Verso l’indipendenza energetica: quali sono i fattori abilitanti

Produzione da rinnovabili e stoccaggio di energia, insieme all’efficienza energetica costituiscono i punti focali verso l’indipendenza energetica. Il tema approfondito da importanti relatori durante il convegno Prospecta Formazione-Infoweb 

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Verso l’indipendenza energetica: quali sono i fattori abilitanti

Tendere verso l’indipendenza energetica è un obiettivo di estrema importanza per l’Italia, alle prese con un contesto da migliorare. Nel 2022 le importazioni di combustibili fossili hanno coperto il 78% del fabbisogno di energia dell’Italia, rendendoci uno dei Paesi in Europa con la più alta dipendenza energetica dall’estero. Le fluttuazioni dei prezzi di gas e petrolio – Goldman Sachs prevede che il prezzo del brent passerà dagli attuali 85 dollari a 100 dollari nel 2024 – hanno pesanti effetti sul mondo industriale, aziendale e anche su tutti gli utenti finali, alle prese con costi in bolletta sempre più pesanti.

Occorre cambiare e farlo in fretta. Non solo: è necessario operare il passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili, in quanto transizione energetica e indipendenza energetica sono legate a doppio filo. Lo ha ricordato Pierre Schellekens, Direttore per la Politica energetica europea:

“La transizione energetica comprende qualcosa di più della semplice politica climatica o di un’agenda guidata dall’ambiente. Sebbene questi rimangano obiettivi fondamentali, ora c’è una comprensione più ampia del fatto che la transizione energetica è in realtà la via verso la vera indipendenza energetica per l’Europa”.

Oltre alle rinnovabili, è necessario attuare strategie utili a elevare l’efficienza energetica, lavorare sull’implementazione dell’energy storage, mettere in pratica azioni concertate sia a livello politico-istituzionale sia “dal basso”, come esemplificano bene le comunità energetiche.

I presupposti per raggiungere l’indipendenza energetica ci sono: lo hanno messo in evidenza i relatori del duplice evento online organizzato da Prospecta Formazione e Infoweb, che ha riscosso un successo di vasta portata: la due giorni è stata seguita da 6.000 persone che hanno fatto registrare il tutto esaurito.

Politiche e scenari verso l’indipendenza energetica

Alberto Pinori, presidente ANIE RinnovabiliPer comprendere come ci si stia muovendo verso l’indipendenza energetica è bene sapere a che punto siamo oggi in materia di politiche pubbliche dedicate. Su questo si è soffermato Alberto Pinori, presidente ANIE Rinnovabili. Dopo aver messo in luce il quadro attuale, in cui le fonti rinnovabili soddisfano il 35% del fabbisogno elettrico nazionale, ha ricordato che nei prossimi anni è atteso a un salto in avanti significativo: si dovrà infatti passare dagli oltre 60mila GW del 2022 ai 62726 GW di quest’anno, per incrementare fino a 68.130 nel 2025 e raggiungere una quota stimata ai 95.210 GW nel 2030.

A tale scopo sono state definite politiche e strategie specifiche che passano dal Clean Energy Package alla definizione di un nuovo piano conforme alla strategia europea FitFor55.

Pinori ha ricordato i vincoli attuali: il permitting è uno dei più sentiti, malgrado negli ultimi anni si sia proceduto a interventi in grado di semplificare le cose.

A parte questo, si aprono anche opportunità, non solo per le rinnovabili, ma anche per l’energy storage: «la strategia europea Clean Energy Package prevede la fine dello scambio sul posto entro il 2025. Ciò potrebbe portare a una maggiore diffusione dello stoccaggio residenziale e commerciale», ha ricordato Pinori, segnalando inoltre che c’è in fieri la riforma del market design «e crediamo che possa essere un’opportunità utilizzando l’asset per il revenue stacking dei servizi accessori».

Il ruolo del fotovoltaico, delle rinnovabili e dell’energy storage

Per dirigersi verso l’indipendenza energetica sarà importante creare le condizioni per una crescita sostanziale delle fonti rinnovabili, fotovoltaico in primis. Esso «avrà un ruolo centrale nella transizione energetica grazie ad un continuo aumento dell’efficienza, riduzione dei costi, riduzione dell’impronta CO2 e superamento dell’intermittenza», ha evidenziato David Moser, group leader, settore photovoltaic energy systems presso EURAC Research.

David Moser di Eurac Research: il ruolo del fotovoltaico, delle rinnovabili e dell’energy storage

«Le rinnovabili sono competitive a livello di costo e il previsto aumento di efficienza e affidabilità aumenterà questo gap​», ha affermato, rilevando invece che per «l’accumulo elettrico è ancora necessaria una forte riduzione di costi, ma questa è prevista in un orizzonte temporale breve​».

Tra le rinnovabili l’idrogeno potrà ritagliarsi un ruolo importante nel settore “hard to abate” anche se sarà importante incentivare la produzione di idrogeno verde.

«Gli edifici in futuro saranno sempre di più il punto di contatto tra energie rinnovabili, mobilità elettrica e consumi», mentre la digitalizzazione avrà un ruolo importantissimo quale tecnologia abilitante.

CER ed energy storage, due elementi di assoluto valore

C’è necessità di sviluppare energia da rinnovabili e di accrescere l’indipendenza energetica. A questo possono contribuire le comunità energetiche, ha evidenziato Marco Raugi, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia dell’Università di Pisa e titolare, presso lo stesso ateneo della cattedra UNESCO in “Sustainable Energy Communities”.

«Le CER possono fare nascere opportunità di crescita professionale», ha affermato. A questo proposito ha ricordato il legame tra la transizione energetica e la sostenibilità, elementi cruciali da mantenere in stretta correlazione. C’è bisogno di adeguate competenze ed è per questo che la formazione e la conoscenza assumono un sensibile valore.

A questo proposito ha ricordato che proprio l’ateneo pisano avvierà un Master sulle Comunità Energetiche Sostenibili, sviluppato nell’ambito della cattedra UNESCO di cui Raugi è titolare.

Sulle opportunità aperte dalle CER si è soffermato in particolare Andrea Prato, responsabile Business Development presso lo studio associato Albatros, mettendo in luce tutti i vantaggi di chi ne fa e farà parte.

Formazione e conoscenza hanno un presupposto fondante nell’azione della ricerca, che svolge un’azione di essenziale valore per lo sviluppo e l’evoluzione tecnologica. A tale riguardo è intervenuto Federico Bella, docente di Fondamenti Chimici delle Tecnologie al politecnico di Torino e membro dell’Electrochemistry Group, mettendo in luce il tema dell’energy storage, ambito dalle enormi potenzialità e dove da tempo si stanno segnalando operazioni industriali di grande entità, come comprovano le numerose gigafactory avviate in Europa. Nel suo intervento ha ricordato lo sviluppo della ricerca anche nelle soluzioni post-litio delle batterie di accumulo, rilevando l’importanza dell’idrogeno verde (e della ammoniaca prodotta da rinnovabili come opzione ideale per stoccare e trasportare H2) e ha posto l’attenzione sulla necessità di integrare sistemi di conversione e stoccaggio energetico.

Il ruolo dell’efficienza energetica: dai cognitive building all’offgrid

Oltre alla produzione e allo stoccaggio dell’energia, un fattore altrettanto cruciale verso l’indipendenza energetica è fornito dall’efficienza energetica, chiamata a svolgere un ruolo determinante nell’edilizia, notoriamente energivora e impattante a livello di emissioni.

La tecnologia anche in questo caso potrà svolgere un’attività preziosa, ha rilevato Lavinia Chiara Tagliabue, docente all’Università di Torino e co-autrice del libro “Cognitive buildings”. Ed è proprio di edifici cognitivi che ha parlato la professoressa ed esperta, mettendo in luce l’importanza della sensoristica IoT nel fornire dati utili per comprendere funzionalità e ottimizzare i servizi, anche in una logica digital twin, per raggiungere obiettivi nZEB.

Antonio Marco Mangione, presidente Offgrid Italia al convegno di Prospecta formazione sull'indipendenza energetica

In questa logica di efficienza energetica, un altro presupposto su cui focalizzare l’attenzione è rappresentato dal modello offgrid, un elemento di interesse che ha provveduto a illustrare Antonio Marco Mangione, in qualità di presidente Offgrid Italia.

Verso l’indipendenza energetica: esempi virtuosi e il ruolo della mobilità

Gli esempi pratici che portano verso l’indipendenza energetica li mettono in luce alcuni protagonisti sul campo: Fabio Lambri, ex sindaco e attuale presidente della CER del Comune di Torre Beretti e Castellaro, ha raccontato il percorso virtuoso verso l’indipendenza energetica avviato da tempo da questo borgo pavese che passa dall’illuminazione LED, dalla installazione di un impianto geotermico e i successivi impianti fotovoltaici pubblici. L’obiettivo ora è di avviare la comunità energetica per estenderla, nei desiderata, a tutte le famiglie del paese.

Maurizio Musio, elettricista e Tecnico manutentore di Serrenti (Sardegna), al convegno di Prospecta formazione sull'indipendenza energetica

Dalla Lombardia alla Sardegna le buone pratiche proseguono: a questo proposito è stata davvero interessante la testimonianza di Maurizio Musio, elettricista e Tecnico manutentore di Serrenti (Sardegna), Comune pluripremiato grazie ai vari progetti attuati in tema di efficienza energetica, smart city, smart e micro grid.

A fornire uno strumento utile alle amministrazioni pubbliche italiane c’è oggi la mappa catastale fotovoltaica in 3D ad alta risoluzione messa a punto da un team di ricercatori dell’ENEA coordinato da Grazia Fattoruso, ricercatrice ENEA del Laboratorio Sviluppo Applicazioni Fotovoltaiche e Sensoristiche e responsabile scientifico del Laboratorio di Geomatica a Portici. La stessa scienziata è stata impegnata anche nella realizzazione della mappa del potenziale agrivoltaico italiano.

Accanto a tutti questi esempi che parlano di produzione e di efficienza energetica, va considerato anche il peso specifico dell’e-mobility. Su questo è intervenuto Gianluca Santilli, avvocato, fondatore e presidente dell’Osservatorio Bikeconomy, oltre che consulente esperto a livello nazionale e internazionale in tema di cicloturismo. Perché è importante la mobilità sostenibile e ciclabile nello scenario di indipendenza energetica? Perché, oltre alla necessità di affrancarci da modelli energetici fortemente impattanti, c’è bisogno anche di puntare su stili di vita differenti e virtuosi, anche in tema energetico. Mobilità e trasporti hanno un forte impatto su consumi ed emissioni. Ecco allora la necessità di un cambiamento, capace di essere anche un volano economico e occupazionale di enorme importanza. «La Bikeconomy è un ecosistema sostenibile stimato in 500 miliardi che varrà 760 miliardi nel 2030 nella Unione Europea», ha illustrato Santilli, segnalando anche come il Parlamento UE ha considerato prioritaria la bikeconomy e i suoi vantaggi.

Guarda il convegno “Verso l’Indipendenza Energetica – Politiche e Strategie”.

1a giornata 11 ottobre

2a giornata 12 ottobre

 

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