Estendere il Superbonus al 2024 per renderlo davvero efficace

Lo chiede Italia Solare che ha inviato una lettera al Governo: il Superbonus 110% rappresenta un’opportunità importante di ripresa ma le aziende devono avere il tempo di organizzarsi e di formare adeguatamente il personale. La scadenza al 31 dicembre 2021 è troppo vicina

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Aggiornamento dell’articolo del 2 ottobre 2020

Superbonus 110%, si lavora per la stabilizzazione fino al 2024

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Perché il Superbonus 110% possa dimostrare le sue potenzialità per la ripresa economica è necessario che la scadenza sia estesa al 2024. Lo chiede ITALIA SOLARE che ha inviato una lettera al Premier Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, sottolineando che si tratta di una misura molto importante e dal grande potenziale, che però rischia di rimanere in parte inespresso.

Ora che sono stati pubblicati i decreti asseverazioni e requisiti necessari per l’accesso alle detrazioni, è finalmente operativo il meccanismo messo in campo per aiutare la ripresa delle costruzioni e dell’economia stimolando la riqualificazione efficiente degli edifici. Ma, secondo Italia Solare, perché le aziende si possano organizzare al meglio e avere il tempo di formare le maestranze, è necessario estendere la durata del superbonus almeno fino al 2024.

Paolo Rocco Viscontini, presidente di ITALIA SOLARE, sottolinea che se viene confermata la scadenza del 31 dicembre 2021 le aziende non avranno il tempo di formare adeguatamente il personale e si concluderà solo una minima parte dei potenziali lavori che si possono fare, che però sono complessi e richiedono tempi adeguati di intervento: “L’idea di incentivare la riqualificazione è ottima e gli edifici sui quali lavorare sono milioni, per questo serve assolutamente garantire il giusto tempo e riuscire così a rispondere all’enorme domanda che si è creata”.

Superbonus 110%, si lavora per la stabilizzazione fino al 2024

3 i principali miglioramenti previsti nel Decreto Agosto sul Superbonus 110%: definizione di ingresso autonomo, allargamento a edifici con un unico proprietario, con più unità immobiliari, ok a detrazione per interventi in condominio anche in presenza di piccole irregolarità nei singoli appartamenti. Sul tavolo anche la questione degli ampliamenti impianti fotovoltaici esistenti e relativi sistemi di accumulo

In una diretta facebook del 2 ottobre il Senatore M5S Gianni Pietro Girotto ha anticipato che il Governo sta lavorando al Decreto Agosto, che mette in campo nuove misure per la ripresa.

Tra i molti emendamenti sul tavolo sono diversi quelli che riguardano il Superbonus 110% e le possibili migliorie da apportare, anche in collaborazione con le associazioni di categoria coinvolte nel dibattito, ma naturalmente avendo ben in mente le disponibilità finanziarie. “Si tratta infatti di una misura a spesa per quanto riguarda un principio di cassa, e ci deve essere una copertura finanziaria”. L’obiettivo del governo è dunque quello di ampliare il superbonus anche ad altre tipologie di immobili ma devono esserci le risorse.

Intanto grazie al Recovery Fund il Superbonus 110% verrà stabilizzato fino al 2024 e poi sono in programma molti ampliamenti, dal settore produttivo agli alberghi.

I dubbi che si vogliono chiarire con il Decreto Agosto

Una grossa questione è quella relativa all’ingresso indipendente “stiamo cercando di definire la miglior e più completa formula che classifichi cosa significa accesso autonomo”, ha spiegato il Senatore, così da non escludere una serie di casistiche particolari che a buon senso avrebbero diritto al Superbonus110%.

C’è poi il tema dell’irregolarità: sono molti gli edifici grandi e piccoli che presentano delle irregolarità. In questo caso il principio che il Governo vuole seguire è quello di salvare nei condomini l’intervento sulle parti comuni che garantisce la parte più significativa del beneficio, grazie per esempio al cappotto termico e al rifacimento impianto termico (interventi trainanti). Nel caso in cui uno o più condomini nel proprio appartamento abbiano fatto qualche irregolarità non afferente alle parti comuni, allora l’indicazione è quella di consentire la detrazione.

Terzo punto quello dell’unico proprietario di un edificio con più unità immobiliari: è obiettivo del Governo intervenire, decidendo su quante unità immobiliari permettere l’utilizzo del Superbonus.

Infine il Senatore ha spiegato che la questione degli ampliamenti impianti fotovoltaici già esistenti e relativi sistemi di accumulo, che non rientra negli emendamenti al Decreto Agosto, è in via di definizione con Enea e Agenzia delle Entrate. I commi 5 e 6 dell’articolo 119 del Decreto Rilancio specificano che per poter usufruire del Superbonus i sistemi di accumulo devono essere integrati in impianti fv nuovi.

Quindi l’installazione di un sistema di accumulo collegato a impianti preesistenti ad oggi non dà diritto alla detrazione del 110%. L’obiettivo è quello di consentire l’accesso anche per impianti già costruiti ma, come già detto, è necessaria la copertura finanziaria con i fondi europei. Lo stesso discorso vale nel caso di ampliamenti di impianti fv già esistenti, per la parte che riguarda l’ampliamento.

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