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PREMESSA La Direttiva 2010/31/CE sull’efficienza energetica, entrata in vigore il 9 luglio scorso, stabilisce che i nuovi edifici, costruiti a partire dal 2020, dovranno essere “a energia quasi zero” ossia il loro fabbisogno energetico sarà molto basso o quasi nullo e dovrà essere coperto in misura molto significativa con energia da fonti rinnovabili. Per gli edifici pubblici questa scadenza è anticipata al 31 dicembre 2018. La direttiva prevede che già entro il 2011 i Governi dovranno redigere dei piani nazionali per spiegare in che modo intendano raggiungere obiettivi “zero energy”; i piani dovranno contenere: – metodologia di calcolo sulla base delle caratteristiche dell’edificio; – requisiti di prestazione energetica per nuova costruzione, ristrutturazione e per gli elementi dell’involucro; – valutazioni di fattibilità tecnica, ambientale ed economica con raffronti fra varie tipologie di impianto; Gli edifici nella UE sprecano 270 miliardi di euro ogni anno per mancanza di elementari misure di efficienza energetica su tetti e pareti isolanti. Se consideriamo che un milione di euro di investimenti in efficienza energetica in genere comporta da 8 a 14 posti di lavoro in più ogni anno (Fonte: Greenpeace); quando in area UE verranno investiti i 270 miliardi di euro per l’efficienza energetica si saranno creati circa 3 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa. In Italia, il patrimonio edilizio nazionale è stato costruito in larga parte tra gli anni cinquanta e settanta, si rinnova soltanto dell’1% l’anno. E’ evidente a tutti che per raggiungere gli obiettivi in materia di efficienza energetica (8,8 Mtep di risparmi nel prossimo decennio secondo il piano di Confindustria) non si possa prescindere da un’efficace riqualificazione dell’esistente. Questo compito è affidato in larga misura alle detrazioni del 55%. Se si va infatti a vedere la tipologia di interventi finanziati con questo strumento si tratta di interventi su infissi, impianti termici e solare termico mentre la riqualificazione di muri, che rappresentano l’85% della superficie di un edificio, costa un po’ di più ma rende in misura decisamente superiore e, con una spesa di poco superiore alla media (circa 12.600 euro), i vecchi stabili con interventi di coibentazione termica, potrebbero dotarsi di adeguati sistemi di efficienza energetica. COS’E’ LO SPORTELLO ZEROENERGY Iniziativa senza contributi o sovvenzioni pubbliche o private. Svolge attività divulgativa e di informazione svincolata dalla pubblica amministrazione. Fornisce informazioni ai cittadini, alle persone, alle aziende, alle istituzioni e alle associazioni interessate al risparmio energetico e all’ecologia del costruire e del vivere. COSA FA LO SPORTELLO ZEROENERGY Promuove incontri, convegni e manifestazioni. Comunicare le iniziative in corso da parte di altre associazioni. Offre consulenze gratuite per aiutare ad attuare azioni specifiche nel settore del risparmio energetico. GLI OBIETTIVI DELLO SPORTELLO ZEROENERGY Report su manifestazioni, eventi e fiere di settore. Sollecitare azioni virtuose in materia di eco sostenibilità. Ricognizione delle aziende produttrici venete e delle imprese locali che realizzano opere in bioedilizia. Individuare le azioni virtuose realizzate da comuni e da altri enti pubblici in Veneto. Essere d’ausilio all’attuazione di interventi alle varie scale (singola unità, condominio, quartiere, città). LE ATTIVITA’ DELLO SPORTELLO ZEROENERGY Monitoraggio delle richieste pervenute allo sportello. Ogni mese affronta un tema di approfondimento con incontri aperti al pubblico: – casa in legno – risparmio in bolletta – impianti solari (fotovoltaico e termico) – detrazioni 55% – piano casa – il “cappotto” termoisolante COME E DOVE TROVARE LO SPORTELLO ZEROENERGY www.ecoistituto-italia.org [email protected] tel 041.935666 (ore 17-18) – 347.7521320 – 041.5319955 Ricevimento al pubblico ogni terzo giovedì del mese ore 18-20 presso Ecoistituto del Veneto in Viale Venezia n. 7 (di fronte alla stazione FS di Mestre) Consiglia questo evento ai tuoi amici Commenta questo evento
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