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"In Italia il 35,2% dei consumi di energia totale dipendono dal settore residenziale e, di questi, almeno il 70% sono relativi al riscaldamento. Oggi le abitazioni italiane consumano 120-150 kWh/m2 all'anno, un livello ancora troppo alto che tuttavia con le attuali tecnologie e con le dovute accortezze costruttive, senza extra costi, potrebbe essere ridotto addirittura del 50%", ha detto Giampaolo Valentini dell'Enea nel corso del convegno di Solarexpo & Greenbuilding dedicato all'efficienza energetica e alle rinnovabili negli edifici e sullo strumento della detrazione fiscale del 55%. Valentini, che ha lamentato le scarse risorse finanziarie a disposizione dell'Enea per gestire al meglio le domande di interventi di efficienza energetica, ha comunque messo in evidenza l'importanza dell'incentivo in questi 4 anni di operatività: oltre 1 milione di interventi realizzati, con un picco nel 2010 (405 mila interventi); il 71% del totale quelli realizzati tra il 2009 e il 2010.Il recente decreto legislativo 28/2011, approvato a marzo, prevede nuovi incentivi dal 2012 per l'efficienza energetica e per le rinnovabili che verranno determinati in base al valore economico dell'energia prodotta o risparmiata in edilizia e andranno con molta probabilità a sostituire lo sgravio fiscale che terminerà a fine 2011. Il futuro incentivo sarà tanto più elevato quanto maggiore sarà efficiente l'intervento realizzato."Secondo la mia opinione – ha detto il responsabile dell'Enea per il 55% – questo sistema incentivante è il più democratico perché coinvolge tutti, persone fisiche e aziende, e in questi anni ha permesso anche di accrescere nell'opinione pubblica la cultura ambientale e del risparmio energetico, oltre a creare occupazione e nuove imprese".Tra gli interventi più importanti in termini quantitativi quelli relativi all'involucro (coibentazione) e per la sostituzione degli infissi, mentre in termini di risparmio di energia la parte del leone l'hanno fatta gli interventi di sostituzione degli impianti termici. Nel complesso, in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna si è realizzato il 60% degli interventi totali.L'Enea stima che il costo degli investimenti complessivi finora realizzati, un dato tuttavia ancora parziale, si aggirerebbe intorno agli 11,1 miliardi di euro per un importo relativo alla detrazione (cioè alle mancate entrate per le casse erariali nei prossimi anni) pari a circa 6,1 miliardi di euro. "Ma cosa possiamo mettere come contropartita a queste cifre?", si è chiesto Valentini. L'elenco è interessante: tra risparmi sulla bolletta energetica nazionale, entrate per il fisco per i prodotti e servizi realizzati, incremento del valore degli immobili post interventi, i benefici economici si aggirano intorno ai 10 miliardi di euro, cioè ben 4 miliardi in più dei ‘costi' per le detrazioni. A questi benefici ne vanno aggiunti altri di più difficile quantificazione, come i minori costi collettivi per la CO2 risparmiata, lo sviluppo del tessuto produttivo e dell'occupazione, l'innovazione tecnologica, ecc.Nel corso del convegno curato dall'Enea si è ventilata anche l'ipotesi di una stabilizzazione dell'incentivo della detrazione fiscale, ma probabilmente, si è detto, sarà difficile far convivere questo meccanismo con altri che potrebbero essere messi in piedi, come un conto energia ad hoc e una rimodulazione dei certificati bianchi. I decreti attuativi che definiranno questi nuovi incentivi dovranno essere pubblicati entro la fine di settembre. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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