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Indice degli argomenti Toggle Il primo passo per l’efficientamento energetico: la diagnosi energeticaAnche nel settore produttivo, le prestazioni dell’edificio sono importantiOttimizzazione dei processi produttiviIl ruolo dell’energia rinnovabilePuntare al miglioramento continuo L’efficienza energetica è un obiettivo per tutti i settori di attività, tra cui sicuramente quello industriale. Investire per ridurre i propri consumi e ottimizzare la produzione di energia è una scelta strategica che, oltre a migliorare la sostenibilità, permette interessanti vantaggi economici e competitivi. Il tema ambientale, infatti, è ormai un vero e proprio elemento che incide sulle dinamiche di mercato e, anche per questo, non può essere trascurato dalle imprese. Oltretutto, con l’aumento dei costi dell’energia e le normative ambientali sempre più stringenti, individuare soluzioni per l’efficienza energetica non è più un’opzione, ma una necessità strategica. Le modalità tramite cui raggiungere gli obiettivi di efficientamento sono molte e vanno valutate sulla base delle differenti realtà imprenditoriali, in quanto spesso sono connesse ai processi produttivi specifici. Ci sono, in ogni caso, dei macro-indirizzi validi per tutti. Il primo passo per l’efficientamento energetico: la diagnosi energetica Un suggerimento valido per tutte le realtà imprenditoriali che vogliono aumentare la propria efficienza energetica è senza dubbio quello di procedere, come prima cosa, all’effettuazione di una diagnosi energetica. Per quanto sia obbligatoria solo per alcune tipologie di aziende (grandi imprese e imprese a forte consumo di energia), nulla vieta ai soggetti non obbligati dal D.Lgs 102/2014 di procedere con una diagnosi. Si tratta, infatti, di un processo fondamentale per comprendere al meglio come e dove intervenire, in quanto analizza tutti i consumi energetici dell’azienda e ne individua le aree di inefficienza. Per arrivare alla stesura del report, si effettuano sopralluoghi, si raccolgono dati, si eseguono monitoraggi nel tempo, con lo scopo di dettagliare al meglio un “profilo” aziendale da un punto di vista energetico. L’analisi può essere complessa e si ricorre a specifici software, oltre che al lavoro di consulenti e tecnici competenti e qualificati. Si analizzano i processi produttivi, impianti ed edificio, individuando perdite indesiderate, sprechi di energia e punti di debolezza. Alla diagnosi energetica segue un piano d’azione mirato, realizzabile e misurabile in termini di risultati attesi. Anche nel settore produttivo, le prestazioni dell’edificio sono importanti In ambito residenziale, un bilancio energetico sarà composto prevalentemente dalle voci per la climatizzazione dell’edificio, la produzione di acqua calda sanitaria, l’illuminazione e, se presente, la ventilazione meccanica controllata. Si sommano, poi, tutti i consumi energetici per le attività domestiche e il funzionamento degli elettrodomestici. In ambito industriale, spesso, la proporzione si ribalta e ci si concentra principalmente sui processi produttivi, soprattutto se si parla di settori particolarmente energivori o con lavorazioni a ciclo continuo. In realtà, non si dovrebbero mai trascurare tutte le possibili azioni da mettere in campo per garantire un involucro performante e per contare su impianti ad alte prestazioni. Il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione devono richiedono impianti tecnologici innovativi ed efficienti, come pompe di calore, sistemi di cogenerazione e altre soluzioni da ponderare in base alle necessità. Se oltre alle zone dedicate agli uffici si sceglie o si ha l’esigenza di climatizzare anche tutte le aree produttive, la progettazione impiantistica diviene ancor più fondamentale. Altrettanta attenzione merita anche il sistema di illuminazione, tramite l’installazione di soluzioni a risparmio energetico LED, che assicurano anche una durata nel tempo maggiore. Sempre più spesso, sugli edifici esistenti, si procede con progetti di relamping, sostituendo i corpi illuminanti, o di revamping dell’intero impianto elettrico. Per raggiungere livelli di efficienza ancora maggiori, poi, è possibile integrare anche i sistemi di illuminazione intelligente, che in ambito industriale trovano sicuramente ampia applicazione grazie anche all’uso della sensoristica, per rilevare presenze e livello di luminosità, ottimizzando il funzionamento delle lampade. Infine, come per tutti gli edifici, è essenziale isolare l’involucro e i serramenti dell’edificio, evitando quanto più possibile inutili dispersioni di calore. Ottimizzazione dei processi produttivi Come già detto, in un’azienda produttiva sono sicuramente di primaria importanza le prestazioni degli impianti produttivi, che in alcuni casi rappresentano la voce principale del bilancio energetico aziendale. Per questo motivo è essenziale riuscire a mantenere l’equilibrio tra le esigenze tecniche produttive, con quelle di sostenibilità ed efficienza energetica. In alcuni casi convergono e un investimento per aumentare l’efficienza energetica si traduce anche in un miglioramento di qualità o in una riduzione di costi. Del resto, è proprio questa la direzione presa dai vari progetti attuati in ambito di Industria 4.0, dove la digitalizzazione ha permesso di rivoluzionare la gestione di impianti e processi. Le nuove tecnologie dell’Internet of Things e la sensoristica, l’IA, i nuovi sistemi di comunicazione, macchinari con motori efficienti o alimentati da energie alternative, sistemi di recupero del calore sono solo alcuni degli esempi di ciò che si mette in campo per ridurre i consumi energetici, con la consapevolezza che i KWh non consumati si traducono in spese non sostenute. A ciò, si dovrebbe combinare un approccio strategico alla gestione degli impianti, tramite politiche di manutenzione predittiva, ossia basate sull’effettiva condizione delle infrastrutture. Si supera il concetto di manutenzione preventiva, dove la temporalità è il driver per pianificare le attività, e si eseguono gli interventi sulla base dei dati raccolti dalle stesse macchine. Si ottimizzano i lavori, si prevengono i guasti e si mantiene elevato il livello di efficienza energetica. Il ruolo dell’energia rinnovabile Un ultimo tema, non certo per rilevanza, riguarda l’utilizzo dell’energia rinnovabile in azienda, che permette l’autoproduzione e l’autoconsumo, diminuendo il livello di dipendenza dagli acquisti dalla rete di distribuzione. Le rinnovabili, oltre a permette alle aziende di stabilizzare e ridurre i costi per l’approvvigionamento energetico, sono uno dei tasselli fondamentali di un progetto di sostenibilità in un’impresa. Grazie anche i sistemi di accumulo, è possibile immagazzinare l’energia prodotta per utilizzare nei momenti in cui ve ne è effettivamente bisogno. Le soluzioni disponibili sono diverse e, per quanto il fotovoltaico sia la tipologia di impianto più diffusa non è l’unico. Come detto per altri aspetti, la scelta giusta è strettamente connessa alla realtà specifica e ogni valutazione andrebbe effettuata con il supporto di tecnici competenti. Puntare al miglioramento continuo Per concludere, è importante sottolineare come l’efficientamento energetico sia un continuo processo di miglioramento. Le imprese, anche per l’evoluzione tecnologica sempre più rapida, sono un sistema dinamico e in evoluzione. È chiaro, pertanto, che anche le attività da attuare per ridurre i consumi possono variare o evolversi con il passare degli anni, delle strategie aziendali e degli obiettivi che ci si pone. Ci sono degli strumenti che aiutano nelle fasi di controllo e monitoraggio e che possono essere utili per agire sempre laddove è meglio intervenire. Ne sono degli esempi gli Energy Management System (EMS), software che consentono di monitorare, controllare e ottimizzare i consumi energetici di un’azienda in tempo reale, o ancora le certificazioni secondo ISO 50001, che dimostrano l’impegno costante verso una gestione energetica sostenibile. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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