, ma è necessario che i Governi dei 195 paesi firmatari mettano in atto iniziative precise a sostegno delle energie rinnovabili, così da raggiungere i singoli target di riduzione delle emissioni. Secondo lo studio presentato da REC Group a Intersolar di Monaco, il graduale incremento della capacità globale in termini di energia solare entro il 2025 dovrebbe essere 4,8 terawatt in più rispetto alle attuali previsioni per centrare gli obiettivi fissati dalla Conferenza di Parigi per limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 2° C e, idealmente, al di sotto di 1,5° C. I risultati del Rapporto REC arrivano in un momento particolarmente importante poichè, in vista della COP22 del prossimo Novembre i vari governi stanno definendo programmi e obiettivi, così da raggiungere un’intesa sulle regole di applicazione dell’accordo di Parigi, definendo una serie di azioni concrete, che assicurino sostanziali riduzioni delle emissioni di gas serra. Steve O’Neil, CEO di REC commenta che per rispetare gli obiettivi di contenimento dell’innalzamento della temperatura entro 1,5° è necessario ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 a livello globale di ben 144 Gt entro il 2025: “Poiché a livello mondiale un terzo delle emissioni di CO2 legate all’energia è da imputare al settore elettrico, REC ritiene che l’energia solare possa concorrere per ben il 25% alla riduzione delle emissioni, risultato che a sua volta contribuirebbe a limitare l’aumento della temperatura. Inoltre, quanto prima il mondo inizierà ad accelerare l’installazione di nuovi impianti, minore sarà la capacità finale necessaria”. Uno degli aspetti più importanti evidenziati dallo studio è lo squilibrio tra le iniziative avviate da molti paesi in materia di energie rinnovabili e i rispettivi obiettivi di riduzione delle emissioni. Viene portato ad esempio il caso della Germania che per garantire l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5°, dovrà ridurre le emissioni di 1,152 Gt entro il 2025, quantità equivalente a quella prodotta da 50 milioni di automobili. “Gli esperti REC hanno calcolato che la Germania dovrà imparare a fare quasi del tutto a meno del carbone, materia prima che copre ancora il 45% del mix energetico del paese. Per sostituire il carbone e rispettare l’impegno di abbandonare l’energia nucleare, la Germania avrà bisogno in media di 8 GW all’anno di ulteriore capacità in termini di energia solare rispetto alle previsioni attuali”. Lo studio REC Group propone vari scenari a livello mondiale e analisi specifiche dedicate ad alcuni dei paesi che contribuiscono maggiormente alle emissioni, come India, Giappone, Stati Uniti e Germania, ma sottolinea anche il potenziale contributo che potrebbero dare paesi più piccoli come Paesi Bassi e Belgio. In molti dei paesi oggetto di analisi il carbone rappresenta un problema. L’India che ha un basso consumo di energia pro capite, è al quarto posto nella classifica dei paesi con le emissioni maggiori a causa di una quota di utilizzo del carbone pari al 73% del proprio mix energetico. Secondo gli analisti REC l’India entro il 2025 di una capacità in termini di energia solare di 374 GW in più rispetto alle previsioni attuali. Negli Stati Uniti, per rispettare l’obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2025 assegnato al settore energetico, sarebbero necessari nuovi impianti fotovoltaici con una capacità complessiva di circa 790 GW, ovvero quattro volte le attuali previsioni per il 2025. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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