La normativa e gli obblighi relativi all’installazione e alla gestione degli impianti termici 15/11/2024
Airy Apartments Milano: innovazione e sostenibilità nelle nuove costruzioni a zero emissioni 19/11/2024
L’estate del 2022, come dimostrano già numerosi casi di cronaca dal Friuli alla Toscana, dal Lazio alla Sardegna, rischia di essere la peggiore degli ultimi anni per quello che riguarda gli incendi. Sarà anche peggiore di quelle del 2021 e del 2017 che sono state drammatiche. Il PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, garante della gestione sostenibile delle foreste) sottolinea come sia necessario affrontare siccità e temperature record mettendo in atto una gestione attiva dei boschi in ottica di prevenzione degli incendi. Perché bisogna essere realisti Quest’anno il periodo critico per i boschi italiani è cominciato già a giugno, molto prima del solito. Il riscaldamento globale rischia di mandare in fumo migliaia di ettari boschivi: gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati sul nostro pianeta e per l’Europa quella del 2021 è stata l’estate più torrida di sempre (dati Copernicus Climate Change Service, maggio 2022). Allo stesso tempo salgono le concentrazioni di anidride carbonica (CO2) che raggiungono il record annuale medio di colonna di circa 414 ppm, e il metano (CH4) che arriva a circa 1876 ppb. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: caldo record (48,8° in Sicilia nell’agosto 2021) e incendi intensi e prolungati, favoriti dalla siccità. Inoltre, si allarga il periodo in cui si rischiano i fenomeni estremi: questi non si limitano più solo a luglio e agosto, ma colpiscono ormai da giugno a ottobre. E infatti le statistiche degli incendi in Italia nel mese di giugno 2022 sono già più alte di quelle del giugno 2021. Come prevenire gli incendi nei boschi Per prevenire gli incendi è necessario promuovere una gestione attiva e un monitoraggio del patrimonio forestale, che ancora nel nostro Paese si praticano in modo insufficiente. Eppure prevenire conviene anche dal punto di vista economico: è stato calcolato, infatti, che spegnere un incendio costa fino a 8 volte più che prevenirlo. Tra le azioni importanti da mettere in pratica, ci sono ad esempio la programmazione nel taglio degli alberi, che agevola la crescita degli alberi giovani e riduce il numero di esemplari malati e secchi, più facilmente combustibili. Importante è anche la pulizia del sottobosco nelle aree di rischio e lo smaltimento costante dei rifiuti abbandonati in prossimità delle aree boschive, molto pericolosi per la salute nel caso prendessero fuoco. Bisogna poi prevedere dei punti d’acqua e preparare una viabilità forestale adeguata che consenta ai vigili del fuoco di intervenire con efficienza. Non è un caso che le aree boschive certificate PEFC e soggette a gestione attiva siano anche quelle meno colpite. Cosa possono fare i cittadini Anche i singoli cittadini possono dare il proprio contributo, ma dovrebbero per prima cosa essere sensibilizzati in merito all’importanza delle foreste. I boschi, infatti, tutelano l’equilibrio idrogeologico e producono ossigeno, oltre a immagazzinare grandi quantità di CO2 mitigando il surriscaldamento atmosferico. Quando vanno a fuoco, però, quella CO2 è rilasciata nell’ambiente. Inoltre i cittadini devono sempre tenere a mente le norme basilari di sicurezza: non accendere fuochi al di fuori delle aree apposite, evitare di farlo in presenza di vento, non bittare mozziconi per terra, smaltire i rifiuti nel modo corretto riportandoli a casa senza abbandonarli. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
29/11/2024 Nuova metodologia che quantifica i crediti di carbonio derivanti dagli interventi di efficientamento Harley&Dikkinson ha sviluppato una nuova metodologia per la generazione di crediti di carbonio che si basa ...
26/11/2024 Goal 16: pace, giustizia e istituzioni forti. L’Italia non brilla A cura di: Andrea Ballocchi Il rispetto del Goal 16 deve essere migliorato: giustizia, omicidi, violenza sulle donne, Diritti umani, evasione ...
25/11/2024 COP29: la bozza che propone alle nazioni ricche di stanziare 250 miliardi di $ in finanziamenti per il clima COP29: proposti 250 miliardi all'anno per affrontare la crisi climatica. dalle nazioni ricche a quelle povere. ...
22/11/2024 Ecomondo, i dati più importanti presentati alla fiera della transizione green A cura di: Giorgio Pirani A Ecomondo l’ambiente è stato perennemente in primo piano, offrendo una panoramica completa sulle ultime tendenze ...
18/11/2024 Rapporto ASviS, Italia indietro su tutti gli obiettivi dell’Agenda 2030 e solo 8 su 37 sono raggiungibili A cura di: Giorgio Pirani Rapporto ASviS 2024 "L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile": nonostante i numerosi impegni assunti, il ...
15/11/2024 Mercati emergenti: progressi, ma non sufficienti, negli investimenti in energia pulita I paesi emergenti stanno accelerando gli investimenti in energia pulita, ma l’obiettivo net zero richiede risorse ...
12/11/2024 Emergenza fame e crisi climatica: 582 milioni a rischio denutrizione nel 2030 L'emergenza fame cresce drammaticamente. Crisi climatica e conflitti rallentano i progressi verso l’obiettivo Fame Zero. COP29 ...
12/11/2024 Rapporto UNEP-IUCN: a che punto siamo per proteggere il 30% del pianeta entro il 2030? Il nuovo rapporto UNEP-WCMC e IUCN traccia i progressi globali nella protezione del 30% del pianeta ...
11/11/2024 Entro il 2040 oltre 2 miliardi di abitanti urbani esposti a un aumento di temperatura di 0,5 °C A cura di: Raffaella Capritti Entro il 2040, oltre 2 miliardi di persone nelle città saranno esposte a un aumento di ...
06/11/2024 Non siamo sulla buona strada per raggiungere il net zero entro il 2050: il rapporto Wood Mackenzie A cura di: Raffaella Capritti Il rapporto di Wood Mackenzie evidenzia l'urgenza di un impegno globale, investimenti e e politiche chiare ...