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La relazione annuale della Commissione Europea sull’efficienza energetica pubblicata nei giorni scorsi, evidenzia che nel 2018 ci sono stati progressi in materia di efficienza energetica, ma tali miglioramenti devono essere intensificati se si vogliono rispettare i target fissati al 2020 dalla direttiva 2012/27/UE di riduzione del consumo energetico del 20%. Dalla Relazione, realizzata a partire dai dati presentati da ogni Stato membro nel 2019 in materia di efficienza energetica, emerge che l’aumento delle attività economiche comporta una maggiore domanda di energia se non è accompagnato da precise politiche di efficienza energetica. Dopo gli aumenti registrati dal 2014 al 2017, la buona notizia è che nel 2018 il consumo energetico dell’UE è diminuito, anche grazie a un inverno piuttosto mite, ma è necessaria una notevole accelerazione di questa riduzione. Nel Rapporto si legge infatti che in circostanze normali, cioè senza COVID-19, è improbabile che l’UE avrebbe raggiunto il suo obiettivo al 2020. Il che, pensando al futuro, potrebbe essere un problema, la domanda di energia dopo la crisi COVID-19 infatti si riprenderà ma bisognerà aver chiaro il target di efficienza energetica del 2030 del 32,5%, con l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 previsto dal Green Deal europeo. Si segnala in particolare che il settore dei trasporti, dalla pubblicazione della direttiva 2012/27/UE ad oggi, ha registrato un continuo aumento dell’energia consumata e delle emissioni di gas a effetto serra, nonostante i miglioramenti in termini di efficienza. Su questo tutti gli Stati membri dovranno intervenire per accelerare la transizione verso sistemi di trasporto intelligenti e sostenibili. Per quanto riguarda gli edifici è obiettivo della Commissione stimolare interventi di riqualificazione profonda del parco immobiliare costruito, in grado di dare un nuovo impulso all’economia dopo la pandemia, prevedendo anche di rivedere i requisiti minimi di prestazione energetica e l’attuazione delle norme tecniche sugli edifici a energia quasi zero (NZEB). Nelle sue conclusioni, il Rapporto fa riferimento al divario tra l’obiettivo di efficienza energetica per il 2030 e l’ambizione cumulativa degli Stati membri delineata nei rispettivi Piani nazionali per l’energia e il clima (PNIEC). Si conferma che molti Stati hanno risposto positivamente alle raccomandazioni della Commissione dell’anno scorso sulle bozze dei Piani, ma il loro impatto cumulativo probabilmente non sarà sufficiente per raggiungere il target di efficienza energetica dell’UE nel 2030. Per superare questo divario è necessaria un’azione forte sia a livello nazionale che dell’Unione, in vista della ripresa post-COVID. Ai sensi della direttiva sull’efficienza energetica, gli Stati membri sono tenuti a presentare una relazione annuale sui risultati ottenuti in termini di riduzione dei consumi energetici. La Commissione fornisce al Consiglio e al Parlamento europeo una valutazione dell’impatto cumulativo delle diverse misure adottate a livello nazionale. La valutazione finale della Commissione sarà pubblicata in autunno. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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