Riciclo del legno: così si ridà vita all’antico nel segno della sostenibilità

Genera vantaggi economici, occupazionali e ambientali il riciclo del legno, pratica in crescita, registra Rilegno. Ma genera benefici anche il riuso del legno antico, spiega l’esperto Franco Laner

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Riciclo del legno: così si ridà vita all’antico nel segno della sostenibilità

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Il riciclo del legno è una pratica sostenibile che crea opportunità ed è una attività in crescita: in Italia l’aumento è di +7,8% con quasi 2 milioni di tonnellate di legno raccolto e avviato al riciclo dal sistema Rilegno. I numeri sono contenuti nel Rapporto 2022 da poco presentato dallo stesso Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno. Ma c’è chi si è specializzato nel riciclo del legno antico per ridargli nuova vita e valore in edilizia e nell’arredamento. Un esempio è L’Elite Group, azienda veneta presente a Klimahouse, al cui stand abbiamo incontrato Franco Laner, architetto e docente alla IUAV di Venezia, uno dei massimi esperti dell’uso del legno in architettura e in edilizia.

Cresce il riciclo del legno

Sono 1.985.251 le tonnellate di legno raccolto e avviato al riciclo dal sistema Rilegno. Nel report 2022, si registra una percentuale del 64,75% nel riciclo degli imballaggi di legno. L’obiettivo fissato dall’Unione Europea, che prevedeva il 30% di riciclo entro il 2030, è stato doppiato.

In aumento è data anche l’attività di rigenerazione dei pallet con 908.066 tonnellate recuperate pari a circa 70 milioni di pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato. Tra le regioni più virtuose la Lombardia si conferma prima, con 541.915 tonnellate, che corrispondono a quasi un terzo del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 222.866 tonnellate, il Piemonte (156.566 tonnellate) e la Toscana (155.272 tonnellate).

Più del 95% del legno riciclato diventa nuova materia prima sotto forma di pannelli truciolari, vera linfa vitale per tutto il settore del legno-arredo. Ma a essere vitale è l’intero sistema del riciclo del legno. Esso rappresenta un importante volano economico (l’impatto del sistema genera 2 miliardi di euro), occupazionale (più di 10mila posti di lavoro diretti) e ambientale: riciclare legno produce un risparmio nel consumo di CO2 pari a quasi 2 milioni di tonnellate.

Riuso del legno antico: una buona pratica green

“Il valore del legno antico risiede non solo nella sua capacità di tramandar storia e conoscenza, ma anche nella sua identità eco-sostenibile. Con il recupero e il riutilizzo di travi usate si risparmiano nuovi tagli d’alberi e ulteriore energia di filiera. Inoltre, grazie a tale procedimento, il ciclo di vita del legno viene prolungato e il suo smaltimento ritardato”. A scriverlo è Franco Laner che esemplifica il suo pensiero: «è davvero un peccato pensare che non sfruttare una trave di sei metri, per esempio, significa scartare un albero. Il riuso va pensato così».

Percepisce una rinnovata attenzione al riciclo del legno antico: «ci sono diversi architetti sensibili a un materiale del passato, così ricco di tradizione. Per questo chiedono di realizzare un tetto con materiali come quelli da noi proposti e a volte chiedono anche materiali costruttivi coevi: c’è quindi richiesta, di nicchia, ma c’è che gradisce».

Riuso del legno antico: una buona pratica green

Laner, incontrato a Klimahouse, si sofferma su una colonna in particolare: «questo manufatto è stato ricavato da un albero di 40 metri. È in rovere, avrà 3-400 anni ed è una peculiarità dato che a Venezia, da cui proviene, veniva utilizzato nel passato storico a uso esclusivo delle navi».

Il valore del legno antico, per la progettazione architettonica e per l’arredo

“Dopo numerose vite passate il legno antico che si presenta a noi oggi racchiude in sé numerosi valori aggiunti. Sfruttare e valorizzare queste caratteristiche non è affatto semplice poiché non è sufficiente esibire il legno, ma è necessaria una vera e propria progettazione”, scrive ancora Laner. E aggiunge: “ogni trave di legno antico non è solo una nuova possibilità per riflettere e riscoprire l’intelligenza costruttiva di chi lo ha già adoperato”.

L’azienda che rappresenta, L’Elite Group, ha una disponibilità di legno antico di 10mila metri cubi: «si tratta di un legno antico, che ha vissuto e che può rivivere». Ci indica una trave di grande portata «che verrebbe bocciata se fosse sottoposta al vaglio normativo, perché la deviazione della fibra è eccessiva. Però, dalle sperimentazioni che ho condotto, una deviazione su una trave di queste dimensioni non crea alcun problema, a livello architettonico, mentre è molto pericolosa se presente in travi piccole perché si interrompe la fibra. In ogni caso questa trave può essere reimpiegata per un colmo in un tetto importante oppure potrebbe essere riutilizzata, debitamente lavorata e ridotta, per altri manufatti di più piccole dimensioni. Le vie della creatività sono infinite: l’importante è riusarla, ed è sinonimo di valorizzare un patrimonio di sostenibilità».

Il legno antico presente è per lo più in abete rosso, specifica lo stesso docente, ma anche rovere, larice e può rinascere per arredi di un certo prestigio, come fa bella mostra nella cantina dell’azienda vitivinicola Terre di San Rocco, a Roncade (Treviso) che ha impiegato proprio legno antico per mettere a dimora bottiglie e botti. Un bell’esempio di riciclo del legno, pratica green e circolare.


28 agosto 2019

Riciclare legno, una pratica green che crea lavoro

La pratica di riciclare imballaggi in legno e non solo conviene a tutti: all’ambiente, all’economia e all’occupazione. Lo dimostrano i dati del consorzio Rilegno

a cura di Andrea Ballocchi

Riciclare legno, una pratica green che crea lavoro. I dati del consorzio Rilegno

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Imballaggi in legno, bobine usate, scarti di demolizione, mobili e infissi a fine vita: da qui nasce il modello virtuoso che ha al centro la buona pratica di riciclare legno.

L’Italia è un paese modello in questo senso: una ricerca intitolata “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia” realizzata dal Politecnico di Milano e promossa da Rilegno e FederlegnoArredo mette in luce numeri assai interessanti. Per esempio, quelli riferiti al comparto del recupero e riciclo del legno post consumo nazionale, il cui impatto economico è stimato in circa 1,4 miliardi di euro e conta su 6mila posti di lavoro generati. A livello ambientale la filiera è in grado di creare e ridurre la CO2 di quasi un milione di tonnellate.

Riciclo del legno, Italia virtuosa

Come ha sottolineato in una nota Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, il consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno, “in Italia recuperiamo oltre il 60% degli imballaggi di legno, quando l’Europa si ‘accontenta’ del 30%”.

Riciclare legno, una pratica green che crea lavoro

Non solo: rispetto a quanto accade in altri Paesi, dove il legno post consumo viene in buona parte bruciato per produrre energia, il sistema Rilegno ha permesso di rigenerare e quindi riutilizzare quasi il 30% degli imballaggi recuperati e di riciclare la parte restante. Significa, così, aver potuto produrre pannelli per l’arredo senza bisogno di “consumare” legno vergine. Una scelta ad alto tenore di sostenibilità ambientale.

Lo stesso ente nel 2018 ha raccolto e avviato a riciclo più di 1,9 milioni di tonnellate di legno. Si tratta per lo più di pallet, cassette per l’ortofrutta, casse e gabbie, bobine di legno usate, che sono riciclate con una percentuale superiore al 63% dell’immesso al consumo. Tra l’altro, ha trattato 56 milioni di pedane, pari a 780mila tonnellate di legno, che sono ritornate nel circuito logistico.

Il processo di trasformazione da scarto a nuovo prodotto legno

Ma quali sono le fasi del processo di “seconda vita” del legno, all’insegna dell’economia circolare? C’è una prima lavorazione, in cui il materiale, raccolto nei boschi, è trasportato nelle segherie; qui il legno è soggetto a un lavoro per essere trasformato in materiale utile per i diversi processi di produzione.

Il legno lavorato trova impiego per la produzione di imballaggi, utilizzati per il trasporto e la vendita di prodotti provenienti da diversi settori.

I dati del consorzio Rilegno sul riciclo del legno

Se i prodotti sono danneggiati possono essere riparati e tornare sul mercato, per allungare il loro ciclo di vita. Invece, quando arrivano al termine del loro ciclo, i Comuni, i gestori dei servizi di igiene urbana e i raccoglitori privati li conferiscono alle piattaforme convenzionate con il consorzio, garante dell’avvio al recupero.

Nel caso degli scarti veri e propri, essi vengono ridotti di volume e trasportati alle industrie di riciclo, dove il legno, debitamente lavorato e sminuzzato, diventa rinnovata materia prima per il circuito produttivo industriale.

Il riciclo del legno, una filiera complessa

Il sistema di riciclo, spiega Rilegno, è una filiera industriale complessa, suddivisa in tre aree: i servizi di raccolta del legno; l’industria di valorizzazione della materia; l’industria di trasformazione della materia e di produzione di beni.

Il riciclo del legno è essenzialmente orientato alla produzione di pannelli truciolari. Inoltre vengono prodotte altre tipologie di pannelli, blocchi per pallet (tappi), pasta cellulosica per cartiere e blocchi di legno-cemento per l’edilizia.”


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