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A cura di: Tommaso Tautonico Con l’aumento delle temperature globali e i cambiamenti climatici che colpiscono ogni regione del globo, la transizione verso modelli economici più sostenibili non è mai stata così urgente. È con queste parole che la Banca Europei degli Investimenti ha introdotto il nuovo documento “EIB Global’s approach to a just transition and just resilience” con cui spiega il suo approccio verso una transizione giusta e resiliente. “Il mondo sta affrontando le conseguenze dei cambiamenti climatici e le popolazioni più vulnerabili sono quelle dei paesi in via di sviluppo, ossia quelle meno responsabili in questo senso, che però sopportano più di altri il peso della crisi climatica”, ha dichiarato il Presidente della BEI Werner Hoyer, che ha poi aggiunto: “La COP28 rappresenta un fondamentale crocevia per l’azione per il clima a livello internazionale. Dobbiamo cogliere le opportunità e rifiutare di rassegnarci al peggio”. Dal 2019 la BEI si è trasformata nella banca dell’UE per il clima. Ha aumentato i finanziamenti verdi annui di oltre l’80%, arrivando così a più di 36 miliardi di euro, e posto fine al proprio sostegno in favore di progetti che non prevedono misure di abbattimento nel ricorso all’energia da fonti fossili, compreso il gas naturale. L’approccio verso una transizione giusta e resiliente L’Accordo di Parigi sottolinea l’importanza di una giusta transizione, compresa la transizione della forza lavoro, della creazione di lavoro dignitoso e di posti di lavoro di qualità, insieme alla necessità di rispettare, promuovere e considerare i diritti umani nell’azione per il clima. Mentre il concetto di transizione giusta legato agli impatti delle politiche di mitigazione è ben consolidato, il concetto di giusta resilienza è un concetto nuovo. Giusta resilienza significa garantire che le politiche e le risposte di adattamento climatico siano giuste e non abbiano conseguenze indesiderate. I concetti di transizione e resilienza “giusta” sono correlati, poiché entrambi riguardano il passaggio sociale ed economico verso un futuro a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima. Ma c’è una differenza fondamentale: mentre la giusta transizione riguarda principalmente la gestione degli impatti delle politiche di mitigazione, la giusta resilienza deve considerare anche gli impatti fisici del cambiamento climatico stesso. La BEI modellerà il giusto sostegno alla transizione e alla resilienza attraverso un mix di servizi finanziari e di consulenza, ma in collaborazione con altri soggetti interessati capaci di apportare competenze complementari, finanziamenti agevolati e proprietà locale. Prodotti, incentivi, supporto e partnership La BEI sta sviluppando il suo modello operativo basandosi sul principio dell’“impatto di prossimità”, puntando cioè a un aumento sostanziale della presenza locale attraverso la sua rete di uffici esterni. Sta inoltre migliorando la gamma di prodotti, strumenti e incentivi che può utilizzare per sostenere progetti di maggiore impatto. Oltre ai prestiti diretti (prestiti per investimenti e prestiti quadro) e i prestiti intermediati tramite fondi e banche e istituzioni di microfinanza, la Banca Europea sta sviluppando nuove modalità di finanziamento che vanno oltre i tradizionali prodotti di prestito basati sugli investimenti per ottenere risultati di sviluppo olistici e a livello settoriale, facilitando al tempo stesso l’impegno nel dialogo politico. I finanziamenti sono solo una parte del puzzle e per questo la BEI mira anche a fornire a partner e clienti un sostegno non finanziario. Dispone di diversi fondi fiduciari e helpdesk con un’ampia copertura geografica e tematica, capaci di supportare i clienti nei loro sforzi durante la fase di transizione. Per sostenere una giusta transizione il ruolo degli stakeholder sarà fondamentale, ecco perché la BEI, nell’ambito dei memorandum d’intesa e dei canali di cooperazione esistenti si impegnerà con la Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ, la principale agenzia di sviluppo tedesca), con il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNPD) e con l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Sono inoltre in corso discussioni per espandere la partnership della BEI con la Global Energy Alliance for People and the Planet (il fondo monetario nato per accelerare la transizione energetica). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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