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La storica piazza del capoluogo lombardo cambia radicalmente aspetto: un agorà, con un piano ribassato e ipogeo, 500 alberi, quattromila aree a verde, spazi per i pedoni, commercio di vicinato, ambienti per il co-working e un asilo di quartiere. Il progetto vincitore è di Ceetrus Nhood, con il coordinamento tecnico di Arcadis Italia. Andreas Kipar di LAND parla della sua Sky Forest A cura di: Pietro Mezzi Il progetto di riqualificazione di piazzale Loreto (render Ceetrus Nhood) Indice degli argomenti: Da snodo di traffico a spazio pubblico Il progetto Il traffico ai margini della piazza La Sky Forest di LAND Giardini pensili contro le isole di calore urbano L’edificio di via Porpora I protagonisti del progetto Il ruolo di Reiventing Cities È il team capeggiato da Ceetrus Nhood a vincere il bando per la riqualificazione di piazzale Loreto a Milano. La società di sviluppo immobiliare si è aggiudicata l’incarico di progettazione e realizzazione con il progetto Loc, Loreto Open Community, che ha preso avvio l’anno scorso con la seconda edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale indetto da Comune e C40 per individuare siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana in chiave sostenibile. Da snodo di traffico a spazio pubblico La proposta vincitrice trasformerà una delle piazze più importanti (e carica di contenuti simbolici) della città, che da snodo del traffico urbano diventerà una piazza verde pubblica. Con questo intervento piazzale Loreto diverrà infatti un luogo inclusivo e un simbolo dell’architettura contemporanea. Vista della nuova piazza dalle vie Porpora e Padova (render Ceetrus Nhood) Decisivo per il successo l’approccio alla sostenibilità integrata voluto da Ceetrus Nhood e realizzato con la regia di Arcadis Italia, che, oltre al coordinamento tecnico, ha svolto la consulenza ambientale, il project e development management e l’ingegneria. Il progetto – messo a punto con il contributo di Metrogramma Milano, che ha coordinato il team di progettazione formato da Mobility In Chain, Studio Andrea Caputo, LAND, Temporiuso e Squadrati – vuole diventare un modello di riferimento nella progettazione dello spazio collettivo. Il progetto Partendo da una revisione strategica della viabilità, che garantirà una capacità analoga a quella del nodo esistente, il masterplan restituirà alla città 24mila metri quadrati di spazio pubblico pedonale, di cui oltre 12mila nella piazza, a fronte dei 2.484 utilizzabili oggi, e il restante distribuito tra via Padova e via Porpora. Il masterplan di Loc prevede la realizzazione di una grande agorà verde dove i gradoni, i percorsi ciclopedonali, gli elementi d’acqua e le nuove costruzioni delineano un nuovo punto di riferimento per il paesaggio urbano milanese. L’area si riconfigurerà come organismo architettonico aperto, destinato alla vita di comunità, con un piano ribassato e ipogeo che sarà la vera piazza anfiteatro, flessibile e adattabile a diversi usi temporanei pubblici come concerti, manifestazioni, mercati, attività sportive e occasioni di aggregazione. Vista serale di piazzale Loreto riqualificata (render Ceetrus Nhood) Per il 69% della superficie totale è previsto uno sviluppo dello spazio pubblico su tre livelli: oltre alla piazza a raso, si svilupperanno sulle aree a cielo aperto, ottenute con l’apertura del mezzanino della metropolitana e sulle terrazze verdi dei tetti di tre nuovi edifici destinati ad attività commerciali, svago e uffici. Saranno presenti, oltre a giochi d’acqua, colonnine di ricarica elettrica, rastrelliere e stazioni di bike sharing. Il traffico ai margini della piazza Il traffico verrà collocato ai margini della piazza per favorire gli spostamenti ciclabili e pedonali all’interno dell’area e la penetrazione tra i diversi assi stradali. La nuova viabilità attorno alla piazza (render Ceetrus Nhood) Sarà mantenuta la connettività lungo gli assi principali, ma i flussi di traffico verranno rimodulati seguendo le nuove geometrie della piazza, con la realizzazione di attraversamenti a raso in tutte le direzioni, la ridefinizione delle fasi semaforiche e la pedonalizzazione del primo tratto di via Padova: quest’ultimo intervento andrà a integrarsi e a rafforzare i progetti dell’amministrazione comunale per la rigenerazione di due chilometri della stessa via. Il livello strada sarà collegato all’area interna del piazzale attraverso sistemi di risalita verticale come scale, rampe e ascensori. In corrispondenza di corso Buenos Aires verranno mantenuti gli accessi esistenti alla metropolitana, mentre i flussi pedonali lungo le altre direttrici verranno convogliati all’interno dell’ampio accesso previsto nel progetto. La Sky Forest di LAND Con Loc verranno restituiti oltre 10mila metri quadrati di spazio pubblico verde, con alberi di alto fusto: un’occasione per creare un microclima naturale, un’oasi dove i cittadini potranno sostare. Particolare dell’area verde (render Ceetrus Nhood) La necessità di piantumare alberi e disporre di spazi verdi è uno degli obiettivi principali di Loc e del Comune: gli edifici che emergono dal masterplan appaiono come “iceberg verdi”, determinati nelle forme dalla forza del disegno architettonico dello spazio pubblico. «Il progetto del nuovo paesaggio urbano di piazzale Loreto si ispira alla strategia dei RaggiVerdi – afferma l’architetto e paesaggista Andreas Kipar, fondatore di LAND – e si basa sulla riconquista dello spazio pubblico a una scala umana. L’accessibilità circolare, l’articolazione dei singoli corpi architettonici, la permeabilità garantita, conducono a un unico grande elemento iconico di forestazione urbana: la Sky Forest. Cuore verde del progetto attraversato da tutti i flussi generati, riconoscibile dall’esterno e percepibile dall’interno. Cuore verde capace di raccogliere la dinamicità urbana attraverso l’inclusione sociale e le relazioni con il contesto. Così il progetto diventa promotore di una più ampia riqualificazione delle vie laterali e dei tessuti circostanti. 500 alberi, 4.250 metri quadrati di superfici verdi costituiscono un contributo importante all’interno della nuova visione green di Milano». Giardini pensili contro le isole di calore urbano I tetti degli edifici si configurano come giardini rialzati aperti al pubblico. Ciò porterà la riduzione delle isole di calore, in particolare nei picchi estivi, e la creazione di un micro-clima con una temperatura di 6-7 gradi inferiore alla temperatura percepita, contribuendo alla riduzione complessiva di CO2 nell’area, rispetto allo stato attuale, del 35%. Le architetture che si pongono ai lati della piazza sono realizzate con strutture ibride in legno e materiali eco-compatibili, caratterizzati da terrazze verdi e pannelli fotovoltaici di nuova generazione, puntando alla realizzazione di un progetto carbon neutral, grazie alla particolare conformazione ribassata degli edifici, alle caratteristiche energetiche degli involucri edilizi e alle elevate prestazioni degli impianti utilizzati. L’edificio di via Porpora L’edificio di via Porpora, oggi sede del Comune, sarà oggetto di riqualificazione e ampliamento per il corpo a torre, mantenendo inalterato, dal punto di vista volumetrico, il corpo basso. L’immobile, che presenterà un giardino pensile sulla copertura, ospiterà un asilo di quartiere, spazi per coworking e uffici. Saranno inoltre attuate politiche di contenimento del traffico nelle ore di punta legate all’asilo, mettendo in sicurezza gli spazi antistanti all’accesso su via Canzio, depotenziando l’uso dello spazio attualmente carrabile. L’edificio a torre tra la piazza e via Porpora (render Ceetrus Nhood) Nei fatti, quindi, in Piazzale Loreto la stazione della metropolitana, il piano mezzanino e gli spazi pedonali in superficie creeranno una nuova grande piazza multilivello che non solo rappresenta un nuovo punto attrattore verso chi dal centro percorre corso Buenos Aires, ma consente una crescita di utenza e vitalità anche per gli assi commerciali di viale Monza, via Padova e via Costa . La facciata dell’edificio a torre (render Studio Andrea Caputo) I protagonisti del progetto Ceetrus Nhood, in qualità di investitore e developer, è il capofila dell’operazione, Arcadis Italia si è occupata del project e development management, oltre che della consulenza ambientale e ingegneristica e Metrogramma Milano del coordinamento del lavoro del gruppo di progettazione (la società milanese è inoltre autrice e responsabile della progettazione architettonica della nuova piazza, oltre a essere con lo Studio Andrea Caputo e Mic Mobility in Chian co-autore del masterplan). Lo studio dell’architetto milanese si è anche occupato della progettazione di un edificio a torre su via Porpora, integrato al sistema degli spazi pubblici, che diverrà un nuovo landmark urbano. Gli elementi che compongono la nuova piazza (render Studio Andrea Caputo) Mic, Mobility in Chain, società specializzata nella pianificazione dei trasporti, si è occupata del progetto di riconfigurazione della mobilità, dalla scala del quadrante urbano sino al dettaglio della rete viaria del nodo di Loreto. Il Team è completato da Temporiuso, Squadrati, Igp Decaux, Siemens, Helexia, Alchema Co+Fabb, Miage e Starching. Dai dati diffusi da Ceetrus Nhood, il ritorno sociale dell’operazione è calcolato secondo l’indice quattro: con un investimento di oltre 60 milioni di euro, si creerà valore quattro volte superiore. Il ruolo di Reiventing Cities «Il concorso Reinventing Cities – dichiara Hélène Chartier, Head of Zero carbon development per C40 – ha ispirato la collaborazione creativa di cui abbiamo bisogno per combattere la crisi climatica, con la capacità e creatività di architetti, artisti, ambientalisti e imprenditori. Reinventare le città è più di una competizione innovativa: sta aiutando a portare avanti una ripresa verde e giusta dalla pandemia per creare il futuro che vogliamo. Nonostante l’anno impegnativo, il numero dei partecipanti e la qualità delle proposte presentate per la seconda edizione del concorso a Milano sono eccezionali e la trasformazione di piazzale Loreto è un progetto faro. Dimostra come le città possono creare nuovi posti per le persone quando gli spazi vengono recuperati da quelli occupati dai veicoli e quando viene data priorità alla mobilità incentrata sulle persone». In piazzale Loreto è infine in fase di completamento la ristrutturazione del Palazzo di Fuoco, progettato alla fine degli Anni ’50 dagli architetti Minoletti e Chiodi, pronto a rianimarsi con negozi e uffici. Loc, Loreto Open Community Masterplan: Studio Andrea Caputo, Metrogramma Milano, Mic – Mobility in Chian Design Team: Arcadis Italia (coordinamento tecnico, consulenza ambientale, project e development management, ingegneria), Metrogramma Milano (coordinamento team di progettazione), Mobility In Chain, Studio Andrea Caputo, LAND, Temporiuso e Squadrati Consulenti: Temporiuso, Squadrati, Igp Decaux, Siemens, Helexia, Alchema Co+Fabb, Miage e Starching Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto