Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
I sistemi VMC Helty introducono nuovi filtri ePM1 80% a carboni attivi anti polveri sottili 03/05/2024
AIRZONE promuove l’importanza della misurazione dei consumi per un uso consapevole dell’energia 26/04/2024
Indice: Comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco Materiali utilizzati nell’involucro edilizio opaco Materiali utilizzati nelle strutture orizzontali Efficienza energetica della copertura Tipologie di isolanti per l’involucro opaco Prestazioni acustiche dell’involucro opaco Resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco Parallelamente, oltre al difficile compito di bilanciare le esigenze di controllo termoigrometrico durante tutto l’anno, l’involucro edilizio opaco deve garantire una serie di prestazioni complesse, che comprendono le seguenti categorie: Controllo termoigrometrico; Isolamento acustico; Resistenza meccanica; Stabilità agli agenti atmosferici; Stabilità al fuoco; Sicurezza antintrusione; Aspetto e durabilità nel tempo I flussi energetici relativi al bilancio globale dell’edificio sono direttamente proporzionali alla superficie di scambio tra ambiente interno ed esterno e, pertanto, l’involucro edilizio opaco costituisce la superficie disperdente più ampia dell’edificio. Comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco Per ottimizzare il comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco è necessario controllare le prestazioni di isolamento termico in regime stazionario e dinamico. Nel primo caso, gli scambi di calore che si verificano attraverso le pareti, il basamento e la copertura sono espressi dalla trasmittanza termica (U), una grandezza che indica la capacità di un componente di trasmettere calore lungo la sua stratigrafia e che dipende dallo spessore e dal tipo di materiali di cui è costituito l’elemento tecnico. Nei climi freddi e in inverno la prestazione energetica è ottimizzata da un involucro edilizio caratterizzato da valori contenuti di trasmittanza termica. Nei climi caldi e in estate, invece, è necessario valutare il comportamento in regime variabile: la prestazione di accumulo e di rilascio termico di un componente tecnico è definita dall’inerzia termica, una grandezza che indica la capacità di ritardare la trasmissione del calore e di immagazzinare energia termica. A sua volta, dipende dal tempo impiegato dal calore per attraversare l’involucro (sfasamento), dalla stratigrafia, dall’attenuazione dei picchi termici (fattore di attenuazione) e dalla trasmittanza termica periodica del componente opaco. Infine, è necessario verificare che all’interno del componente non si verifichi la diffusione del vapore acqueo, che potrebbe causare la formazione di condensa superficiale e interstiziale, il deterioramento dei materiali, la germinazione microbica e il deprezzamento delle prestazioni energetiche dei materiali utilizzati nei diversi strati. Materiali utilizzati nell’involucro edilizio opaco Per limitare gli scambi termoigrometrici è necessario porre particolare attenzione alla definizione delle prestazioni fisiche dei materiali utilizzati nei singoli sistemi costruttivi, in particolare per quanto riguarda i supporti murari e i materiali isolanti. Il supporto murario ha la funzione di sopportare i carichi statici legati al peso proprio dell’intero sistema costruttivo, le sollecitazioni dinamiche del vento e i carichi di forze d’urto. Il supporto può essere realizzato in laterizio, in cemento armato o alleggerito. Supporto laterizio Nel primo caso, i materiali per murature verticali possono essere classificati in molteplici sottogruppi in relazione alla funzione (strutturale, tamponamento, divisorio), al formato (mattoni, blocchi), alla percentuale di foratura (mattoni pieni, semipieni, forati) e alla natura della materia prima, l’argilla, che può essere utilizzata al naturale (mattoni) o con opportuni additivi di alleggerimento (laterizio alleggerito e rettificato). Pareti in cemento armato Le pareti realizzate in cemento armato sono costituite da blocchi in calcestruzzo cellulare autoclavato, un materiale minerale composto da silice, ossido di alluminio, ossido di calcio e acqua che si caratterizza per elevati valori di permeabilità al vapore acqueo e potere termoisolante. Materiali utilizzati nelle strutture orizzontali I materiali utilizzati nelle strutture orizzontali dei solai che separano i diversi piani di un edificio e come supporto alle coperture, sono costituiti da elementi di forma parallelepipeda che devono essere posati in opera con i fori orizzontali e si dividono in elementi gettati in opera, travetti prefabbricati ed elementi interposti e pannelli prefabbricati.Lo spessore del blocco costituisce un dato importante di scelta perché è legato ai limiti massimi di luce libera tra i muri o le travi di appoggio del solaio, oltre i quali le sollecitazioni meccaniche sulle nervature in calcestruzzo armato tendono a superare le norme di sicurezza. Un altro importante elemento di scelta è la larghezza del blocco, che definisce la distanza fra le nervature. Efficienza energetica della copertura e delle pareti Infine, l’efficienza energetica di una copertura è connessa con il comportamento igrometrico del laterizio di rivestimento, un materiale igroscopico capace di assorbire parte del vapore acqueo contenuto nell’aria. L’acqua, dotata di conducibilità termica elevata, tende a inficiare le proprietà termofisiche dei materiali da costruzione. Le strategie di controllo per le problematiche igroscopiche La necessità di limitare le problematiche igroscopiche nei materiali di copertura ha portato a sviluppare due tipi di strategie di controllo, basate su principi tra loro contrapposti. La prima sfrutta le tecnologie di ventilazione sottomanto come mezzo di dissipazione per ridurre l’accumulo igroscopico a carico dei materiali, mentre la seconda si affida all’impiego di barriere e di freni al vapore e all’aria al fine di limitare gli scambi diffusivi e convettivi che possono portare alla condensazione superficiale o interstiziale dei sistemi non ventilati. In tutti i casi, la scelta del materiale isolante svolge un ruolo fondamentale per aumentare le prestazioni termofisiche dell’involucro opaco. Nelle pareti, l’isolamento termico può essere inserito sulla faccia interna, esterna o nello strato intermedio della struttura. La posizione influisce sul comportamento dinamico della parete in quanto crea una separazione fisica tra i diversi strati. L’isolamento interno (controparete isolata) è adatto per ambienti ad uso discontinuo e con frequenti oscillazioni termiche, in quanto riduce l’inerzia complessiva della parete e trattiene il calore all’interno dell’edificio. L’isolamento esterno (isolamento a cappotto o parete ventilata) è indicato per ambienti con funzionamento continuo dell’impianto di riscaldamento in quanto modera le fluttuazioni termiche superficiali e interne, mantenendo condizioni una buona stabilità climatica nei locali. Infine, l’isolamento interstiziale consente di ridurre le dispersioni energetiche complessive e la formazione di fenomeni di condensa e di discomfort locale. Tipologie di isolanti per l’involucro opaco Gli isolanti termici di tipo tradizionale sono classificati in base alla natura in materiali fibrosi, cellulari e porosi.La scelta del sistema deve essere effettuata in relazione al tipo di applicazione e alle condizioni operative. I materiali naturali di natura organica a struttura fibrosa comprendo le fibre di legno, vegetali (canapa, kenaf e mais e cellulosa) e la lana di pecora. Possono essere utilizzati per l’isolamento termoacustico di intercapedini, coperture a falda, cappotti interni ed esterni e controsoffitti. In linea generale, presentano buone proprietà di assorbimento termico, sfasamento, attenuazione, traspirabilità e igroscopicità. I materiali sintetici di natura fibrosa comprendono la vermiculite, la fibra di poliestere e le lane minerali (lana di vetro e di roccia). La vermiculite è una roccia di origine vulcanica utilizzata nella preparazione di calcestruzzi e per la realizzazione di intonaci termoisolanti. Le fibre di poliestere e le lane minerali sono indicate per l’isolamento di pareti, coperture dall’interno, intercapedini e controsoffitti. Le lane minerali, in particolare, si caratterizzano per le buone proprietà di isolamento termico e acustico, la stabilità dimensionale, la resistenza al fuoco, la resistenza meccanica, l’elasticità e la comprimibilità. I materiali cellulari si dividono in naturali e sintetici. Alla prima categoria appartiene solo il sughero espanso che si caratterizza per le buone proprietà acustiche e di accumulo termico. È adatto per realizzare cappotti protetti da risalita di acqua, intercapedini e controsoffitti.I materiali sintetici comprendono il polistirene espanso sinterizzato (EPS), il polistirene espanso estruso (XPS), il poliuretano espanso rigido (PUR) e gli elastomeri espansi. Si caratterizzano per le elevate prestazioni di resistenza termica, leggerezza, impermeabilità e per la scarsa resistenza solari, termiche e meccaniche (ad eccezione del poliuretano). Sono utilizzati per cappotti esterni e interni, controsoffitti, contropareti, isolamento di coperture piane e inclinate. I materiali porosi di natura inorganica (pomice, perlite espansa e argilla) sono particolarmente indicati per l’isolamento di intercapedini, solai e sottotetti non praticabili, sottofondi di pavimenti e coperture. Gli isolanti innovativi comprendono i panelli sottovuoto (Vacuum Insulating Panels- VIP), gli aerogel, i materiali a cambiamento di fase (Phase Change Materials – PCM) e riflettenti. I primi si caratterizzano per l’elevata permeabilità al vapore acqueo e resistenza alla pressione mentre l’aerogel è un materiale leggero, ad alto isolamento termico e acustico. L’uso dei materiali a cambiamento di fase permette di aumentare l’inerzia termica della parete e, pertanto, sono adatti per involucri leggeri e nel recupero di edifici caratterizzati da massa ridotta. Infine, gli isolanti riflettenti sono realizzati mediante una stratigrafia complessa di materiali metallici, plastici, schiume, pellicole a bolle e intercapedini d’aria e nello spessore di pochi millimetri consentono di ottenere prestazioni di conducibilità termica molto elevate. Nel periodo invernale, l’uso di questi prodotti su pareti o coperture evita la dispersione per irraggiamento del calore interno. Prestazioni acustiche dell’involucro opaco Dal punto di vista acustico, l’involucro edilizio opaco deve garantire idonee caratteristiche di isolamento e di fonoisolamento. L’isolamento acustico indica la capacità che ha una struttura di ridurre l’energia acustica che si propaga per via aerea dall’ambiente disturbante a quello ricevente. Questa prestazione è definita attraverso il potere fonoisolante (R) che indica la capacità dei materiali di ridurre la trasmissione del suono incidente e varia in relazione alla frequenza del suono e alle caratteristiche fisiche e dimensionali dell’involucro. La trasmissione acustica dipende, quindi, dalla frequenza del suono incidente, dalla geometria, dalla rigidità, dallo smorzamento e dalla massa della parete. Quest’ultima rappresenta la resistenza al passaggio del rumore e, pertanto, il suo valore è direttamente proporzionale alla forza di inerzia che si oppone al movimento (potere fonoisolante). Resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco La resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco è legata alla stabilità e all’attrezzabilità. La prima è intesa come la capacità della struttura e dei suoi strati funzionali di resistere alle sollecitazioni derivanti dal peso caratteristico e dai carichi ambientali (vento, all’acqua e alla grandine) e di servizio (persone, urti, …), senza subire deformazioni tali da pregiudicarne la stabilità, la sicurezza e la funzionalità nel tempo. L’attrezzabilità, invece, indica la capacità dell’involucro di sopportare i carichi appesi all’interno e all’esterno, dovuti a tende, insegne, cavi. L’involucro opaco deve avere anche buone caratteristiche di resistenza al fuoco e di sicurezza antintrusione. In primo luogo deve impedire la propagazione di un incendio, garantire la stabilità e la tenuta alla fiamma e contenere la tossicità dei fumi entro un certo l’intervallo di tempo prestabilito in relazione alla funzione d’uso dell’edificio. La sicurezza antintrusione è legata al tipo di stratigrafia, alle modalità di posa dei singoli componenti e la presenza di giunti e di aperture di ventilazione. I requisiti di aspetto sono volti a verificare la planarità, l’assenza di difetti superficiali, l’omogeneità di colore e di brillantezza e la durabilità agli urti e alle condizioni d’uso dell’involucro. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
03/05/2024 Ma quale uscita dal carbone: nel 2023 si registra un aumento del 2% A cura di: Tommaso Tautonico Nel 2023 la capacità operativa di carbone è aumentata del 2%: secondo il Global Energy Monitor ...
02/05/2024 Edificio16: a Milano Bicocca l'impianto fotovoltaico più potente d'Italia A cura di: Federica Arcadio Il Condominio Edificio16 ha recentemente completato l'installazione di un impianto fotovoltaico all'avanguardia sulla sua copertura e ...
01/05/2024 Italia taglia 7,7% emissioni CO2 in 2023 con forte crescita rinnovabili A cura di: Tommaso Tetro Taglio emissioni di CO2 e crescita rinnovabili: Italia in linea con target 2030. L'energia consumata deriva ...
30/04/2024 G7: firmata la Carta di Venaria. Stop del carbone dal 2030 al 2035 A cura di: Raffaella Capritti Si è concluso il G7 di Torino: stop al carbone entro il 2035, incremento delle rinnovabili. ...
30/04/2024 Auto elettriche: nel 2024 le vendite raggiungeranno i 17 milioni A cura di: Raffaella Capritti IEA si attende un boom della vendita di auto elettriche che dovrebbero raggiungere i 17 milioni. ...
29/04/2024 Cambiamento climatico: rischi per la salute per il 70% dei lavoratori A cura di: Raffaella Capritti Il cambiamento climatico sta avendo gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori in tutte ...
26/04/2024 Stop retroattivo alla cessione del credito: imprese e professionisti contro il decreto Superbonus A cura di: Adele di Carlo Le reazioni dei professionisti del settore dopo il decreto "Blocca crediti”: gli effetti del blocco retroattivo ...
24/04/2024 Clima: raddoppiare gli investimenti per raggiungere gli obiettivi del 2030 A cura di: Tommaso Tautonico Nonostante gli investimenti climatici nei Paesi UE siano cresciuti del 9% nel 2022, non saranno sufficienti ...
23/04/2024 Fotovoltaico: la perovskite stampata raggiunge un'efficienza dell’11% A cura di: Tommaso Tautonico Grazie ad un processo di produzione roll-to-roll, simile a quello utilizzato per la stampa dei giornali, ...
22/04/2024 Edificio nZEB per il complesso della Polizia di Stato a Palermo A cura di: Pietro Mezzi Riqualificazione dell’esistente con massima attenzione al comfort interno e al contesto: Settanta7 e Progetto CMR per ...