Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Dispositivi smart per monitorare i consumi, gestire gli edifici in maniera ottimizzata e limitare i costi 14/03/2024
Cos’è la Finanza climatica è perché è così importante per il clima: gli obiettivi da raggiungere entro il 2050 06/03/2024
Le pompe di calore aria-acqua di JODO per il residenziale: soluzione efficiente ed ecologica 13/03/2024
Indice degli argomenti: Quando non può essere applicato il Bonus facciate Approfittare del Bonus facciate per ridipingere la propria casa Un’occasione per isolare casa con un nuovo cappotto L’importanza di restaurare edifici di valenza storica Pulitura della facciata, anche per il benessere dell’intonaco Intervenire anche sui balconi Il Bonus rifacimento facciata è stato introdotto con la Legge di Bilancio del 2020, che lo rende indipendente rispetto alle detrazioni già in vigore anche nello scorso anno per i lavori di ristrutturazione (50%) e di riqualificazione energetica (65%). Il Bonus facciate è una detrazione Irpef fino al 90% del valore degli interventi realizzati durante quest’anno per recuperare le superfici esterne degli edifici, siano essi condominiali o meno. Anche questo incentivo, viene percepito in 10 rate annuali, di pari importo. Il Bonus è pensato per favorire tutti quei lavori che permettono il recupero delle facciate, con un impatto positivo sulla qualità dei centri abitati italiani. Rientrano, infatti, diverse tipologie di lavori, anche di semplice manutenzione ordinaria. Inoltre, va ricordato che il bonus facciata è cumulabile ad altre detrazioni, come ad esempio l’Ecobonus. Quando non può essere applicato il Bonus facciate Al Bonus facciate sono stati messi dei limiti, sia in relazione alla tipologia di intervento ammissibile, che alla zona in cui si trova l’edificio in questione. Infatti, pensato proprio per riqualificare e rigenerare le aree urbane del Paese, il Bonus può essere applicato solo nelle zone A e B individuate con il decreto del Ministero dei Lavori pubblici del 2 aprile 1968, n. 1444. In sostanza, nelle prime rientrano tutti i centri urbani storici, con valore artistico o altri pregi ambientali; mentre nelle zone B ricadono le aree urbane totalmente o parzialmente edificate. “Parzialmente edificate” significa che la superficie coperta con gli edifici deve superare il 12,5% e che la densità territoriale deve essere maggiore di 1,5 mc/mq. Questo limite, di conseguenza, esclude tutti i territori con una densità abitativa inferiore. Per sapere in quale di queste situazioni ci si trova, è necessario fare riferimento al proprio Comune. Per quanto riguarda gli interventi ammessi ed esclusi, invece, si può fare riferimento alla scheda informativa emanata dall’Agenzia delle Entrate, in cui sono elencati una serie di lavori che non beneficiano del bonus facciata. Tra questi, ci sono tutti quelli relativi agli impianti di illuminazione, agli infissi, ai pluviali, alle gronde e ai cavi TV. Approfittare del Bonus facciate per ridipingere la propria casa Con il passare del tempo, le facciate esterne degli edifici mostrano alcuni tipici segni di degrado. Infatti, oltre a determinare l’aspetto di una casa, la finitura esterna serve per proteggere i muri da tutti quegli agenti potenzialmente pericolosi, come la pioggia, la neve, il vento e anche l’inquinamento.Nel caso si decida di ridipingere la facciata della casa, si potrà usufruire delle detrazioni Irpef fino al 90% della spesa sostenuta, anche se si sceglie di farlo con lo stesso colore. Prima di iniziare i lavori, ci sono un paio di cose da valutare, ovvero la presenza di crepe, distacchi o altri danni alle opere murarie e le condizioni del sottofondo. La vernice, infatti, non va posata su un sottofondo irregolare, umido o sporco. Per scegliere la pittura si possono valutare i vari prodotti presenti sul mercato. Esistono prodotti ecologici e naturali, traspiranti, lavabili, resistenti agli attacchi biologici e così via. Un’occasione per isolare casa con un nuovo cappotto Se durante i lavori di ristrutturazione della facciata è necessario intervenire anche sull’intonaco esistente, si dovranno rispettare i requisiti richiesti per le prestazioni termiche degli edifici. Questa prescrizione è valida nel momento in cui è interessata una porzione di intonaco superiore al 10% della superficie intonacata.Ciò significa che i valori di trasmittanza delle pareti dovranno essere a norma di legge e per riuscirci, una delle operazioni più semplici è la posa di un cappotto. I requisiti di prestazione energetica sono indicati, nello specifico, nel DM 26 giugno 2005 e i valori di trasmittanza si trovano nel DM 26 gennaio 2010. Anche in questo caso, si potrà detrarre il 90% dell’investimento. La posa di un cappotto permette di aumentare le prestazioni di isolamento, eliminare i ponti termici e migliorare il comfort interno. Si dovrà provvedere alla preparazione del supporto, ripristinandolo se necessario e pulendolo, e alla scelta dei materiali, decidendo tra isolanti sintetici, minerali e naturali. Spetterà all’ENEA monitorare i lavori effettuati e il rispetto dei requisiti normativi. L’importanza di restaurare edifici di valenza storica Moltissimi edifici nei centri storici sono stati ristrutturati internamente, per ricavare nuovi appartamenti. Ma soprattutto nel caso di edifici di valenza storica, il Bonus facciate offre l’occasione di intervenire e manutenere le facciate esterne di queste abitazioni, spesso anche molto belle e di un certo valore architettonico.Restaurare queste facciate, significa fare un’attenta analisi dei materiali e dello stato dell’esistente, provvedendo poi anche al ripristino delle decorazioni e dei rilievi che spesso le contraddistinguono. È fondamentale rivolgersi a ditte specializzate nel restauro delle facciate, in grado di ridonare all’edificio l’aspetto originario. Molto spesso questo comporta il rifacimento di elementi in pietra o cemento, come balconi, pilastri, gronde e decori. Pulitura della facciata, anche per il benessere dell’intonaco La pulitura della facciata può essere svolta indipendentemente dalla necessità di un restauro o dal rifacimento della finitura esterna. Il traffico, l’inquinamento atmosferico, la pioggia con il tempo “sporcano” l’edificio. Eliminare la sporcizia, oltre a migliorare l’estetica di un edificio, assicura anche una prolungata resistenza dell’intonaco e della struttura nel tempo. Inoltre, pulendo la facciata talvolta si scoprono alcuni danni strutturali sui quali si può intervenire in modo tempestivo. La pulitura, a seconda dei casi, può essere effettuata con acqua, attraverso la sabbiatura o anche con appositi prodotti chimici. Intervenire anche sui balconi I balconi sono considerati parte della facciata, in quanto ne determinano l’immagine e la geometria. Proprio per questo, interventi come la manutenzione dei frontalini e dei parapetti rientra nei lavori che possono beneficiare del Bonus facciate.Capita molto spesso di vedere edifici, soprattutto condomini, con balconi in parte danneggiati o rovinati, a causa della loro maggio esposizione agli agenti atmosferici. Provvedere alla loro manutenzione e, se danneggiati, al loro ripristino, assicura un aspetto migliore all’intera facciata e aumenta la sicurezza di questi elementi. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...
15/03/2024 Italia avanti con decarbonizzazione, calano emissioni CO2 e minimo fossili da 50 anni A cura di: Tommaso Tetro L'analisi dell'Enea sul sistema energetico nel 2023. E' in atto il processo di decarbonizzazione, record per ...
14/03/2024 L'Europa non è pronta al cambiamento climatico: il rapporto dell’EEA A cura di: Giorgio Pirani Cambiamento climatico: l’Europa sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature al mondo e i rischi ...
13/03/2024 La crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali nel 2023 Un rapporto IEA rileva che la crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali, ...
13/03/2024 Direttiva Case Green: il PE approva A cura di: La Redazione Il parlamento europeo approva la Direttiva Case Green: edifici a emissioni 0 entro il 2050. Caldaie ...
12/03/2024 GBC Italia: focus sulla transizione energetica del costruito a KEY 2024 Green, smart cities e efficientamento energetico del patrimonio costruito: i temi che ha portato GBC Italia ...
07/03/2024 KEY, è il tempo delle rinnovabili A cura di: Raffaella Capritti Grande successo per KEY – The Energy Transition Expo, manifestazione dedicata alle energie rinnovabili e alla transizione ...
06/03/2024 Ridurre lo smog grazie alle piante mangia polveri Uno studio Coldiretti mostra quali sono le specie di piante mangia polveri e smog, incluse quelle ...
05/03/2024 Arriva in Inghilterra il Biodiversity Net Gain: quando edilizia, guadagno e biodiversità si incontrano A cura di: La Redazione Biodiversity Net Gain: l'Inghilterra diventa il primo paese al mondo a rendere l’impatto della biodiversità un ...