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Il nuovo Centro di eccellenza pediatrica in Uganda di Emergency è un ospedale destinato a diventare un’eccellenza in tutta l’Africa: firmato da Renzo Piano, ha previsto una progettazione condivisa e all’avanguardia, attenzione al risparmio energetico, uso di materiali locali ed energie rinnovabili che garantiscono altissime prestazioni ©Archivio Emergency Indice degli argomenti: Il progetto Materiale da costruzione a km 0 Il contributo di Mapei Il contributo di Zintek Sostenibilità, rinnovabili ed efficienza energetica Il network di Theatro Al centro della presentazione del progetto firmato da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW in collaborazione con lo Studio TAMassociati e l’Ufficio tecnico di EMERGENCY una domanda apparentemente semplice: si può rimettere l’individuo al centro della progettazione? La risposta è sì e questo progetto a cui, oltre allo studio Renzo Piano, hanno partecipato importanti aziende leader nel proprio settore, ne è la dimostrazione. Planimetria generale – ©RPBW L’individuo al centro della progettazione ma non solo, quello che è emerso chiaramente durante la presentazione, nella bellissima location di Theatro, cui hanno partecipato i principali referenti del progetto del Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe, sul lago Vittoria in Uganda, è che l’obiettivo di Emergency era realizzare un ospedale europeo in Africa. Perché tutti gli uomini sono uguali, hanno pari dignità e medesimi diritti alla cura e di vivere nei momenti di fragilità in spazi belli, accoglienti e confortevoli. Di nuovo un concetto apparentemente semplice eppure quasi rivoluzionario. L’ospedale pediatrico è il secondo capitolo (dopo il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum, in Sudan) del progetto ANME, African Network Medical Excellence, creato su iniziativa di Emergency nel 2009, che vuole promuovere appunto il concetto del diritto a una vita e cura dignitosa. ©Archivio Emergency Oltre alla centralità del paziente, gli altri due principi focali nel progetto sono quelli della sostenibilità e natura. Tutto infatti ruota intorno al massimo risparmio energetico, anche attraverso l’uso di materiali locali. E poi la presenza della natura che diviene elemento architettonico: l’ospedale è strutturato per permettere da ogni camera la vista sugli alberi, nel giardino ce ne sono 350, peculiarità che, come confermato da molti studi, diviene un elemento importante del percorso di guarigione. ©Archivio Emergency Infine sono protagonisti anche la luce, l’obiettivo è quello di massimizzare l’illuminazione naturale, e il colore, come ha spiegato l’Arch. Giorgio Grandi dello Studio Renzo Piano, “E’ un ospedale per bambini e proprio per questo si è cercato di utilizzare più palette, alcuni personaggi popoleranno pareti e muri”. ©Archivio Emergency Il progetto Il nuovo Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe in Uganda è stato realizzato in piena collaborazione con il Governo ugandese. Il terreno di 120.000 mq sulle rive del lago Vittoria a 35 km dalla capitale Kampala è stato infatti messo a disposizione dal governo, che ha dato il proprio supporto anche nella fase costruttiva e ora nella ricerca e formazione del personale. La prima pietra è stata posata nel 2017 e si prevede che entro fine anno si concluderanno i lavori per iniziare dunque la fase di start up per la selezione e formazione del personale locale e l’installazione delle varie apparecchiature medicali. L’obiettivo è di aprire le porte nell’aprile del 2020. La posa della prima pietra: Gino Strada e Renzo Piano, insieme al Presidente della Repubblica ugandese Yoweri Museveni e al ministro della Sanità Jane. ©Courtnay Robbins Oltre a garantire cure di alto livello ai bambini con necessità chirurgiche provenienti da tutta l’Africa, il nosocomio offrirà percorsi di alta formazione per personale medico e paramedico. La struttura comprende 72 letti di corsia, 3 sale operatorie, spazi comuni, la mensa e la lavanderia. Inoltre, considerando che verranno pazienti da varie parti dell’Africa, accompagnati da genitori, verrà realizzata una guest house con 42 letti, sviluppata su 584 mq, per garantire il più possibile le migliori condizioni anche agli accompagnatori. ©Archivio Emergency L’ospedale è composto da tre corpi di fabbrica paralleli con grandi coperture piane formate da travi in legno e tiranti in acciaio che lo proteggeranno da sole e intemperie. ©Archivio Emergency Materiale da costruzione a km 0 I progettisti hanno scelto di utilizzare le risorse naturali che il territorio ha messo loro a disposizione, a partire dalla terra cruda, con cui è stata costruita la struttura, reinterpretandola e migliorandola per renderla più resistente. A questo proposito è stato fatto, in collaborazione con i laboratori di Mapei, uno studio approfondito sui materiali. ©Archivio Emergency I muri portanti sono dunque stati realizzati in terra cruda con l’antica tecnica costruttiva del pisé, semplice e molto economica, una mescola di terra, sabbia, ghiaia e acqua, pressata in casseformi di legno, unita però a leganti di ultima generazione, messi a disposizione da Mapei, che rendono la struttura stabile, sicura e durevole. Inoltre lo spessore delle murature è tale da garantire il beneficio dell’inerzia termica, mantenendo costanti la temperatura e l’umidità. ©Archivio Emergency Il contributo di Mapei Il Laboratorio Corporate R&S di Milano di Mapei ha lavorato 3 anni per sviluppare il sistema innovativo per la realizzazione della struttura con la tecnica del pisè, formulando leganti di ultima generazione, che hanno garantito maggior versatilità e durabilità a questa secolare tecnica costruttiva. In particolare è stata realizzata una miscela composta da argilla ricavata dagli scavi, aggregati selezionati, fibre strutturalie MAPESOIL 100, speciale additivo formulato per migliorare le prestazioni meccaniche. Dopo l’indurimento, per ottimizzare le caratteristiche idrofobiche, è stato applicato il trattamento superficiale a base di silani MAPECRETE CREME PROTECTION. ©Archivio Emergency I tecnici Mapei hanno partecipato anche ai lavori in cantiere. “Come Mapei siamo orgogliosi di contribuire con i nostri materiali e tutto il nostro supporto tecnico alla realizzazione di questo progetto che rappresenta un punto di incontro tra umanitarismo e ricerca scientifica” – ha commentato l’Architetto Simona Giorgetta, Real Estate Coordinator Mapei. Il contributo di Zintek Renzo Piano per le coperture dell’ospedale di Entebbe ha scelto il laminato in zinco titanio Zintek, speciale laminato realizzato con una particolare lega di zinco, titanio e rame, che si adatta a progetti architettonici di diverso genere, sia in copertura che in facciata. Si tratta di un materiale sostenibile e riciclabile, incombustibile, molto resistente alla corrosione, di lunga durata, che praticamente non necessita di alcuna manutenzione. Gianni Schiavon, amministratore unico di Zintek ha sottolineato che l’azienda ha partecipato con entusiasmo a questo progetto “estremamente particolare, data la collocazione e i requisiti ambientali e fisici a cui doveva rispondere. L’abbiamo fatto non solo per il prestigio dell’operazione, ma soprattutto perché il progetto sposava appieno la mission e i valori di Zintek: la promozione di una architettura etica che metta al centro le persone e il loro benessere. Siamo felici di aver dato vita ad un edificio che fonde in sé etica e bellezza”. Per la realizzazione della copertura dell’ospedale sono stati utilizzati due elementi funzionali sovrapposti, il primo, rivestito in zintek® pre-patinato, svolge la funzione di chiusura termica, acustica, di tenuta all’acqua e all’aria, il secondo, rivestito da pannelli fotovoltaici, protegge l’immobile. Zintek ha installato 2.670 metri quadri di coperture in zinco-titanio, oltre 800 metri di canali di gronda, 380 metri di pluviali, 40 lucernai con raccordi in zintek, 75 corpi emergenti, 56 metri quadri di controsoffitti interni, 4.210 metri quadri di manto metallico di supporto. L’azienda ha pubblicato la monografia “CHILDREN’S SURGICAL HOSPITAL. ENTEBBE, UGANDA”, realizzata in carta sostenibile, che in 240 pagine racconta nel dettaglio un progetto così importante, con il contributo di fotografie, grafici, testi dedicati alle tecniche costruttive e con gli interventi di Gino Strada, Renzo Piano, Fulvio Irace, storico dell’architettura e docente al Politecnico di Milano, e Marco Imperadori, professore ordinario di architettura al Politecnico di Milano. Sostenibilità, rinnovabili ed efficienza energetica Sono state studiate soluzioni ad hoc ed eccellenti a livello di prestazioni, che assicurano anche costi di gestione estremamente bassi: le tecnologie per l’isolamento termico sono state realizzate seguendo il design definito da Renzo Piano e cercando la massima semplicità, considerando che ci si trova in Africa. L’Arch. Giorgio Grandi dello Studio Renzo Piano ha spiegato che al di sopra della copertura sono stati installati 3000 m2 di pannelli fotovoltaici (2600 pannelli solari fotovoltaici di Enel Green Power) che svolgono un doppio ruolo, ombreggiano e generano energia, coprendo una buona parte del fabbisogno energetico. ©Archivio Emergency Renzo Piano’s Sketch – © RPBW L’ospedale è stato progettato dal Renzo Piano Building Workshop (RPBW) con TAMassociati e l’Ufficio tecnico di EMERGENCY con la collaborazione di Milan Ingegneria (progettazione strutturale), di Prisma Engineering (progettazione impiantistica), dello studio Franco e Simona Giorgetta – Architetti paesaggisti e di GAE Engineering (progettazione antincendio). Renzo Piano’s Sketch – © RPBW Scarica piante e sezioni del nuovo Centro di eccellenza pediatrica in Uganda di Emergency -©RPBW Il network di Theatro L’Ospedale di Entebbe è il primo progetto internazionale cui hanno partecipato 6 aziende del network di Theatro, nato da un’idea di Thema e Schüco Italia, che comprende 21 aziende molto trasversali tra loro ma leader nei propri settori nell’ambito dell’involucro edilizio e del design, che offrono un servizio di progettazione integrata mettendo a disposizione dei professionisti (architetti, committenti, designer, general contractor, imprese) i propri prodotti e servizi, e accorciando dunque la filiera. Si tratta di un concept unico nel mondo dell’architettura in Italia e in Europa, un polo culturale in cui si svolgono eventi di formazione e cultura e si sviluppano innovazioni grazie alla condivisione di know-how, conoscenze e soluzioni. L’headquarter di Theatro a Verano Brianza, che ha ospitato la presentazione del progetto di Entebbe, rappresenta perfettamente la filosofia del network, si tratta di uno spazio di innovazione e ispirazione aperto a tutti, in cui oltre all’esposizione delle più importanti soluzioni proposte dalle aziende, è possibile, in un apposito spazio, sperimentare e costruire mock up. Thema, Schüco Italia, Resstende, Pellinindustrie, AGC e Schneider Electric, queste le aziende che hanno dato il proprio contributo al progetto del nuovo ospedale in Uganda, collaborando per soddisfare le richieste della committenza. In paricolare è stato Fabio Gasparini, ceo di Resstende a dare l’input a tutto il Gruppo. Thema, partendo dalla tecnologia dei sistemi in alluminio Schüco, ha sviluppato soluzioni ad hoc su matrici speciali per i serramenti e le facciate in cui sono stati integrati vetri di AGC, sistemi oscuranti interno vetro Screenline di Pellinindustrie e Schneider Electric si è occupata dell’ottimizzazione dei sistemi di energia, garantendo così la realizzazione di un involucro edilizio intelligente. Per quanto riguarda le tende di Resstende, è stato scelto il sistema di facciata Boston che unisce design esclusivo e alto contenuto tecnologico e che, oltre a proteggere gli ambienti indoor dai raggi del sole, diventa parte integrante del progetto architettonico. I sistemi motorizzati studiati per applicazioni esterne su facciate continue in questo progetto sono stati proposti con cassonetto in alluminio estruso e manovra a motore. Un particolare riguarda le testate in alluminio verniciato di un rosso intenso (RAL 3020) che vuole essere un richiamo al colore della terra ugandese. Come tessuto è stato scelto il filtrante Sunscreen Satiné 5500, nel colore arancio, con un fattore di apertura al 4%, formato dal 42% di fibra di vetro e dal 58% in PVC. E’ ignifugo, con un’ottima resistenza alla luce (7/8) ed una buona stabilità dimensionale. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto