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Indice degli argomenti Toggle Parchi urbani e forestazione urbana, di cosa si trattaI benefici dei parchi urbaniPNRR e verde: le risorse dedicate alla forestazione urbanaI parchi urbani nel mondoCentral Park a New YorkParco dell’Appia Antica a RomaNamba Parks a Osaka, in GiapponePhoenix Park a DublinoGardens by the bay a SingaporeParc Guell, BarcellonaHigh Line, New YorkParco del Retiro, MadridGiardini del LussemburgoParco Lumphini, BangkokGolden Gate Park, San FranciscoGiardini orientali, Tokyo Le città crescono, sempre più persone si spostano nei grandi centri urbani e nelle metropoli di oggi sono molte le sfide da affrontare in campo ambientale e sociale. Tra queste c’è sicuramente quella di aumentare la superficie urbana destinata alle aree verdi, spazi fondamentali sia per i cittadini che per l’ambiente. I parchi urbani sono spazi verdi all’interno delle città e rappresentano un aiuto per l’ambiente e i cittadini in quanto assicurano una serie benefici, che vanno dalla riduzione dell’isola di calore, all’aumento del benessere delle persone. Che si tratti di Smart City o di altri modelli, è evidente la necessità di evolversi in chiave sostenibile e, in qualsiasi progetto, il verde diventa uno dei protagonisti indiscussi. Parchi urbani e forestazione urbana, di cosa si tratta Forestazione urbana e parchi urbani sono attori significativi nella maggior parte dei progetti di rigenerazione delle città di tutto il mondo. Ma di che cosa si tratta? Partendo dal concetto di forestazione urbana, che include anche il tema dei parchi urbani, si parla di progettare e reintegrare il verde nei centri urbani, che negli anni sono diventati sempre più impermeabili e costruiti. Con il termine forestazione urbana non si fa riferimento solo a boschi o parchi, ma a tutti questi sistemi e a quelle soluzioni che prevedono di reinserire il verde in città. Si tratta allora di sviluppare orti, viali alberati, ma anche facciate e coperture verdi, oltre ovviamente a parchi e boschi, anche in aree periurbane. L’obiettivo è quello di piantumare e rendere verdi diverse aree all’interno della città, distribuendole in modo ragionato e donando a tutti i cittadini spazi aperti di valore. I progetti non sono interventi puntuali e finalizzati a sé stessi, ma si inseriscono in una progettualità strutturata e in grado di guardare alla città come a un sistema in evoluzione, creando relazioni e connessioni tra i diversi spazi verdi e il territorio. All’interno di questo contesto si collocano, appunto, anche i parchi urbani, ossia aree verdi cittadine che possono essere strutturate in differenti modi e ospitare varie funzioni, dallo sport al relax. Nei parchi urbani si possono trovare alberi e altre forme di vegetazione, ma anche strutture dedicate alle attività prima indicate. I benefici dei parchi urbani I parchi urbani e, in generale, le opere di forestazione urbana offrono importanti benefici ambientali e anche per le persone che vivono ogni giorno la città. Quella di integrare il verde in città è una necessità riconosciuta anche a livello normativo, tanto che teoricamente ogni città italiana dovrebbe garantire ad ogni cittadino un minimo di 9 mq verdi. Un valore che ci si auspica sia ampiamente superato, dato che i parchi – e in generale il verde urbano – permettono di contrastare alcuni dei più importanti problemi delle città contemporanee. Di seguito, i principali vantaggi assicurati: Riduzione dell’effetto isola di calore, spesso causata dall’elevato tasso di edificazione, con pavimentazioni e materiali impermeabili, che accumulano calore e causano un innalzamento delle temperature in loro prossimità; Contrasto al consumo di suolo, con l’inserimento di spazi verdi e non edificati; Riduzione dell’impermeabilità del suolo, con benefici anche in termini di corretto deflusso dell’acqua piovana, oggi spesso problematica in caso di improvvise e intense precipitazioni, sempre più frequenti; Miglioramento del microclima locale, con benefici anche per gli edifici presenti in città, conseguente risparmio energetico e un tasso di umidità meglio regolato; Miglior qualità dell’aria, in quanto le piante hanno la capacità di assorbire anidride carbonica e altre sostanze nocive, combattendo l’inquinamento atmosferico e migliorando le condizioni di salubrità per le persone; Il verde urbano permette spesso di ridurre gli effetti indesiderati dell’inquinamento acustico, provocato ad esempio dal traffico. Spazi per la socialità e possibilità di stare all’aria aperta, con benefici sul benessere delle persone e sulla qualità della vita delle persone. PNRR e verde: le risorse dedicate alla forestazione urbana Anche se l’Italia ha una percentuale di copertura arborea di circa il 40%, la maggior parte dei grandi centri urbani risulta dotata di aree verdi insufficienti per combattere le problematiche sopra viste. I cittadini hanno in media a disposizione circa 30 mq di verde urbano pro capite, ma a realtà particolarmente positive, come Trento che supera i 400 mq, se ne affiancano altre più negative, che coprono a malapena i 9 mq previsti dalla legge. Non è un caso che il PNRR abbia destinato un investimento di circa 330 milioni di euro per la forestazione urbana. Nello specifico, si fa riferimento alla Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, che prevede l’investimento per lo sviluppo di aree verdi e la piantumazione di alberi, così da migliorare la qualità della vita delle persone e contrastare problemi quali l’inquinamento atmosferico, la perdita di biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici. I finanziamenti si indirizzano nello specifico alle 14 città metropolitane italiane, chiaramente più esposte ai problemi appena descritti. A livello pratico, entro la fine del 2022 si sarebbe dovuto piantumare almeno 1 milione e 600 mila alberi, per raggiungere poi i 6,6 milioni entro il 2026. Il lavoro svolto, però, sembra presentare delle criticità, con ritardi di alcuni progetti e della messa a dimora degli alberi e l’assenza, nel primo anno, di città come Milano, Bologna e Firenze. Il motivo risiede nel fatto che il bando prevede specifiche caratteristiche delle aree destinate alla piantumazione, con limiti minimi in termini di ettari continui destinati a verde, che rendono più complicata la progettualità nelle città ad alta densità. I parchi urbani nel mondo Progettare un parco urbano significa studiare il territorio, la città e le necessità che la caratterizzano per sviluppare uno spazio che, oltre ai benefici ambientali, risponda al meglio anche alle esigenze specifiche del contesto. Nel mondo non mancano i parchi da cui trarre ispirazione, ognuno di questi ha le sue caratteristiche e i suoi punti di forza, ma tutti hanno lo scopo di donare alla città un’area verde, dedicata al benessere e d’aiuto per l’ambiente. Ecco alcuni esempi. Central Park a New York Central Park è considerato come il polmone verde di Manhattan. Situato nel centro della città e di forma rettangolare, copre una superficie che supera i 300 ettari e ospita diverse tipologie di piante, laghi e funzioni, tra cui zoo e piste di pattinaggio. Al suo interno trovano spazio tantissime e differenti attività, dallo sport ai concerti. E’ sicuramente uno dei parchi più famosi del mondo, anche grazie alla sua comparsa in film, libri e altre rappresentazioni. Il parco nasce nella seconda metà dell’Ottocento per rispondere all’esigenza dei newyorkesi di spazi aperti pubblici. Venne progettato dagli architetti Law e Vaux, che vollero dare al parco un aspetto naturale, integrando i percorsi con la natura e accoglie ogni anno più di 35 milioni di visitatori. Parco dell’Appia Antica a Roma Con i suoi 4.850 ettari è il parco urbano più grande d’Europa. È stato istituito nel 1988 dalla Regione Lazio ed è stato oggetto di un’estensione nel 2018. Ha una rilevanza archeologica, oltre che paesaggistica, e dal centro di città raggiunge anche comuni limitrofi e diverse frazioni. Namba Parks a Osaka, in Giappone A differenze dei precedenti si sviluppa in modo alternativo, sfruttano le coperture degli edifici. Il parco ospita uffici e aree commerciali ed è stato inaugurato nel 2003. Il verde si sviluppa su otto diversi livelli di terrazze. Un’area in cui si trovano anche orti, 300 differenti specie arboree e anche cascate. Phoenix Park a Dublino È uno dei parchi cittadini più grandi d’Europa: stiamo parlando del Phoenix Park di Dublino, una vera istituzione e un punto di riferimento per i turisti di tutto il mondo. Il parco si trova a poca distanza dal centro storico: questo polmone verde offre oltre 700 ettari di verde in cui passeggiare e rilassarsi. Nel parco si snodano sentieri per quasi 14 km e si trovano oltre 600 daini in libertà. La sua origine è antica: il Phoenix Park è stato creato nel 1662 da Lord Ormonde che lì vi stabilì un parco di Caccia Reale. Con il passare degli anni questo immenso spazio verde fu riconvertito a parco pubblico (1747). Il punto di interesse principale del Phoenix Park? Il giardino zoologico, uno dei più antichi al mondo. Una gita allo zoo di Dublino è una vera scoperta per grandi e piccini: qui è possibile ammirare più di 700 specie di animali provenienti da tutto il mondo. Qui si trovano anche la residenza del presidente della Repubblica, campi sportivi, giardini e laghi. Gardens by the bay a Singapore Con le sue strutture come i “superalberi” e le serre, ha raggiunto in fretta ampia notorietà, tanto che a soli 3 anni dalla realizzazione lo visitavano più di 20 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un parco di circa 100 ettari, ricavato dalla bonifica dell’area adiacente al lago artificiale Marina Reservoir. Si suddivide in 3 sezioni, vanta un’ampia varietà floro-faunistica ed è un luogo quasi fiabesco. Parc Guell, Barcellona Img by Bernard Gagnon – Wikipedia Parc Guell è un parco pubblico di Barcellona, che ricopre un’area di circa 17 ettari. Non è sicuramente tra i più grandi del mondo, ma in ogni caso tra i più affascinanti. L’intero parco fu ideato dall’architetto Antoni Gaudì come un unico complesso urbanistico. Lo stesso impresario Guell, che commissionò il parco all’architetto, propose l’idea di un “borgo-giardino”, ispirandosi a delle visite nelle inglesi città giardino di fine ottocento. Gaudì aveva previsto una lottizzazione suddivisa in sessanta aree triangolari per gli alloggi, ma la richiesta non fu molto elevata. Vennero così realizzate solo 3 abitazioni, ma si portò a termine il progetto del parco, inaugurato nel 1926. L’intero parco si contraddistingue per le tipiche forme gaudiane, con onde, colori e continui richiami al mondo della natura. I percorsi si mimetizzano nella natura e sono caratterizzati da diversi stili architettonici, come il gotico e il barocco. High Line, New York Di nuovo a New York troviamo un esempio interessante di riqualificazione un’infrastruttura in disuso, risalente agli anni ’30 e che doveva essere abbattuta nel 1999. Ma un gruppo formato dai cittadini si oppose e così gli studi degli architetti Diller Scofidio+Renfro e James Corner Field Operation, nel 2002 presentarono una proposta per trasformare la vecchia railroad in un parco sospeso; i lavori iniziarono solo 4 anni successivi. Il parco venne realizzato a blocchi e l’ultimo venne aperto al pubblico nel 2015. Oggi la High Line è lunga più di 2 km e al suo interno sono presenti diversi punti per sedersi, sdraiarsi o riposarsi. Parco del Retiro, Madrid Img by Wikipedia Anche la capitale spagnola ha un’oasi verde di circa 120 ettari, ricca di alberi, laghi e costruzioni di diverso tipo. Il parco nasce per volere del Re Filippo IV a metà ‘600 e divenne proprietà comunale dopo la rivoluzione nel 1868. Questo parco mescola diversi stili architettonici, rappresentati da interessanti palazzi come il Palacio de Velazquez e il Palacio de Cristal. Questo secondo è di particolare interesse perché è tra i pochi esempi di architettura in ferro in Spagna. Giardini del Lussemburgo Img by Wikipedia Parigi è una città magica che tra le sue attrazioni annovera anche i Giardini del Lussemburgo, il parco pubblico cittadino creato nel 1612 per volere di Maria de’ Medici. 25 ettari di vegetazione situati vicino la Rive Gauche: i Giardini sono l’area verde del Senato francese, ospitato nel Palazzo di Lussemburgo. Una gita ai Giardini del Lussemburgo è d’obbligo: qui si respira un’atmosfera rilassata, circondati dai fiori e dalle numerose statue e sculture disseminate nel parco. Da non perdere la Fontana dei Medici, ispirata al manierismo italiano e allo stile del Giardino di Boboli di Firenze. Parco Lumphini, Bangkok Img by Wikipedia – Terence Ong 56,7 ettari di verde nel cuore di Bangkok: il parco Lumphini è un luogo in cui ristorarsi lontano dalla folla e dal caos tipici della capitale thailandese. La sua creazione risale agli anni ’20, quando il re Rama VI decise di destinare un terreno della Corona alla creazione di una grande area pubblica. Parco Lumphini presenta una vegetazione curata e diverse aree per fare sport all’aperto. Non è raro imbattersi nei varani che vivono nelle zone limitrofe agli specchi d’acqua. Golden Gate Park, San Francisco Img by Brocken Inaglory – Wikipedia Un’area verde di grande bellezza: il Golden Gate Park si trova a San Francisco, ed è un grande parco cittadino disseminato di fiori, radure, laghetti e zone culturali. La sua dimensione è davvero ampia: questo grande parco urbano si estende su una superficie di 1017 acri e di fatto supera il più famoso Central Park di New York di ben 174 acri. Ogni scorcio ha qualcosa di speciale da offrire. Tra le aree più interessanti da visitare troviamo il Conservatorio dei fiori, una delle più grandi serre al mondo. Qui convivono specie vegetali diverse: passeggiando nel Golden Gate Park è possibile imbattersi nel giardino del tè giapponese, il più antico degli Stati Uniti. In questo angolo caratteristico è possibile camminare tra bonsai e pagode, in vero stile giapponese. Il Golden Gate Park è anche cultura. Qui si trova la California Academy of Sciences: l’istituto di ricerca fu fondato nel 1853 ed è diventato uno dei dieci maggiori musei di storia naturale al mondo. L’edificio fu distrutto dal terremoto nel 1989 e, degli 11 edifici prima presenti, ne rimasero solamente tre. Nel 2008 Renzo Piano si occupò del progetto realizzando la particolare copertura verde che riveste il museo. Una curiosità: il Golden Gate Park è il terzo parco urbano più visitato negli USA, dopo il famosissimo Central Park e il Lincoln Park di Chicago. Giardini orientali, Tokyo Difficile immaginare Tokyo come una città verde: l’immagine che ha è quella di una metropoli densamente popolata, il cui skyline è delineato da grattacieli avveniristici. Eppure in città si possono trovare delle oasi verdi, luoghi di pace in cui prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana. Tra le aree più belle da visitare troviamo i Giardini Orientali del Palazzo Imperiale che ospitavano un palazzo del periodo Edo di cui oggi possiamo vedere solo le fondamenta. Sempre a Tokyo è possibile visitare il Parco Kasai Rinkai che si estende per 80 ettari: qui è presente un acquario e un santuario per uccelli, oltre ad una caratteristica torre panoramica che offre una splendida vista sull’area e sul delizioso campo di narcisi. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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