Indice degli argomenti: Città verdi in Europa: la leva del Green Deal Città verdi in Europa: il piano di Parigi Green city in Europa: la classifica delle città più verdi Più che Vie en rose Parigi si candida a diventare una città green. Anne Hidalgo è stata rieletta pochi giorni fa come sindaco di Parigi “con un voto per rimuovere le auto e promuovere la bicicletta e le passeggiate” titolava Forbes. Il titolo è una perfetta sintesi della rivincita della sostenibilità nella città e una tendenza che si è avvertita anche in altre città francesi: le elezioni del primo cittadino a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Grenoble hanno visto il trionfo dei candidati di liste ecologiste e così pure a Annecy, Besançon, Poitiers, Tours. Politica a parte, il risveglio ecologico si sente in altre città europee, probabile eco di una maggiore attenzione dei cittadini all’ambiente, stimolata dalla pandemia Covid-19. Alcune però si sono mosse già da tempo e i risultati stanno premiando le scelte in materia eco-sostenibile. Città verdi in Europa: la leva del Green Deal La crisi post SARS-CoV-2 ha messo in luce la necessità di saper rimediare e superare avversità prima di tutto legate all’emergenza sanitaria, ma più a lungo termine c’è bisogno di affrontare gli effetti del climate change. Lo ha scritto chiaramente il Financial Times, segnalando che “A differenza del Covid-19, il mondo ha avuto ampie prove degli effetti dannosi del riscaldamento globale per decenni. I governi oggi hanno ancora la possibilità di mitigarli; dovrebbero farlo come parte dello sforzo di ricostruzione dopo il virus”. Parole nette, più appropriate a Greta Thumberg o ad associazioni ambientaliste. Invece a scriverle è il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito e uno dei più antichi, autorevoli e letti nel mondo. Segno che qualcosa sta cambiando davvero o c’è l’intenzione di farlo. Per rendere possibile la transizione verde l’Unione Europea intende fare del Green Deal un riferimento: la Commissione europea ha presentato la sua proposta relativa a uno strumento di prestito per il settore pubblico per incoraggiare gli investimenti delle autorità del settore pubblico che sostengano la transizione verso un’economia climaticamente neutra. Si parla di 1,5 miliardi di euro di sovvenzioni a carico del bilancio UE e fino a 10 miliardi di euro di prestiti a titolo di risorse, possibile anche grazie alla collaborazione della Banca europea degli investimenti. Il volano di investimenti mossi potrebbe arrivare a 20/30 miliardi di euro. Città verdi in Europa: il piano di Parigi Il vento del cambiamento verde parte dalla città. Le green city sono la risposta migliore per affrontare crisi non solo innescate dal virus, ma dai cambiamenti climatici. Lo ha capito la stessa Hidalgo che nel programma “Paris en Commun” presentato per la campagna elettorale ha parlato della capitale francese come di una “città da un quarto d’ora”, designando il tempo massimo necessario per fruire in modo funzionale dei servizi della città. Funzionalità ed estetica, servizi e ambiente: da qui il proposito scritto di stanziare 1 miliardo di euro l’anno per la manutenzione e l’abbellimento di strade, piazze e giardini. E se già fa piacere leggere che la scuola venga definita il luogo della transizione ecologica, fa di certo notizia il proposito di rendere “Parigi 100% bici”. L’obiettivo è realizzare nuovi percorsi ciclabili, nuovi parcheggi sicuri e persino organizzare corsi di formazione per ciclisti fin dalla più tenera età. A Parigi dovrebbe sorgere la “Vélopolitain” la rete metropolitana in bici, 9 percorsi per 650 km complessivi. Addirittura si scrive di adottare “soluzioni per i professionisti per passare dal camion alla bicicletta”. Se già nel primo mandato il verde era stato un tema forte (destinando 30 ettari di superficie a parco, sottraendo 10 ettari di asfalto, piantumando 20mila alberi, rilasciando 2700 permessi accordati ai cittadini per piantumare sulle strade realizzando 115 ettari di tetti verdi e di muri verdi), nella città di un quarto d’ora, ogni parigino dovrà vivere nel raggio di 200 metri da uno spazio verde. Solo il proposito di 170mila alberi in sei anni è già di per sé considerevole, ancora di più è l’intenzione di rimuovere 60mila posti auto. Green city in Europa: la classifica delle città più verdi Per comprendere cosa voglia dire essere una città verde e quali siano in Europa e nel mondo le città più interessanti, British Business Energy ha realizzato uno studio sulle “città più ecologiche del mondo” che ha tenuto conto di svariati parametri incluse la percentuale di cittadini che si muovono a piedi o in bicicletta per i loro spostamenti, l’impiego di energie rinnovabili, i brevetti per le tecnologie ambientali e persino il numero di ristoranti vegani o vegetariani presenti in ogni città. La classifica delle città più verdi in Europa La città più ecologica per i lavoratori è risultata essere Londra: quasi il 30% dei pendolari vanno al lavoro a piedi o in bicicletta, è la quarta città per numero di pendolari. Di recente l’amministrazione pubblica londinese ha lanciato Streetspace of London con l’obiettivo di ricavare più spazio per far sì che le persone possano camminare o andare in bicicletta in tutta sicurezza. “Le piste ciclabili temporanee e i marciapiedi più ampi sono tra i cambiamenti che stiamo apportando come parte” del progetto. La città più verde, e seconda al mondo in classifica, è Francoforte. Qui risultano oltre l’11% di tutti i brevetti legati all’eco-tecnologia. Inoltre, circa il 46% dell’energia della città proviene da fonti rinnovabili, ed è stata tra le prime città tedesche ad adottare un piano finalizzato a raggiungere un approvvigionamento di energia rinnovabile al 100% entro il 2050. Oltre un quinto della superficie di Francoforte è coperta da alberi. Francoforte, la città più verde d’Europa Sul podio sale anche Oslo, nominata nel 2019 Capitale Verde Europea dalla Commissione Europea con il massimo dei voti per la qualità dell’aria e la protezione delle foreste e della biodiversità. Il 28% del territorio è coperto da alberi. Sulla quota di energia rinnovabile, si è posta l’obiettivo del 100% nei trasporti pubblici e nel riscaldamento entro l’anno in corso, intendendo ridurre le emissioni di CO2 del 50% rispetto al livello del 1991 entro il 2030 e diventare carbon neutral nel 2050. Obiettivi concreti, visto che già nel 2014, il 60% dell’energia utilizzata dalla città per alimentare il sistema di trasporto pubblico proveniva dall’idroelettrico. Amsterdam, conosciuta per essere una città a misura di ciclista, è da tempo la più attenta in Europa per i pendolari che scelgono di andare al lavoro a piedi o in sella, dato che quasi il 60% delle persone va a piedi o in bicicletta. In Olanda va anche segnalato il caso di Rotterdam e della sua volontà di metamorfosi green. Quella che in passato è stata definita la “città più brutta dei Paesi Bassi” intende investire 233 milioni di euro per realizzare sette diversi miglioramenti della città in tema di verde. L’attenzione si concentra in particolare sull’aggiunta di spazi verdi e l’intenzione è di completare i progetti nei prossimi 10 anni. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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