FILLING CUBES | Riqualificazione ex zuccherificio eridania di Forlì

Filling Cubes è una proposta progettuale per la riqualificazione del complesso ex zuccherificio Eridania di Forlì e della relativa area di pertinenza. Il suo obiettivo è la ricucitura di un grande vuoto periferico con il tessuto urbano del centro storico forlivese, l’identificazione di un nuovo landmark urbano ed extraurbano e la realizzazione di un catalizzatore economico funzionalmente diversificato in grado di valorizzare le opportunità della realtà urbana di Forlì

Veduta esterna del polo artistico culturale Filling Cubes a Forlì

Il P.O.C. del 2013, oggi vigente, prevede sull’area la suddivisione in tre comparti: a nord-ovest è pianificato l’inserimento di un tessuto urbano residenziale con caratteristiche assistenziali; nel settore centrale si predispongono funzioni legate ad arte, cultura e spettacolo da inserire all’interno dei manufatti architettonici preesistenti; nel comparto a sud-est viene previsto un tessuto prettamente residenziale.

Quanto fino ad ora programmato non trova affinità con le esigenze emerse da un’attenta analisi sotto un profilo sociale, turistico ed urbano, dell’area e della città, per la quale si evince la necessità di soddisfare l’elevata domanda di posti letto per studenti fuori sede, implementare l’offerta in ambito turistico a fronte di una crescente domanda e il bisogno del progetto di aree verdi a servizio della comunità all’interno della densificata realtà urbana forlivese. Per questo si è rimodellato il programma del P.O.C. sviluppando l’idea di poli attrattivi che possano soddisfare le esigenze emerse, connesse fra loro da un grande parco verde a diverse sfumature. Quattro poli, uno legato al gusto, all’ambito artistico-culturale, studentesco e sportivo che ospitano tematiche diversificate in relazione ai differenti settori di appartenenza.

I quattro poli

Il polo del gusto (A) si sviluppa a nord-ovest con la predisposizione di un mercato coperto costituito da piccoli volumi lignei indipendenti all’interno dei quali si trovano i punti vendita specializzati nella commercializzazione interculturale del cibo. Tali volumi si organizzano in modo da creare una vera e propria piazza centrale del mercato: un luogo di scambi, socializzazione e sensibilizzazione culturale, coperto da una tensostruttura superiore generale.

A tale polo viene associata la prima sfumatura tematica del parco: si individuano una serie di orti urbani pubblici, che consentono il raccolto di prodotti a chilometro zero successivamente commercializzabili all’interno del mercato; dei filari alberati e delle porzioni di prato interamente fiorite, che donano caratterizzazioni cromatiche e percettive diversificate.

Il polo artistico-culturale (B) si sviluppa nel comparto centrale ed è l’unico in cui ci si interfaccia con le preesistenze architettoniche: la progettazione si è inserita infatti all’interno del volume principale dello stabilimento saccarifero originario ed all’interno dei vecchi magazzini dello zucchero situati più a nord-est. Sono presenti in situ, a nord-ovest rispetto al corpo principale, anche i volumi delle ex officine e dell’ex laboratorio analisi: tali manufatti non presentano spiccata qualità architettonica essendo anche di più recente realizzazione, ed il P.O.C. stesso ne prevede la demolizione. Per questo motivo è stato scelto di non considerarli all’interno del percorso progettuale (oggetto di approfondimento tecnologico e progettuale).

Il settore a sud-est prevede poi la compresenza del polo sportivo (C) e del polo studentesco (D): il primo viene individuato dalla progettata alternanza tra pieni e vuoti, identificata rispettivamente dai volumi dei palazzetti con relativi magazzini e spogliatoi, e dai campi da gioco situati all’aperto; il secondo invece si compone di due stabili legati al soggiorno più o meno permanente dei fruitori. Si nota lo stabile maggiore ad L situato a sud, che ospita lo studentato e dunque aumenta l’offerta forlivese di posti letto per studenti fuori sede, presentando un loggiato lungo i fronti meridionali progettato per ottimizzazioni di carattere energetico e solare; e lo stabile lineare minore, situato a nord, in cui viene data ospitalità ai fruitori del polo artistico culturale, quali professori, organizzatori o artisti, che si caratterizza per la tipica copertura a shed, in grado di mantenere una memoria industriale dell’intera zona. La declinazione del verde tematico in quest’ultimo settore prevede l’inserimento di attrezzi ginnici e percorsi fitness nelle piccole aree boschive legate al Polo Sportivo, e di ampi prati trattati a verde eventualmente utilizzabili per concerti, manifestazioni o eventi all’aperto per quanto riguarda il polo studentesco. Tutti i poli vengono messi in connessione da una griglia di percorsi ciclopedonali principali e secondari, la cui regolarità viene interrotta dall’unico percorso curvilineo che collega tutti gli elementi architettonici.

Masterplan di progetto riqualificazione ex zuccherificio eridania di Forlì

Masterplan di progetto che descrive la caratterizzazione delle diverse aree tematiche del nuovo parco verde e la localizzazione dei poli

Il lotto si presenta nettamente diviso rispetto al centro storico forlivese a causa della linea ferroviaria Bologna-Ancona posta sul fronte meridionale, e viene definito settentrionalmente da via Gorizia. Importante evidenziare la presenza di via Monte San Michele, che scinde internamente il lotto in due compartimenti ben distinti.

A livello urbano vengono sviluppate strategie progettuali al fine di garantire la miglior ricucitura possibile del lotto di intervento con il tessuto urbano circostante, e per ottenere una comoda e completa fruibilità. Per risolvere il problema legato al passaggio della ferrovia è prevista la realizzazione di una collina verde artificiale, che diventa una barriera acustica e visiva rispetto al passaggio del treno. I sottopassi esistenti vengono migliorati e messi in sicurezza, e ad essi ne viene affiancato un terzo in corrispondenza del prolungamento ex novo di via Filzi che divide con più precisione il lotto in tre compartimenti distinti. Questa separazione si mantiene solamente dal punto di vista funzionale grazie alla presenza di un lungo boulevard ciclopedonale continuo anche al di sopra delle vie carrabili presenti. Lungo via Gorizia è prevista una fascia filtro di parcheggi che ne sopperisce la mancanza cittadina. Infine si prevede la realizzazione di uno specchio d’acqua artificiale utilizzato principalmente per la filtro depurazione delle acque di scarico provenienti dall’interno del complesso.

Vista esterna all’ex zuccherificio eridania di Forlì

Vista esterna all’ex zuccherificio da cui si osserva il grande specchio d’acqua artificiale utilizzato principalmente per la fito depurazione delle acque grigie

A livello architettonico l’attenzione progettuale si è focalizzata sul corpo principale dello stabilimento e sui magazzini dello zucchero, sviluppando delle strategie di inserimento che fossero congeniali alla situazione. All’interno del corpo principale dell’ex zuccherificio la strategia utilizzata è quella del box in the box: l’utilizzo di scatole realizzate ex novo e posizionate all’interno dello stabile laddove necessarie consente di agire con leggerezza e reversibilità nel totale rispetto della preesistenza.

All’interno dello stabilimento degli ex magazzini dello zucchero la strategia utilizzata è quella dell’aggiunta: a seguito dell’incendio del 1989 non è più presente alcuna copertura, motivo per il quale ne viene progettata una ex novo al fine di garantire la fruizione degli ambienti interni.

All’interno del volume dell’ex zuccherificio si individuano delle macro aree funzionali organizzate in modo da garantire una fruizione completa dello stabile durante l’intero arco della giornata: sono presenti un’area espositiva, un’accademia d’arte e spettacolo, un teatro ed una zona ristoro.

L’area espositiva occupa la porzione occidentale della navata principale dell’ex zuccherificio ed ospita i grandi macchinari risalenti all’epoca produttiva dello stesso.

Non esiste alcuna soluzione di continuità tra l’area sopra descritta e l’accademia d’arte e spettacolo, in cui gli ambienti vengono ospitati all’interno delle scatole realizzate ex novo in XLam: grazie a composizioni architettoniche sfalsate ed alternanza di pieni e vuoti, vengono progettualmente mantenuti scorci visivi e prospettici che permettano di mantenere un costante contatto visivo con la preesistenza.

Anche all’interno del teatro, situato nel volume a nord-est rispetto al baricentro dello zuccherificio, i servizi principali sono ospitati all’interno di queste nuove scatole, mentre la zona prettamente legata allo spettacolo viene collocata all’interno del volume dell’ex centrale termica.

Al piano terra si trova l’ingresso che conduce al ristorante situato al piano superiore e collocato nel volume a nord-ovest rispetto al corpo principale: si osserva la presenza di un piccolo bar legato all’attesa, che affaccia direttamente sulla scala sviluppata attorno all’ex forno a calce. Come anticipato l’area ristoro è presente principalmente al piano superiore, ove si divide in due zone distinte: una prima legata prettamente al consumo dei cibi ed una legata ai servizi necessari.

Pianta piano terra e sezione dell’ex zuccherificio di Forlì

Pianta piano terra e sezione dell’ex zuccherificio

Si è scelto di mantenere un rapporto armonico tra l’effetto cromatico del rivestimento delle nuove scatole inserite e la colorazione dei laterizi presenti nella muratura perimetrale preesistente, ed inoltre le grandi aperture vetrate delle scatole appartenenti all’accademia sono opportunamente disposte in maniera tale che affaccino direttamente sul cuore della navata principale: in tal modo un osservatore posto nella mezzeria dello stabile produttivo ha la possibilità di osservare direttamente le attività in svolgimento all’interno dei nuovi spazi.

Pianta primo piano e sezione dell’ex zuccherificio di Forlì

 Pianta primo piano e sezione dell’ex zuccherificio

Non esiste una netta separazione tra l’area espositiva e l’accademia d’arte e spettacolo per rispettare la percezione volumetrica spaziale nella sua totalità. A questo aspetto si ricollega anche l’inserimento di una passerella vetrata realizzata ex novo che si sviluppa lungo l’intero perimetro della navata principale e permette di avere una distribuzione ad anello attorno all’area espositiva ed una comoda e completa accessibilità alle aule dell’accademia situate al piano primo. Tale scelta mira a rispettare il vuoto volutamente mantenuto, che si sarebbe altrimenti interrotto nell’ipotetico inserimento di un solaio opaco.

Vista interna alla navata principale dell’ex zuccherificio di Forlì

Vista interna alla navata principale dell’ex zuccherificio con interventi di progetto. Inserimento di scatole rivestite in pannelli di ferro trattato

Dal punto di vista energetico sono previste tre strategie principali per l’ex zuccherificio: la prima è legata alla presenza in copertura di un eventuale impianto fotovoltaico in grado di rendere l’edificio autosufficiente; la seconda riguarda la ventilazione interna alla navata, che viene generata grazie all’apertura dei lucernai superiori, garantendo l’effetto camino durante la fase estiva; la terza sfrutta lo spessore murario perimetrale esistente al fine di mitigare la temperatura interna alla navata rispetto a quella esterna, permettendo di riscaldare solamente gli ambienti interni alle scatole.

Dal punto di vista strutturale invece è prevista una struttura di controventamento composta da pilastri HEA 200 e travi orizzontali HEA 180, che si interfacciano con la muratura esistente tramite appositi sistemi in capochiave esterni. Gli elementi verticali si connettono con le strutture metalliche preesistenti delle capriate al fine di ottenere una struttura iperstatica totalmente reagente a spinte verticali ed orizzontali.

Strategie energetiche e di consolidamento strutturale utilizzate per l’ex zuccherificio di Forlì

Strategie energetiche e di consolidamento strutturale utilizzate per l’ex zuccherificio

Le scatole realizzate ex novo presentano una struttura portante realizzata in pannelli XLam rivestiti esternamente da pannelli di ferro trattato e coibentati internamente grazie ad un doppio strato di isolante in fibra di legno mineralizzata. Anche il solaio a terra delle scatole viene realizzato interamente a secco e poggia su un doppio strato di pannelli Foamglass, che garantiscono resistenza a compressione e totale coibentazione dell’ambiente interno. Esternamente alle scatole si trova l’involucro della muratura preesistente sulla cui sommità poggia la nuova copertura costituita principalmente da un doppio strato isolante in lana di roccia. Il solaio a terra prevede l’utilizzo di granchi cassero che poggiano sul massetto cementizio preesistente, permettendo così il passaggio degli impianti laddove necessari.

La finitura superiore è costituita da un getto in battuto cementizio senza giunti ad effetto industriale.

Sezione prospettica dell’ex zuccherificio di Forlì

Sezione prospettica dell’ex zuccherificio con scelte tecnologiche interne alla vecchia navata produttiva dello stabilimento

Anche per quanto riguarda lo stabile degli ex magazzini dello zucchero la progettazione ha individuato delle macro aree funzionale: un’area artistico espositiva nel comparto occidentale, una zona studio nel comparto orientale ed una fascia di servizi comuni settentrionale. Anche all’interno dell’area artistico espositiva gli ambienti sono ospitati da scatole in XLam realizzate ex novo con dimensioni differenti, in questo caso alternate a due patii scoperti che garantiscono una differenziazione tipologica e qualitativa degli ambienti interni, aumentando inoltre l’apporto aeroilluminante dell’intera zona. Anche all’interno della zona studio è presente un patio scoperto in grado di aumentare il comfort visivo interno degli spazi. Qui gli ambienti legati allo studio sono nuovamente collocati all’interno di volumi scatolari e prevedono l’inserimento di una biblioteca, un’aula computer ed un’aula studio.

Pianta e sezioni degli ex magazzini zuccherificio Forlì

 Pianta  e sezioni degli ex magazzini

Agli ambienti interni viene garantito un continuo e costante ricircolo dell’aria grazie alla presenza di appositi sistemi di ventilazione meccanizzata: all’interno delle scatole si trovano tubature a sezione rettangolare (220mmx90mm) opportunamente nascoste nelle controsoffittature, mentre negli ambienti distributivi si hanno tubature a sezione circolare a vista (Ø 500mm) richiamando così in parte la memoria industriale dell’edificio.

Vista interna agli ex magazzini zuccherificio Forlì

Vista interna agli ex magazzini sui grandi patii scoperti che aumentano il confort termico e visivo degli ambienti confinati e la loro illuminazione naturale

Anche per gli ex magazzini sono previste strategie di carattere energetico, tra cui spicca la presenza in copertura del nuovo impianto fotovoltaico integrato in grado di garantire l’autonomia energetica dell’intero stabile. Ad essa si aggiunge la ventilazione naturale degli ambienti interni mediante l’apertura delle finestre esposte a nord lungo il corrente verticale della nuova copertura prevista.

Dal punto di vista strutturale viene prevista la realizzazione di una nuova copertura mediante l’utilizzo di capriate metalliche costituite da travi angolari a bracci uguali (100mm) per gli elementi perimetrali, e da travi angolari a bracci uguali (50mm) per la suddivisione interna. Tutti gli elementi vengono fissati tramite appositi piatti metallici, profili ad L di fissaggio e bulloni M10. Tali capriate si posizionano al di sopra di un cordolo sismico in cemento armato opportunamente dimensionato, e vengono stabilizzate grazie ad una struttura secondaria costituita da travi IPE100 in acciaio.

Strategie energetiche adottate e nuova struttura di copertura prevista per gli ex magazzini zuccherificio Forlì

 Strategie energetiche adottate e nuova struttura di copertura prevista per gli ex magazzini

A differenza dello stabile dell’ex zuccherificio, tutti gli elementi perimetrali degli ex magazzini dello zucchero vengono coibentati internamente, dal momento che si presenta la necessità di riscaldare ed isolare ogni ambiente interno, compresi quelli distributivi legati all’area espositiva della galleria artistica. I volumi scatolari interni che ospitano gli ambienti principali vengono anche in questo caso realizzati tramite una struttura portante in XLam, un rivestimento esterno in ferro trattato ed un doppio strato di coibentazione interna in fibra di legno mineralizzata. Il solaio a terra viene realizzato ex novo e si compone principalmente di un massetto impiantistico posto al di sopra di un doppio strato di pannelli Foamglass che garantiscono resistenza a compressione e coibentazione interna. La stratigrafia della nuova copertura si compone maggiormente di un doppio strato in lana di roccia a cui viene garantita la ventilazione superiore utile anche il raffrescamento dell’impianto fotovoltaico previsto.

Sezione prospettica degli ex magazzini con scelte tecnologiche in prossimità dei patii scoperti previsti

Sezione prospettica degli ex magazzini con scelte tecnologiche in prossimità dei patii scoperti previsti

Conclusioni

Il progetto di riqualificazione architettonica-ambientale e di riconnessione urbana, Filling Cubes, propone strategie per migliorare l’accessibilità, la fruizione e la vivibilità dell’area di studio. Le nuove funzioni previste, basate sulle reali ed attuali necessità cittadine, potranno dare una nuova vita all’ex complesso produttivo, conferire i servizi necessarie alle comunità, rendendo l’edificio e l’area luoghi fondamentali per lo sviluppo urbano ed economico dell’intera città.

Il potenziale d’efficacia ed efficienza d’uso delle diverse aree, come realtà autonome o funzionanti all’unisono, renderanno i nuovi poli dell’ex stabilimento saccarifero un vero e proprio landmark dotato di caratteristiche di attrazione sia urbana che extraurbana, in grado portare visitatori locali ed esterni alla città.

Un sistema con potenziale economico e di lavoro per la comunità realizzabile per fasi, in ragione degli importanti investimenti previsti.

Il progetto nell’area industriale vuole rivitalizzazione e riutilizzare gli edifici che per Forlì sono divenuti dei simboli appartenenti alla storia della città: attraverso scelte progettuali che lasciano visibile la traccia del passato industriale e produttivo, in cui s’introducono nuovi elementi di carattere contemporaneo, in grado di soddisfare le esigenze dell’attuale società. Questo valore è rispettato anche dal punto di vista tecnologico, con scelte volte a creare un’integrazione fra la preesistenza e l’introduzione di scelte che ne migliarino l’efficienza energetica necessaria per un’architettura sostenibile.

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Approfondimento realizzato in collaborazione con Architettura>Energia, centro ricerche del Dipartimento Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.

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Crediti 

  • Anno accademico: 2018-2019
  •  Primo relatore: Prof. arch. Silvia Brunoro
  • Secondo Relatore: Prof. arch. Gabriele Lelli
  • Correlatori: Prof. arch. Fausto Barbolini; Prof. arch. Roberto Di Giulio

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