In Australia la torre ibrida in legno più alta del mondo firmata Fraser & Partners

Ancora una sfida dell’edilizia in legno: il grattacielo C6 che sorgerà a Perth, costa occidentale dell’Australia. Firma il progetto di grattacielo ibrido più alto del mondo lo studio di Melbourne Fraser & Partners. Sarà costituito per il 42% di legno massiccio e sarà approvvigionato interamente con energie rinnovabili

A cura di: Claudia Capperucci

In Australia, sulla costa occidentale, sta sorgendo quello che potremo definire un altro gigante buono dell’architettura contemporanea: un grattacielo alto oltre 189 metri e costituito per il 42% di legno (con pavimenti in legno lamellare incrociato e travi in ​​legno lamellare incollato), che potrebbe diventare la torre ibrida più alta del mondo.

Il grattacielo in legno più alto del mondo

Il progetto si chiama C6 ed è sviluppato da Grange Development su disegno dello studio Fraser & Partners. Oltre al legno C6 è composto di cemento e acciaio ma il suo primato è legato alla componente legno che lo fa primeggiare sui più alti grattacieli di questa tipologia: la torre ibrida in legno alta 180 metri di SHoP Architects a Sydney, il progetto di Schmidt Hammer Lassen per un complesso residenziale alto 100 metri in Svizzera e l’edificio in legno massiccio Ascent, alto 86,6 metri, nel Wisconsin.

“C6 ha adottato l’approccio secondo cui la scelta dei materiali da costruzione strutturali deve essere valutata rispetto a una serie di parametri tra cui costi, efficienza, disponibilità e impatto ambientale”, spiega l’architetto David Bylund di Tmbr Consult, come si legge sul sito di C6. “Ciò ha comportato l’applicazione razionalizzata di tutti i materiali da costruzione che verranno utilizzati in C6 per costruire la maggior parte delle colonne, travi, pavimenti e pareti. Questo approccio dimostra una maturazione nel settore edile australiano che è avvenuta in oltre 15 anni di ricerca, sviluppo e applicazione di costruzioni in legno massiccio per integrare e lavorare all’interno di tecniche consolidate di costruzione in acciaio e cemento”.

Il ruolo dell’edilizia per combattere il cambiamento climatico

L’obiettivo degli architetti è quello di dare un significativo contributo alla lotta al cambiamento climatico favorendo al tempo stesso la crescita urbana, con la collaborazione del Joint Development Assessment Panel dell’Australia occidentale.

La massa di legno utilizzata nella struttura (42% del totale dei materiali) può essere rigenerata in modo sostenibile in meno di un’ora, consentendo all’edificio di catturare 10,5 milioni di chilogrammi di carbonio. Il legname per il progetto proverrà dal più grande produttore australiano di legname di massa, XLam ad Albury-Wodonga, oppure sarà spedito dall’Europa su navi vuote di minerale di ferro che ritornano nell’Australia occidentale.

“C6 mira a spostare l’attenzione verso un approccio più attento al clima”, spiega James Dibble, direttore di Grange Development. “L’ambizione di C6 va oltre la costruzione, mira a raggiungere la neutralità del carbonio una volta completato e a mantenerla attraverso un’attenta selezione dei materiali, la piantagione e una tecnologia ad alta efficienza energetica”.

Il grattacielo, infatti, funzionerà interamente con energia rinnovabile attraverso una rete integrata, inoltre si farà promotore di strategie di mobilità sostenibile attraverso il bike sharing e una flotta di car sharing EV di 80 Tesla.

Per omaggiare il suo contesto storico – culturale, C6 destina circa il 20% del suo sito a spazio pubblico, con un podio e un piazzale di 500 mq, destinato alla comunità e alle iniziative a favore dell’ambiente, tra queste la riabilitazione del Cacatua nero in via di estinzione.

Anche negli appartamenti (237 in tutto, di diverse dimensioni) il legno è protagonista e la sua evidente presenza crea un filo conduttore con la struttura.

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