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Il presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), Guido Bortoni, nel corso della presentazione al Parlamento della Relazione Annuale, ha sottolineato che la crescita delle rinnovabili può creare un rischio per la sicurezza stessa del sistema elettrico a causa della non programmabilità delle fonti e della dispersione del territorio. “L’ultimo triennio è stato un periodo di intenso lavoro, – si legge nella Relazione – volto ad assicurare un tempestivo adeguamento del quadro delle regole nazionali, principalmente per tener conto dell’aumento tumultuoso delle fonti rinnovabili. Il nostro parco di generazione ha cambiato radicalmente struttura, con una quota di fonti rinnovabili che, in termini di potenza installata, al termine del 2013 ha superato il 37% del totale. La rivoluzione del mix produttivo è ora tale che una quota di circa il 30% della produzione nazionale – quella rinnovabile con costo variabile nullo – offre a zero la vendita della propria energia (incentivi in disparte), pareggiando di fatto la produzione nazionale a gas quanto a volumi prodotti”. L’Autorità prende dunque posizione contro il settore e per quanto riguarda il costo in bolletta degli incentivi alle fonti rinnovabili la Relazione sottolinea: ”Nel 2013 i costi dell’incentivazione delle fonti rinnovabili sono stati di circa 10,7 miliardi di euro, di cui circa 10 coperti tramite la componente A3 della bolletta. Per il 2014, le stime sono di 12,5 miliardi di euro, di cui circa 12 coperti dall’A3”. Nel 2013 i consumi elettrici si sono ulteriormente ridotti del 3,4% rispetto a quelli già depressi del 2012, scendendo sotto la soglia dei 300 TWh. Il mix produttivo italiano ha registrato un calo generalizzato delle fonti fossili e, in particolare, del carbone (-12,2%), del gas (-6,5%) e del petrolio (-5,2%). La produzione elettrica da fonte rinnovabile (110 TWh circa, il 60% da idroelettrico) è cresciuta del 17%, grazie dalla crescita della generazione eolica (15 TWh +12%), fotovoltaica (22,4 TWh, +19%), da biomassa e rifiuti (14 TWh, +12%), e idroelettrica (52,2 TWh +21%). Ma proprio la Relazione evidenzia che negli ultimi anni l’Italia, anche grazie alle rinnovabili, ha ridotto ulteriormente la sua dipendenza energetica dall’estero del 5%, dall’80% del 2012 all’attuale 76%. Le importazioni nette sono scese del 2,2% a 42 TWh e il saldo estero ha coperto il 13,3% del fabbisogno interno. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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