A Lacchiarella il quartier generale di Corman



La nuova sede di Corman recentemente inaugurata è un interessante esempio di rigenerazione urbana. Un intervento edilizio orientato a sostenibilità ed efficienza, che ha previsto l’installazione di un impianto geotermico e pannelli fotovoltaici 

a cura di Pietro Mezzi

A Lacchiarella il quartier generale di Corman, ad alta sostenibilità ed efficienza

Anche nei piccoli comuni, non solo nelle grandi città, si può fare buona architettura ed edilizia di qualità. È il caso di Corman – azienda che produce e commercializza dispositivi medici in Italia e in 56 paesi nel mondo – che alcuni giorni fa, a Lacchiarella, ha inaugurato la sua nuova sede. La società – nata a Milano nel 1947 e già presente nel comune del Sud Milano fin dai primi anni Sessanta – ha compiuto un altro importante passo del suo sviluppo con la creazione del nuovo quartiere generale e del nuovo stabilimento di produzione (quello di Lacchiarella si affianca agli stabilimenti di Foshan in Cina e di New York negli Usa).

Una nuova sede, lungo la strada provinciale per Binasco nei pressi del casello autostradale milanese, e a stretto confine con un’area, l’ex Omar, oggi completamente bonificata ma per decenni fortemente inquinata. Un’operazione innovativa da un lato e coraggiosa dall’altro, che rappresenta un esempio di rigenerazione urbana anche nel territorio metropolitano milanese.

Su un’area di proprietà di 55mila metri quadrati, il nuovo insediamento – palazzina uffici più stabilimento – ne occupa 18mila.

A Lacchiarella il quartier generale di Corman

La palazzina uffici riflette l’impostazione razionale del complesso e dell’azienda nel suo insieme grazie a un’architettura che favorisce l’illuminazione naturale degli ambienti interni e la loro connessione con quelli esterni. All’interno, l’idea di spazio aperto è garantita dalle pareti vetrate, che esaltano la luminosità della sede. Le alte vetrate continue, le facciate in pietra e i frangisole verticali contribuiscono al ruolo di sede di rappresentanza della società.

Le ampie vetrate della sede Corman offrono grande luminosità agli ambienti interni

Le ampie vetrate offrono grande luminosità agli ambienti interni

L’impianto planimetrico a forma di “H” vede al piano terra due corpi paralleli collegati a un corpo trasversale collocato al primo piano. Il nucleo centrale forma una struttura a ponte, caratterizzata dalla trasparenza delle vetrate del piano terra.

I volumi della palazzina uffici Corman si articolano su una pianta a forma di “H”

I volumi della palazzina uffici si articolano su una pianta a forma di “H”

Percorrendo una piazza pavimentata si accede alla hall di ingresso a doppia altezza che ospita la reception, l’area di attesa e una scenografica scala di acciaio e vetro per l’accesso al piano superiore.

La scala di acciaio e vetro che conduce al piano primo della palazzina uffici di Corman

La scala di acciaio e vetro che conduce al piano primo della palazzina uffici

Gli uffici sono singoli, doppi e in open space, aggregati secondo le diverse aree funzionali e delimitati da una serie di pareti vetrate. Le due aree direzionali, quella operativa e l’altra commerciale, occupano ciascuna una testata dei due corpi principali al piano terra e consistono in ambienti collegati: l’ufficio, la sala riunioni e l’area destinata alle riunioni informali. Completano il layout interno le sei sale riunioni, il laboratorio prove, una sala formazione, che può ospitare fino a 80 persone, un’area break, un’area fitness e i locali tecnici e di servizio.

Dal primo piano è possibile accedere a quattro grandi terrazze dalle quali si può osservare il nuovo complesso.

A Lacchiarella il quartier generale di Corman, ad alta sostenibilità ed efficienza

Lo stabilimento, di produzione e logistica, si compone di tre aree funzionali tra loro collegate: magazzino materie prime, produzione e logistica. Lo stabilimento ha uno sviluppo in pianta rettangolare, diviso in quattro campate. Le facciate dello stabilimento sono in cemento armato prefabbricato, mentre le aperture comprendono finestre a nastro e portoni avvolgibili a scorrimento verticale. La copertura si compone di un sistema alternato di tegoli alari e coppelle, con elementi a shed che ospitano i pannelli fotovoltaici e le aperture per l’illuminazione e la ventilazione naturale.

La ricerca del benessere si è spinta anche nell’organizzazione delle funzioni: sono state realizzate infatti diverse aree di incontro e di riunione, di ristoro e una palestra riservata ai dipendenti.

L’intervento edilizio è fortemente orientato alla sostenibilità, a partire dalla produzione e dai consumi di energia. La potenza termica complessiva del complesso è di 1,2 MhW, che equivale al fabbisogno energetico di circa 200 alloggi. Per alimentare tale potenza è stato realizzato un impianto geotermico con quattro pozzi profondi circa 50 metri. Il sistema geotermico si completa con le pompe di calore per il condizionamento delle aree servizi e uffici. L’impianto è servito da unità di trattamento dell’aria per il condizionamento e il controllo dell’umidità all’interno del reparto produttivo, essenziale per la lavorazione del cotone.

Il complesso utilizza un sistema Bms, Building management system, che controlla e monitora i consumi energetici e di condizionamento permettendo di ottimizzare e gestire l’impiego dell’energia.

Lo stabilimento, che ha una superficie di 13mila metri quadrati, è predisposto per l’alloggiamento di sistemi fotovoltaici di nuova generazione: oggi sono installati 600 moduli fotovoltaici per una potenza complessiva di 180 kW.

Sempre sul piano energetico, il progetto ha puntato alla realizzazione di edifici con involucri consistenti, per ottenere la miglior prestazione energetica passiva: tutti gli edifici infatti sono in classe energetica A2, mentre per la palazzina uffici la classificazione è A3.

Anche la scelta dei materiali da costruzione riflette un’attenzione all’ambiente. Nella scelta degli isolanti termici e acustici sono stati scelti prodotti naturali rinnovabili come la lana minerale o i materassini realizzati in plastica riciclata al 100% ottenuti da bottiglie esauste, mentre i profili delle facciate provengono dal riutilizzo, mediante fusione, dell’alluminio recuperato.

Le aree a verde (22mila metri quadrati) sono state oggetto di una progettazione paesaggistica particolarmente curata con la realizzazione di un bosco planiziale.

Img ©Andrea Martiradonna



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