Fusina, addio al carbone. La centrale si fa più green



Con il progetto di Frigerio Design Group l’impianto termoelettrico Enel di Venezia cambia faccia e alimentazione. Premiata la proposta che propone un’architettura che cerca il rapporto con l’ambiente circostante. Ricostruito il paesaggio lagunare delle barene

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La nuova veste della centrale di Fusina
La nuova veste della centrale di Fusina (render Frigerio Design Group)

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Dai dati diffusi nel marzo del 2018 da Assocarboni, in Italia sono in funzione otto centrali termoelettriche alimentate a carbone: Brescia, Monfalcone (a2a), Fiumesanto in Sardegna (Ep), La Spezia, Torre Valdaliga nel Lazio, Sulcis, Brindisi Sud e Fusina (Enel). Le cinque di proprietà della società energetico sono destinate a essere riconvertite entro il 2025, come confermato anche dal direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, nell’audizione in Commissione parlamentare Bilancio del settembre dello scorso anno.

Tra le prime a sostenere la transizione saranno quelle di Fusina, Brindisi Sud e La Spezia.

L’attuale impianto termoelettrico a carbone di Fusina
L’attuale impianto termoelettrico a carbone di Fusina (genteveneta.it)

Per quella veneziana, la Andrea Palladio, proprio pochi giorni fa è stato aggiudicato il bando di progettazione per la trasformazione a gas naturale delle quattro unità ancora funzionanti a carbone (l’attuale centrale, costruita tra gli anni Sessanta e Settanta, ha una potenza installata di 976 MW).

Il concorso di progettazione

Il concorso, “I nuovi spazi dell’energia”, è stato vinto dallo studio di progettazione Frigerio Design Group con il progetto Resilience Lab Grid.

Si tratta di una proposta che integra aspetti architettonici, economici, ambientali e di progettazione del paesaggio. A giudicare le proposte progettuali sono stati chiamati esperti in rappresentanza di Enel, dello Iuav, città Metropolitana e comune di Venezia.

La centrale cambia aspetto

Due gli ambiti interessati dal concorso: i nuovi edifici, con aree fruibili anche dagli utilizzatori esterni, e le preesistenze, su cui intervenire per incrementare il valore estetico e simbolico dell’impianto, riqualificando allo stesso tempo la zona industriale.

Il concept presentato da Frigerio Design Group passerà ora alla fase di sviluppo.

Con il progetto Resilience Lab Grid lo studio di architettura propone un cambio di paradigma nell’immaginario collettivo, trasformando la centrale in un esempio positivo per la rigenerazione e la tutela dell’ecosistema.

Ispirandosi al “frattale”, elemento geometrico naturale, i progettisti creano un luogo di condivisione, aperto al pubblico e alla comunità, dove vengono promosse attività all’insegna della sostenibilità e interventi per stimolare la rigenerazione e lo sviluppo socio-culturale ed eco-sostenibile del luogo.

Al contempo, l’architettura si integra nel territorio: il complesso è progettato per apparire visivamente dinamico e leggero e in relazione con il paesaggio circostante.

La nuova veste della centrale di Fusina, perfettamente integrata nel paesaggio
Elementi geometrici rivestono gli edifici e gli impianti. I pannelli, sotto i raggi del sole, riflettono l’ambiente circostante, in un gioco di luce (render Frigerio Design Group)

«I nuovi spazi dell’energia sono pensati per rigenerare l’ambiente, valorizzare l’identità e l’immagine dell’azienda – sostiene l’architetto Enrico Frigerio -, ma al tempo stesso per generare un maggior senso di appartenenza della comunità. Coniugare natura e persone, industria e ambiente, innovazione e tecnologia, espressione di una nuova cultura imprenditoriale».

Previsti edifici nZeb

In base a un sistema modulare e implementabile, i nuovi edifici hanno dimensioni differenti secondo le funzioni, ma presentano sempre le stesse caratteristiche. Fabbricati smart e bioclimatici, che massimizzano gli aspetti energetici passivi, per ridurre al minimo gli apporti energetici attivi, con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Un intervento nearly Zero Energy Building, che vuole indicare un percorso virtuoso per la riduzione dell’impronta ecologica.

I nuovi edifici del complesso della centrale di Fusina
Gli edifici del complesso della centrale (render Frigerio Design Group)

Nucleo centrale generatore e cabina di regia dell’intero sistema è l’Enel Pavilion, luogo di accoglienza, informazione e promozione dei valori aziendali: sostenibilità ambientale, economia circolare e innovazione.

L’inserimento nel paesaggio

L’architettura è collocata in un ambiente al confine tra laguna e campagna, tra acqua e terra, e il progetto si ispira alla matrice naturale del luogo.

Frammenti di campi e coltivazioni vengono reinterpretati astrattamente in elementi geometrici che rivestono edifici e impianti. Pannelli che, sotto i raggi del sole, riflettono l’ambiente circostante, in un gioco di vibrazione di luce e riflessi, che crea dei volumi eterei e leggeri.

La nuova veste della centrale di Fusina, perfettamente integrata nel paesaggio
L’impianto è pensato per apparire visivamente dinamico e leggero, in relazione con il paesaggio circostante (render Frigerio Design Group)

Ulteriore elemento di congiunzione con il contesto lagunare è la vegetazione, inserita all’interno del progetto come nodo per colmare un dialogo mancante tra il complesso industriale e l’ambiente naturale. La ricostruzione dei paesaggi lagunari delle barene si trasforma in un’occasione per raccontare il territorio e includerlo in un contesto educativo.

La vegetazione è funzionale anche all’abbassamento dell’isola di calore, alla mitigazione del rumore e all’ottimizzazione del microclima locale.

Tutti gli interventi sono pensati con componenti prefabbricati, realizzati con cool materials, riciclati e riciclabili, a elevata riflettanza solare, per contribuire ad un abbassamento del surriscaldamento ambientale.

Lo schema di composizione della facciata della centrale Enel a Fusina
Lo schema di composizione della facciata (render Frigerio Design Group)

Frigerio Design Group

Enrico Frigerio, dopo l’esperienza maturata nel Renzo Piano Building Workshop, nel 1991 fonda Frigerio Design Group. Tra i progetti più significativi dello studio vanno ricordati la tribuna ecologica dell’Autodromo di Imola (1991-1992), la sede Sambonet a Orfengo (2000-2004), le centrali elettriche del gruppo svizzero Axpo (2002-2008), il Centro sportivo Ferdeghini per lo Spezia Calcio (2012-2013), la nuova Stazione elettrica di Terna a Capri (2012-2017), l’Headquarter Crèdit Agricole Green Life (2008-2018) a Parma. Nel 2020 si sono conclusi i lavori di realizzazione dell’Headquarter Arcaplanet a Carasco, un complesso residenziale a Saronno e la Sede di Zamasport a Novara. Sono attualmente in cantiere il Ferrero Technical Center ad Alba e il refitting degli uffici della Rosenthal a Selb in Germania.



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