Costruire case di nuova generazione pensando agli utenti (e alle loro abitudini)

Eurac Research coordina il progetto europeo Cultural-e che tra i molti aspetti vuole facilitare la costruzione di edifici multiresidenziali “plus energy” utilizzabili dagli utenti anche in base al proprio contesto di provenienza, sociale e culturale.

Eurac Research, progetto per la realizzazione di plus energy house

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Nel realizzare case che consumano meno, o che addirittura producono più energia di quanta ne consumano, sono diverse le variabili da tenere in conto. Per dirne alcune: bisogna capire le tecnologie a disposizione sul mercato, il loro costo e la loro accessibilità, l’ambiente e il clima. Ma c’è un altro aspetto che spesso viene trascurato: come si comporta chi usa l’edificio, da quale cultura proviene e quali abitudini ha?

Per questo nel nuovo grande progetto europeo Cultural-e, coordinato dagli esperti in efficienza energetica di Eurac Research, una parte importante sarà dedicata a come facilitare la costruzione di edifici multiresidenziali cosiddetti “plus energy” in modo che siano facilmente utilizzabili dagli utenti in base, anche, al loro contesto di provenienza, sociale e culturale.

Cosa sono le plus energy house

Le “plus energy house”, al centro del progetto, sono case che non solo producono più energia di quanta ne consumano, ma che hanno anche un basso impatto ambientale riducendo le proprie emissioni di C02 nell’atmosfera.

All’interno del progetto sarà realizzata una mappa che faciliti le scelte per la progettazione di un edificio plus energy, scelte che devono tenere in conto non solo delle zone climatiche ma anche di zone dette “culturali”.

Qualche esempio? Nei paesi mediterranei è facile vedere sistemi schermanti di nuova o vecchia generazione: persiane, tende o sistemi più complessi per schermare la luce del sole e abbassare la temperatura interna durante i periodi caldi. Nel nord Europa invece questi sistemi scompaiono e con essi l’abitudine e l’accortezza di usarli. Eppure, anche a quelle latitudini, d’estate, sarebbero molto utili. O ancora: sapevate che in Spagna e in Italia la cucina è in media utilizzata di più e per più tempo dagli inquilini rispetto a un’abitazione in Norvegia?

La realizzazione di quattro nuovi Energy Plus House pilota

A questa prospettiva culturale si affiancherà poi una più tecnologica: saranno costruiti quattro nuovi Energy Plus House, edifici pilota di ultima generazione che producono più energia di quanta ne consumano. La realizzazione avverrà in quattro aree climatiche e culturali diverse: in Italia (a Medicina, nei pressi di Bologna), in Francia, in Germania e in Norvegia. Qui sarà testato un sistema di gestione e controllo dell’edificio che imparerà dai comportamenti degli utenti e li aiuterà a gestire diversi aspetti dell’abitazione.

Questo sistema comunicherà con la torretta per la ricarica dell’auto elettrica in garage, con le finestre della casa, con l’impianto fotovoltaico installato sul tetto e con la pompa di calore che scalda l’abitazione, grazie ai dati raccolti darà consigli utili agli inquilini. Ad esempio, suggerirà se conviene aprire la finestra analizzando la qualità dell’aria esterna o se conviene attivare il ventilatore piuttosto che accendere l’aria condizionata.

Negli edifici pilota saranno poi testate altre soluzioni tecnologiche che riguarderanno il sistema di riscaldamento, gli infissi e la ventilazione.

Il progetto Cultural-e è finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Horizon 2020 e durerà 5 anni. Eurac Research coordina 18 partner tra enti di ricerca, aziende e proprietari di edifici che testeranno in anteprima le soluzioni proposte.

Image: Project by Marge Architects | Photo: Johan Fowelin Studio

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