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Officinae Verdi, Energy- Financial System Integrator UniCredit – WWF hanno elaborato uno studio che traccia la mappa dell’Italia energeticamente efficiente. Le tre Regioni che hanno destinato la quota maggiore di finanziamenti europei all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili sono Piemonte, con 250 milioni di euro (il 13% di 2 miliardi di euro di finanziamenti monitorati), Umbria, con 53 milioni di euro su 576 milioni (il 9%) e Marche, con 54 milioni di euro sul totale di quasi 600 milioni di euro (9%). Per tutto il paese la cifra ammonta a 2,1 miliardi di euro per 5.802 progetti su tutto il territorio (dati Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico). In 10 Regioni ci sono ancora finanziamenti in corso per la promozione di efficienza energetica e utilizzo dell’energia sostenibile, con il 2015 come termine ultimo per spendere le risorse residue dei fondi strutturali: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto. Il Lazio ha stanziato 50 milioni di euro destinati alle piccole e medie imprese che vogliono investire sull’uso efficiente delle risorse energetiche e la produzione da fonti rinnovabili. Seguono Abruzzo con oltre 44 milioni di euro e Veneto con 39 milioni di euro. Per le imprese delle regioni “convergenza” Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, dal prossimo 23 aprile ci sono 100 milioni di euro complessivi. Dal punto di vista normativo invece, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Puglia si sono dotate di leggi che rendono obbligatori interventi di efficienza energetica, uso di energia da fonti rinnovabili e certificazione energetica degli edifici. Lazio e Umbria hanno introdotto obblighi sull’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ma non prevedono parametri di efficienza energetica, né controlli in caso di mancata certificazione energetica. Veneto, Toscana, Campania, Calabria e Marche hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile, che devono essere adottate dai regolamenti comunali per entrare in vigore. Le altre Regioni si limitano a dare semplici indicazioni sullo sviluppo delle fonti rinnovabili (fonte Rapporto Efficienza Energetica Enea 2013). Si tratta di un tema particolarmente attuale, dato che tra le priorità del Governo c’è la ristrutturazione e la riqualificazione energetica dell’edilizia scolastica: 42mila scuole, di cui oltre il 60% costruite prima del 1974 (dati Ecosistema Scuola 2014 Legambiente). Secondo stime Cresme, con un investimento di 3,6 miliardi di euro sulle scuole più energivore, si otterrebbe un risparmio di 169 milioni di euro all’anno sulla bolletta energetica, pari ad un taglio del 13% sui consumi complessivi del settore. Un intervento che aiuterebbe a raggiungere gli obiettivi della Direttiva comunitaria 2012/27, considerando anche che sono in arrivo i fondi del Programma quadro della Comunità europea Horizon 2020, che stanzia 200 milioni di euro per efficienza energetica (98 milioni) e smart city (92 milioni). Mappa dei finanziamenti europei destinati a energie rinnovabili e efficienza energetica (Fonte dati Mise elaborazione OV) “È chiaro – ha dichiarato Giovanni Tordi, Amministratore Delegato di Officinae Verdi – che per far decollare gli investimenti greentech occorre rendere sempre più efficace il mix pubblico-privato degli strumenti finanziari già esistenti, prevedendo però anche interventi a favore di innovazioni di filiera, cosi come per attrarre risorse esterne sarebbe auspicabile una semplificazione degli iter autorizzativi, fattore questo che limita la capacità di investimento con finanza privata sul territorio. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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