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Indice degli argomenti: Le strategie per realizzare edifici ecosostenibili The Edge, Amsterdam: il punteggio BREEAM più alto Showroom del Parkview “green”, Pechino Bullit Centre, Seattle Nuovo Campus Bocconi, Milano Biblioteca di Gando: soluzioni tradizionali e sostenibilità Negli anni ’70 del secolo scorso la crisi energetica attirò l’attenzione sul problema del rispetto ambientale e dello sviluppo sostenibile. Si iniziò, così, a sperimentare e studiare soluzioni per rendere più “green” anche gli edifici. Perché? L’edilizia è un settore produttivo che incide molto sia sul consumo di risorse, che su quello energetico e per questo l’approccio alla progettazione deve essere attento all’ambiente in ogni suo aspetto, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, dal progettista, al costruttore, fino al committente.Il mercato della bioedilizia è in crescita, un dato positivo, soprattutto perché “sostenibile” significa rispettoso dell’ambiente, ma anche confortevole, sicuro e salubre. Le strategie per realizzare edifici ecosostenibili Per quanto non esista una definizione ufficiale e univoca di edificio sostenibile, è sicuramente possibile tracciarne le caratteristiche principali. Oltretutto, nonostante la normativa sia ancora in parte lacunosa sul tema, esistono in tutto il mondo diversi strumenti per misurare i livelli di sostenibilità raggiunti dai progetti e dagli edifici realizzati.Esistono diversi modelli di certificazione, il protocollo Itaca, la certificazione LEED, il protocollo BREEAM ne sono degli esempi. Tra gli elementi principali che caratterizzano un edificio “green” ci sono: materiali sostenibili, ovvero naturali, riciclabili o riciclati, con un basso impatto ambientale; energia rinnovabile, autoprodotta in loco grazie a fotovoltaico, solare termico, pompe di calore, etc… sistemi solari passivi, che permettono di sfruttare l’energia del sole grazie a semplici soluzioni progettuali e costruttive, quindi senza l’uso di impianti (le serre sono un esempio); involucro performante, al fine di ridurre il fabbisogno energetico e migliorare le prestazioni dell’edificio (isolanti, serramenti performanti, ventilazione naturale, tetti e facciate verdi …) luce naturale, per ridurre il consumo di energia elettrica e favorire il comfort e benessere delle persone; riduzione del consumo di acqua, con sistemi di raccolta e di riciclo delle acque; impianti innovativi ed efficienti, sia per la produzione di energia, che per il controllo dell’edificio (domotica). Architettura sostenibile esempi The Edge, Amsterdam: il punteggio BREEAM più alto The Edge, nuova sede Deloitte ad Amsterdam, nel 2016 ha ottenuto il punteggio BREEAM più alto mai dato: 98,36%. Lo studio inglese PLP Architecture, unisce progettazione, sostenibilità e tecnologia e le integra, ottenendo livelli di sostenibilità elevatissimi e benessere per le persone.Tra le caratteristiche di The Edge c’è innanzitutto l’utilizzo di energie rinnovabili, grazie a 4.100 mq di fotovoltaico sulla copertura e ai pannelli solari presenti in facciata. Tutto è improntato sul risparmio energetico e i consumi sono attentamente monitorati, attraverso un’app, che aiuta a trovare parcheggio, una postazione di lavoro, regolare le condizioni di illuminazione migliori, temperatura e così via. La tecnologia è all’avanguardia e l’edificio è costellato di diversi sensori, in modo da raccogliere costantemente dati e reagire di conseguenza. Un sistema di tubazioni permette il riscaldamento e il raffrescamento radianti attraversati dell’acqua. The Edge ha uno stoccaggio di energia termica basato sull’acqua che è il più grande del mondo. Showroom del Parkview “green”, Pechino: un punteggio LEED altissimo Questo edificio è stato il primo certificato LEED v4, nuovo e ambizioso obiettivo di USGBC. È stato realizzato all’interno del Parkview Haworth a Beijing, anch’esso certificato LEED Platinum, e si caratterizza per scelte ecosostenibili.Il fabbisogno energetico è ridotto del 59%, rispetto ad edifici simili, non si sono utilizzati prodotti chimici o sostanze pericolose, non vi è presenza di inquinanti indoor, i materiali sono ecologici, gli arredi riciclati e le soluzioni impiantistiche efficienti. La qualità dell’aria interna è superiore a quella di edifici “normali”, la climatizzazione è radiante e c’è un sistema di trattamento e riciclo delle acque. Bullit Centre, Seattle: l’obiettivo di essere l’edificio più sostenibile del mondo L’edificio progettato dallo studio The Miller Hull Partnership per la Bullit Foundation, nasce con l’ambizioso obiettivo di essere l’edificio più sostenibile del mondo e ha ricevuto l’importante certificazione Living Building Challenge. L’idea alla base del Bullit Centre è quella di prendere ispirazione dagli alberi, che sfruttano l’energia e le risorse della terra e del sole.Il Bullit Centre, infatti, è dotato di sonde geotermiche che penetrano nel terreno fino a 120 metri, mentre l’energia del sole è catturata dalla copertura solare, composta da 575 pannelli. Un sistema di raccolta, depurazione naturale e distribuzione delle acque, permette l’utilizzo di acqua piovana e porta quasi all’azzeramento di utilizzo di altre acque potabili. I materiali sono naturali e certificati e per garantire il massimo risparmio energetico, oltre a elevatissimi livelli di comfort per gli abitanti, un sistema di sensori controlla il funzionamento dell’edificio e le principali caratteristiche ambientali, come temperatura e luce. Nuovo Campus Bocconi, Milano: nuove forme e sensibilità ambientale Arriviamo in Italia per parlare di un progetto non ancora terminato, ma che si presenta interessante sia per le forme innovative, che per i dettagli “green” che lo contraddistinguono. La progettazione di ogni edificio del Campus Bocconi è partita da uno studio dell’orientamento e dell’esposizione alla luce del sole, gestendo di conseguenza le aperture trasparenti e le caratteristiche dell’involucro.Non mancano i principali elementi tipici degli edifici sostenibili, come la ventilazione naturale, la presenza di schermature e frangisole, isolamento ottimale dell’involucro, riciclo dell’acqua piovana ed energia rinnovabile. Il progetto è dello studio giapponese SANAA, prevede anche la realizzazione di un grande parco pubblico, accessibile a tutta la cittadinanza, su un’area di circa 17.500 metri quadri. Biblioteca di Gando: soluzioni tradizionali e sostenibilità Si allontana dai progetti precedenti la biblioteca della scuola di Gando, in Burkina Faso, progettato dallo studio Karé Architecture. La costruzione è realizzata attraverso tecniche e materiali tradizionali locali, con blocchi di terra e vasi di argilla per la copertura. Sopra questa copertura si trova un secondo tetto in lamiera, più largo rispetto all’edificio, che attira l’aria calda dall’interno della biblioteca, garantendo la ventilazione naturale.La biblioteca ha una forma ellittica e presenta dei portici ombreggiati, realizzati con colonne di eucalipto, solitamente destinata ad essere bruciata in quanto inaridisce il terreno. Questo ultimo esempio dimostra come sostenibilità ed efficienza abbiano diversi volti, necessariamente connessi alle realtà locali in cui si trovano. Sostenibilità, infatti, è sì risparmio energetico ed efficienza, ma è anche rispetto del territorio e valorizzazione delle risorse locali. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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