Bologna, Politecnica firma i nuovi uffici di Crif



Inaugurata nel quartiere Lame a Bologna la nuova sede della società di business information Crif. L’operazione di rigenerazione urbana di via Beverara si esprime con un’architettura attenta agli aspetti climatici, ambientali ed energetici e che ottiene la certificazione Leed Platinum. Ecco descritte, una per una, tutte le scelte tecniche

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Bologna, Politecnica firma i nuovi uffici di Crif

Crif, società che opera nel settore delle informazioni creditizie e dei servizi di business information, ha da poco inaugurato il nuovo quartier generale di Bologna, denominato Crif 21.

I nuovi uffici sono stati realizzati in via Beverara, nel quartiere Lame, a nord dell’asse ferroviario che attraversa il capoluogo emiliano.

La progettazione di Crif 21 a Bologna porta la firma di Politecnica Ingegneria e Architettura

Con questo intervento l’azienda si rinnova e prosegue il suo piano di sviluppo, anche occupazionale: sono previste infatti 200 nuove assunzioni nelle sedi di Rende, Napoli, Bologna e Milano.

Dal punto di vista urbanistico si tratta di un nuovo tassello della città che si trasforma, che rinasce da un tessuto urbano consolidato, fino ad oggi dismesso.

I grandi temi del progetto

Come sempre più spesso accade nei progetti di architettura, l’attenzione ai temi ambientali, energetici e climatici e all’economia circolare guida la mano dei progettisti.

Bologna, Politecnica firma i nuovi uffici di Crif

Riduzione dell’impronta carbonica, riutilizzo dei materiali demoliti, contenimento dei consumi energetici e dell’uso dell’acqua potabile, riutilizzo delle acque piovane, riduzione degli impatti delle attività di demolizione e costruzione, impiego di materiali dotati di dichiarazione ambientale di prodotto e, infine, adozione di sistemi di building automation sono stati i grandi temi che hanno attraversato il progetto di Politecnica.

Il riuso delle aree dismesse e l’ottenimento della certificazione Leed Platinum sono stati invece i driver principali di interesse della committenza, che in zona possiede altri uffici.

Il progetto architettonico

Il volume del fabbricato trae spunto dalla conformazione del lotto e dalle esigenze di spazio del nuovo edificio: si spiega così la sequenza di addizioni e sottrazioni di volumi necessari a generare lo spazio della corte interna.

Bologna, Politecnica firma i nuovi uffici di Crif

Le ulteriori mosse progettuali nascono per creare le giuste gerarchie urbane, mentre la composizione dei fronti si armonizza con le esigenze della vita interna dell’edificio: ne deriva un edificio ottimizzato nelle altezze ed equilibrato nella forma architettonica.

Dal piano terra, con la hall di ingresso, fino al cuore dell’edificio, su cui affacciano gran parte delle aree comuni del nuovo complesso, si possono comprendere gli esiti della composizione bilanciata e studiata dei volumi e il linguaggio ritmato dei fronti legato al rapporto con il sole.

La hall di ingresso della nuova sede Crif di Bologna
La hall di ingresso

Politecnica ha dato vita a un edificio con un involucro performante, generoso nelle trasparenze e capace di offrire uno sguardo articolato e dinamico verso l’esterno.

Massima illuminazione naturale per la nuova sede di Crif di Politecnica

Il progetto dell’involucro riduce la richiesta di energia per il riscaldamento e il condizionamento, sfruttando al meglio le potenzialità delle fonti di luce naturale per l’illuminazione degli ambienti. Grazie a sofisticati sistemi di dimmerizzazione si riduce automaticamente l’intensità luminosa dei corpi illuminanti in relazione all’intensità della luce naturale proveniente dall’esterno, con la conseguente riduzione dei consumi energetici.

La riduzione dell’inquinamento luminoso

Tutti gli ambienti sono dotati di corpi illuminanti Led con tecnologia Dali, che consente una riduzione dell’energia necessaria all’illuminazione e una gestione puntuale del singolo corpo illuminante. Ogni ambiente è inoltre dotato di sensori di presenza che disattivano automaticamente l’illuminazione artificiale in caso di mancanza di presenza.

Gli spazi di lavoro

Gli spazi di lavoro sono progettati secondo il criterio di adattabilità rispetto alle esigenze delle persone e al loro evolversi nel tempo.

Gli uffici della nuova sede di Crif a Bologna

Gli ambienti dal primo al quarto piano ospitano il maggior numero di uffici e di openspace, organizzati secondo una logica modulare, flessibile e dinamica, che vede l’abbandono della concezione spaziale dell’ambiente di lavoro statico a favore di un ambiente maggiormente articolato, oggetto di cambiamenti frequenti in relazione ai progetti da svolgere, basato sullo scambio delle conoscenze e sulla relazione delle persone.

Le scelte impiantistiche

Dal punto di vista impiantistico la scelta dei progettisti è caduta sull’utilizzo delle pompe di calore polivalenti elettriche. Si tratta di macchine che producono acqua calda e acqua refrigerata in contemporanea, con il vantaggio, nelle stagioni intermedie, di recuperare il calore estratto dall’acqua per la produzione di acqua refrigerata, al fine di riscaldare l’acqua per il riscaldamento.

La nuova sede di Crif in via Beverara a Bologna, progetto di Politecnica

La copertura dell’edificio ospita una pergola fotovoltaica per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: tale scelta permette di massimizzare le superfici di esposizione dei pannelli e la riduzione dell’impatto visivo degli impianti collocati in copertura.

Per la climatizzazione degli ambienti occupati dai dipendenti all’interno dell’edificio, come gli open space e gli uffici, la generazione con la pompa di calore si adatta con l’impiego di pannelli radianti metallici. Fanno eccezione alcune aree specifiche, quali l’auditorium e la sala riunioni del consiglio di amministrazione, per le quali si è optato per un impianto ad aria.

L’auditorium della nuova sede di Crif a Bologna
L’auditorium

Ad integrazione del sistema radiante, per portare rapidamente in temperatura tutte le zone e per gestire i picchi estivi, sono presenti dei ventilconvettori a incasso nel pavimento.

Gli elementi costruttivi

Per rispondere alle esigenze di flessibilità e modularità e per perseguire gli obiettivi di sostenibilità, per gli elementi orizzontali, l’involucro e le partizioni interne, il sistema costruttivo prescelto è a secco.

Per i locali tecnici, le partizioni interne sono realizzate con pareti in cartongesso, in pannelli MDF e vetro per la zona uffici.

Generalmente le aree ufficio presentano l’intradosso dei solai a vista, parzialmente nascosto dai pannelli radianti sospesi; nelle zone bagno i controsoffitti sono in lastra continua di cartongesso, mentre nei locali tecnici sono realizzati in pannelli di lana di roccia.

La certificazione ambientale

Obiettivo della committenza era ottenere la certificazione ambientale ed energetica Leed Building Design and Construction, al livello Platinum.

Grazie alle soluzioni progettuali e impiantistiche proposte, l’edificio ha ottenuto 16 punti sui 18 disponibili per il credito Leed riguardante l’ottimizzazione delle performance energetiche, tre su tre per quello sulla produzione di energia rinnovabile in sito e un ulteriore punto relativo al credito sulla verifica del thermal comfort degli spazi a uso ufficio.

Grazie a sistemi di recupero e riutilizzo delle acque meteoriche e delle acque grigie l’edificio ha ottenuto la performance esemplare per il credito Leed sulla riduzione dell’uso indoor di acqua potabile.

Gli aspetti bioclimatici esterni

Nelle ore notturne estive la forma dell’edificio, con la sua grande corte verde centrale, incide positivamente sul raffrescamento dell’intorno, riducendone temperatura e umidità.

La corte della nuova sede di Crif in via Beverara a Bologna firmata Politecnica
La corte dell’edificio

I materiali delle pavimentazioni esterne, oltre ad essere permeabili, hanno un indice di riflessione solare alto: tutto ciò contribuisce a ridurre l’effetto isola di calore urbano.

Lo studio dell’ombreggiamento ha contribuito a generare il sistema di logge esterne e le schermature mobili esterne: l’utilizzatore, sui fronti ovest e sud, può modificare la posizione dei tendaggi esterni integrati alla facciata.

Grazie a questi accorgimenti sulle geometrie dell’involucro, sugli infissi prestazionali, sulle lastre di gres che fungono da facciata ventilata e sull’utilizzo di sistemi radianti interni, le temperature superficiali delle superfici interne e la ridotta velocità dell’aria primaria in ambiente, non generano discomfort interno e hanno permesso di raggiungere il credito Leed di Thermal Comfort.

Il risparmio della risorsa idrica

Il sistema di gestione delle acque prevede un impianto interno separato per le acque nere, quelle grigie (prima trattate in fossa biologica, poi scaricate in fognatura) e quelle grasse (trattate con degrassatore).

Grazie a una rete duale dedicata, le acque grigie sono trattate e riutilizzate per il riempimento delle cassette di scarico wc, riducendo così il consumo di acqua potabile.

Le acque meteoriche vengono raccolte in una vasca separata, per essere riutilizzate per scopi irrigui.

Tutti i sanitari contribuiscono al risparmio della risorsa idrica, grazie a cassette con flusso di scarico ridotto, rubinetteria con riduttori di flusso ed aeratori, tali da garantire una riduzione della portata di acqua potabile.

Tali soluzioni hanno permesso di ottenere il credito Leed Indoor use water reduction.

I materiali ecocompatibili

La progettazione ha massimizzato l’utilizzo di costruzione a secco, preferita a quella a umido, mantenute esclusivamente per le soluzioni strutturali (pilastri, solai, travi). Le partizioni interne e l’involucro esterno invece sono realizzati con tecnologia a secco, massimizzando quindi la possibilità di disassemblabilità dei materiali a fine vita.

Spazi flessibili e accoglienti caratterizzano la nuova sede di Crif a Bologna

Sia le soluzioni a secco che quelle a umido, sono tecnologicamente compatibili con sistemi di trattamento finalizzati al riutilizzo dei componenti.

Il nuovo edificio ha ottenuto crediti Leed sia per i componenti provvisti di dichiarazione ambientale di prodotto (due punti su due) sia sull’approvvigionamento delle materie prime (indicatore che valuta la percentuale di riciclato), ottenendo anche in questo caso l’analogo punteggio.

Infine, quasi il 90% dei rifiuti da demolizione sono stati indirizzati a impianti di riciclo, ottenendo,altri punti Leed (2 su 2) per la gestione dei rifiuti dalle attività di cantiere.

Il comfort acustico

Il comfort acustico è garantito sia dalla corretta disposizione planivolumetrica dell’edificio nei confronti delle sorgenti di rumore presenti sia dalla tipologia edilizia: la scelta dell’edificio a corte, aperta verso il parco retrostante, permette, con una chiusura verso strada, una protezione dell’aree interne, evitando il riverbero del rumore.

Ottimo isolamento acustico negli spazi di lavoro della nuova sede di Crif a Bologna

Il layout interno è sviluppato orientando gli ambienti meno sensibili – ingresso, foyer e openspace – sul fronte più esposto al rumore, mentre i locali che richiedono maggior silenziosità sono collocati sui lati dell’edificio più protetti.

Ulteriore accorgimento consiste nel disporre i servizi rumorosi – ascensori, bagni, vano scale – nella zona centrale, attorno ai quali prevedere spazi connettivi, separandoli così da quelli destinati al lavoro.

Per garantire il fonoisolamento fra gli ambienti il progetto ha optato per la posa in opera di pareti divisorie a secco con isolante interposto e pavimenti sopraelevati su piedini, con “pad” acustico per limitare il rumore al calpestio.

Per garantire il comfort acustico interno, la progettazione si è misurata col controllo del tempo di riverbero: negli ambienti con permanenza di persone sono stati impiegati sistemi fonoassorbenti a soffitto.

Gli impianti per la produzione dei fluidi termovettori e per il trattamento dell’aria sono concentrati in copertura; ciò ha permesso di minimizzare l’impatto negli ambienti serviti.

Scheda Progetto Centro direzionale Crif21

  • Località: Bologna
  • Committente: Crif
  • Progettazione: Politecnica Ingegneria e Architettura
  • Piani: 6 fuori terra più 2 interrati
  • Superficie utile: 10.478,16 mq
  • Superficie verde: 2.217 mq (+ 786 mq di verde pensile)
  • Costo: 60 milioni di euro
  • Certificazione: Leed Platinum
  • Classe energetica: A4
  • Anno di progettazione: 2018-2019
  • Realizzazione: 2020-2023



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