Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo

Per l’associazione del Panda, la cancellazione degli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti in agricoltura e il ritiro del Regolamento per la riduzione dell’uso dei pesticidi costituiscono un grave colpo alle Strategie del Green Deal e alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini

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Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo

Le strategie dell’Unione europea volte a ridurre le emissioni di gas derivanti dall’agricoltura, significativamente impattanti sul cambiamento climatico, e a mitigare l’uso e i rischi associati ai pesticidi per tutelare la salute pubblica e gli ecosistemi più vulnerabili, sono state compromesse al fine di placare le proteste degli agricoltori, senza affrontare efficacemente le sfide ambientali e sanitarie.

Lo afferma il Wwf in una nota, anche alla luce della raccomandazione (non quindi un obbligo) della Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990, come tappa intermedia per raggiungere la neutralità climatica dell’Unione europea entro il 2050.

Le emissioni di gas serra in agricoltura

Nella comunicazione divulgata il 6 febbraio, Bruxelles aveva proposto di ridurre le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. La precedente proposta di una riduzione del 30% rispetto al 2015 per il settore agricolo, inclusa nella bozza del documento diffusa nelle settimane precedenti, è stata eliminata. Il testo dell’UE sottolinea che l’agricoltura ha un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia più sostenibile, contribuendo al tempo stesso alla sovranità alimentare europea.

Le emissioni di gas serra in agricoltura

L’agricoltura globale da sola contribuisce al 22% delle emissioni di gas serra, con il 9% nell’Unione europea e il 7% in Italia, se si considerano tutte le emissioni della filiera agro-alimentare, il contributo globale può arrivare al 37%. In Europa e in Italia, l’agricoltura rappresenta la principale causa di perdita di habitat naturali e specie selvatiche. La diminuzione degli habitat e delle specie colpisce direttamente la produzione agricola: negli ultimi 30 anni abbiamo assistito alla perdita del 70% della biomassa di insetti volatori, tra cui molti impollinatori essenziali che contribuiscono all’80% della produzione agricola”

Lo stop al regolamento sul taglio dei pesticidi

“Gli attuali giochi politici per abbandonare gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo non garantiranno la sicurezza alimentare indicata come pretesto per dilazionare i tempi della transizione ecologica della nostra agricoltura, ma rischiano invece di causare un peggioramento delle crisi ambientali – dichiara Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia – Rinviare oltre il 2024 l’attuazione concreta di strategie per la riduzione delle emissioni dei gas clima alteranti, dell’uso dei pesticidi in agricoltura e rinunciare al ripristino della natura nelle aree agricole è un errore imperdonabile da parte dei decisori politici europei e nazionali che mette a rischio l’ambiente e la salute di tutti”.

A contribuire all’aumento del gas serra nell’aria sono infatti pesticidi, che potevano essere limitati se solo non fosse stata ritirata la proposta di Regolamento per l’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci (SUR).

Lo stop alla proposta ha fatto invece esultare Coldiretti, che in una nota ha scritto: “Il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’ irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci”.

E il Wwf apre al dialogo con gli agricoltori

Proprio per cercare di limitare il gas serra in agricoltura, il Wwf apre le porte al dialogo con gli agricoltori ancora in protesta, cercando di separare i temi legittimi da quelli pretestuosi quanto controproducenti.

Una contrapposizione tra agricoltori e ambientalisti sui temi della transizione ecologica non facilita la comprensione e la risoluzione dei problemi; per questo, il Wwf Italia invita ad un confronto costruttivo i portavoce e i rappresentanti degli agricoltori. “La nostra sede è aperta, pronta per accogliere una delegazione di agricoltori che animano questa protesta – dichiara Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf – per avviare un dialogo sui temi della sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura, che solo apparentemente ci vedono su fronti contrapposti”.

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