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"Ha 400 kW installati che non emettono un grammo di CO2 nell'aria di Milano", dice il dott. Fabrizio Maja, Divisional Manager di Mitsubishi Electric. E' l'Hotel Milano Scala. Aprirà nella primavera del 2010, in via dell'Orso, cioè nel nucleo originario di Brera, a Milano. In un'area di secolare fascino, ma intossicata da quel massimo di veleni che il centro della città, purtroppo, ospita da anni, nasce e apre il primo albergo milanese a emissioni zero (l'unico in Italia, e certo tra i pochi in Europa, in un centro storico di una grande città; giovedì 10 dicembre '09, intanto, sarà certificato il primo Hotel Clima dell'Alto Adige). L'Hotel Milano Scala sarà un luogo che testimonierà del riuscito e coraggioso sforzo di una rara intelligenza imprenditoriale: un albergo che risparmia energia e che riduce i costi, a favore di tutti. Maja lo dice inequivocabilmente: "Adesso sembra tutto semplice, perché siamo quasi all'inaugurazione. Questo progetto era partito, però, in modo tradizionale, perché tradizionale è nella mentalità di tutti scaldare l'acqua col fuoco. E ciò non può che produrre emissioni di CO2 nocive e far spendere più soldi del necessario". C'è una nuova tecnologia di Mitsubishi Electric, cioè la Hot Water System, a amministrare il funzionamento dell'avanguardistico progetto milanese: l'hotel si servirà di un sistema di climatizzazione, trattamento dell'aria e produzione di acqua calda a recupero di calore, interamente alimentato da energia elettrica (prodotta da fonti rinnovabili). L'energia impiegata per generare climatizzazione è recuperata da Hot Water System per produrre acqua calda, per uso sanitario (piscina, bagni, ristorante, SPA), e per il riscaldamento (a pavimento o a caloriferi), e con una produzione di CO2 in remoto (cioè non sul posto). Maja puntualizza, infatti, che "in questo progetto, in cui si è deciso di comprare energia ottenuta quasi interamente da fonti rinnovabili da Sorgenia, si sposta la produzione di CO2 in remoto. Si sarebbe potuta acquistare dove costava meno, ma si è scelta coerentemente e responsabilmente questa strada". "L'impianto della struttura di via dell'Orso è l'effetto di una nuova tecnologia Mitsubishi che è un po' il trionfo della pompa di calore", dice ancora Maja con efficace sintesi. Nell'hotel, dunque, non ci saranno caldaie. Il risparmio energetico, in un anno, sarà del 45%, se rapportato all'impiego di un sistema tradizionale, e si avrà una riduzione di 417,5 tonnellate all'anno di emissioni di CO2. Al progetto architettonico hanno collaborato lo studio CIBIC&PARTNERS, l'architetto Confino con lo studio LL.TT e l'architetto Sbriglione. E' Gaetano Sbriglioni a dire: "L'Hotel Milano Scala è stato realizzato partendo da un edificio residenziale della fine dell'800. Lo stabile storico è stato interamente svuotato. Si sono preservate, però, sia la facciata ottocentesca sia le pareti perimetrali. Cantiere con qualche complessità: si è dovuto operare uno scavo per una profondità di 17 metri lungo tutta la superficie del lotto, pur mantenendo in piedi la facciata esistente. L'edificio ha sette piani, per un totale di 62 camere, ognuna dedicata a una opera lirica, e una terrazza prospettante a 360° su Milano. Particolare attenzione è stata rivolta all'uso dei materiali isolanti dell'edificio, cioè all'involucro, per garantire un consistente risparmio energetico. Altra particolarità, oltre ai dispositivi Mitsubishi, è la presenza di un impianto di controllo e di gestione finalizzato alla sicurezza e all'ottimizzazione energetica che permette di calibrare le condizioni in ogni singolo ambiente, e di avere programmazioni orarie di temperatura. Anche l'impianto elettrico è votato al risparmio, con impianti di illuminazione a basso consumo. Non manca un sistema di controllo di building automation". "Vogliamo essere un riferimento anche per Milano. Vogliamo accogliere nei nostri spazi eventi, vogliamo essere il palcoscenico di situazioni per Brera e per Milano. E' possibile fare ospitalità alberghiera con valori nuovi": Vittorio Modena, ideatore del progetto. E prosegue: "Il Milano Scala è un hotel che racconta al cliente la storia della città. Abbiamo scelto il tema dell'opera e della musica classica, perché la cultura musicale è radicata a Milano per la presenza della Scala, che è a 3 minuti a piedi dall'hotel". La sala del ristorante ha dei muri con immagini che richiamano le arie d'opera. Le camere presentano fotografie a tutta parete riprese dagli archivi fotografici della Scala. I corridoi riproducono antiche decorazioni in uso nei teatri. "Non siamo un hotel che comunica la griffe di uno stilista noto o numeri roboanti (non abbiamo suite da centinaia di metri quadrati né prezzi di camera da migliaia di euro a notte), ma siamo un hotel che comunica delle diversità", dice Maurizio Faroldi, General manager dell'hotel. "E' ora che l'impresa alberghiera faccia la propria parte, e che comincino a farla le strutture di città. Non possiamo più pensare che l'albergo tragga il suo legittimo profitto a spese della salute, a spese dell'inquinamento locale e globale. Vorremmo condividere con i nostri ospiti questo nostro valore. Abbiamo la speranza di arrivare, in tempi brevi, a essere scelti per questo valore. Ci auguriamo che, in futuro, il rating possa essere attribuito anche guardando ai criteri della sostenibilità ambientale di un progetto. Non solo in base all'attrezzatura di un albergo (o ai metri quadri offerti)". Massimiliano Orsatti, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Comune di Milano: "Questo progetto è importante perché testimonia la grande attenzione che gli imprenditori riservano alla nostra città con iniziative che mantengono Milano tra le grandi realtà territoriali che sanno ancora produrre innovazione, proprio grazie all'attenzione di imprese private che vengono a operare sul nostro territorio. E' un'attrazione all'interno dell'attrazione Milano. Una perla in più nello scenario già molto ricco dell'hotelleriè milanese". Con pappagallesco stile, in giro per il mondo occidentale si costruiscono hotel uguali gli uni agli altri. Il conformismo architettonico replica ovunque, con artificiale dottrina, identici temi, anche nell'arredo. E, quel che è peggio, non sempre sono buoni temi: siamo avvezzi a claustrofobiche camere di lusso che sembrano camere oscure, laddove non filtra mai un raggio di sole. Il buon senso e la lungimiranza, fortunatamente, sono a volte prevalenti sul codice dell'abitudine. E dalla primavera 2010, a Milano, nel cuore di Brera, si godrà dell'espressione massima del buon senso architettonico, imprenditoriale e ambientale. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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