Temperature record fino al 2029: cosa ci aspetta secondo l’OMM

Le ultime previsioni climatiche globali dell’OMM delineano un futuro prossimo segnato da temperature ai massimi storici, con impatti profondi su ambiente, società ed economia. Tra il 2025 e il 2029, il mondo potrebbe vivere anni ancora più caldi del 2024, alimentando ondate di calore, siccità estreme e alterazioni nei regimi di precipitazione.

Temperature record fino al 2029: cosa ci aspetta secondo l’OMM

Le ultime previsioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) non lasciano spazio a dubbi: tra il 2025 e il 2029 il mondo potrebbe vivere un periodo di caldo persistente senza precedenti, con temperature prossime o superiori a quelle del 2024, l’anno più caldo mai registrato. Il messaggio lanciato dalla comunità scientifica è chiaro e inequivocabile.

Abbiamo appena vissuto i dieci anni più caldi di sempre. E, purtroppo, non ci sono segnali di tregua all’orizzonte”, ha dichiarato Ko Barrett, Vice Segretario Generale dell’OMM.

Il riscaldamento globale non si arresta e continua a modificare in profondità gli equilibri climatici del pianeta. Le proiezioni contenute nel rapporto dell’OMM evidenziano come le temperature medie annuali della superficie terrestre, tra il 2025 e il 2029, saranno comprese tra 1,2°C e 1,9°C sopra i livelli preindustriali (1850-1900). Aumentano così i rischi legati a eventi estremi, impatti ambientali e conseguenze economiche a catena.

Il limite dei +1,5°C nel mirino

L’OMM sottolinea che vi è un’alta probabilità, pari all’86%, che almeno uno dei prossimi cinque anni superi il limite simbolico di 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale. Anche se questa soglia fa riferimento a una media di lungo periodo — come stabilito dall’Accordo di Parigi — il fatto che venga temporaneamente superata sempre più spesso rappresenta un campanello d’allarme per governi, imprese e cittadini.

La probabilità che la media del riscaldamento globale nel quinquennio 2025-2029 superi stabilmente 1,5°C è oggi al 70%, contro il 47% dell’anno precedente. C’è inoltre l’80% di possibilità che almeno un anno tra il 2025 e il 2029 risulti più caldo del 2024, ad oggi l’anno più caldo di sempre. Questo incremento netto evidenzia come il cambiamento climatico stia accelerando più rapidamente del previsto, rendendo necessari interventi politici e tecnologici sempre più tempestivi. Il superamento di tale soglia comporta un aumento esponenziale degli eventi meteorologici estremi: ondate di calore prolungate, precipitazioni violente, siccità persistenti e lo scioglimento di ghiacci e calotte glaciali sono già sotto gli occhi di tutti, e continueranno a intensificarsi.

Impatti globali e scenari regionali: come cambia il clima sulla Terra

Non è solo il riscaldamento globale a preoccupare, ma anche le forti variazioni nei regimi climatici regionali. L’Artico continua a riscaldarsi a un ritmo più di tre volte superiore rispetto alla media globale, con un’anomalia prevista di +2,4°C nei mesi invernali, rispetto al trentennio 1991-2020. Le conseguenze sono devastanti per gli ecosistemi locali, ma anche per l’intero sistema climatico, data la funzione regolatrice dell’area artica.

Le previsioni indicano un ulteriore scioglimento dei ghiacci marini nei mari di Barents, Bering e Okhotsk. Nel frattempo, la fascia tropicale e subtropicale vede scenari divergenti: si attende un aumento delle precipitazioni nel Sahel, nel nord Europa, in Alaska e nella Siberia settentrionale, mentre la regione amazzonica potrebbe affrontare condizioni sempre più aride, con ripercussioni sulla biodiversità e sul ciclo globale del carbonio.

Anche il Sud Asia continuerà a vivere stagioni particolarmente umide, ad eccezione di alcune variazioni stagionali. Questi fenomeni si inseriscono in un contesto già compromesso, dove ogni nuovo anno si stabiliscono nuovi record e le infrastrutture devono essere ripensate in chiave di adattamento climatico.

Il rapporto dell’OMM rappresenta un’ulteriore conferma dell’urgenza di trasformare le politiche energetiche, ambientali e industriali, con uno sforzo condiviso a livello globale. Le strategie di mitigazione e adattamento non possono più attendere. L’appuntamento con la COP30 sarà un banco di prova determinante per ridefinire gli impegni climatici internazionali (Nationally Determined Contributions), fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.. Nel frattempo, è essenziale che il settore delle costruzioni, dell’energia e dell’efficienza energetica acceleri la transizione verso soluzioni resilienti e sostenibili.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Sostenibilità e Ambiente

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange