Rinnovabili, ecco la percentuale di credito fruibile per il bonus sistemi di accumulo

Il credito d’imposta per i sistemi di accumulo è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi 2022. Ora l’Agenzia delle Entrate ha calcolato la percentuale effettivamente fruibile.

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Rinnovabili, ecco la percentuale di credito fruibile per il bonus sistemi di accumulo

Il credito d’imposta per i sistemi di accumulo è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi 2022. Ora l’Agenzia delle Entrate ha calcolato la percentuale effettivamente fruibile.

Il bonus sistemi di accumulo collegati a fonti di energia rinnovabile è un’agevolazione introdotta nel 2022. Ai beneficiari che sostengono e documentano le spese relative alla loro installazione spetta un credito d’imposta da utilizzare nella dichiarazione dei redditi 2022 o successive.

Lo scorso 5 aprile 2023, l’Agenzia delle Entrate ha reso nota la percentuale di credito spettante a ciascun richiedente, calcolata sulla differenza tra risorse economiche a disposizione e numero di domande pervenute.

Il credito d’imposta calcolato è del 9,1514%, come indicato nel Prot. n. 120748/2023 dell’Agenzie delle Entrate.

Di seguito i dettagli e le istruzioni per accedere al bonus.

Bonus sistemi di accumulo rinnovabili, come accedere al credito d’imposta

Modalità, requisiti e scadenze per beneficiare del bonus sistemi di accumulo collegato alle energie rinnovabili, ad esempio ai pannelli fotovoltaici, sono indicati nel  prot. n. 382045 dell’11 ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate, nel rispetto del tetto massimo di spesa finanziato dal Ministero dell’economia e delle finanze, ovvero 3 milioni di euro.

Per presentare l’istanza è stato concesso un mese di tempo – dal 1° al 30 marzo 2023 – e, come stabilito dalla normativa, l’AdE ha comunicato la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun beneficiario entro 10 giorni dalla scadenza del termine, il 10 aprile 2023.

Bonus sistemi di accumulo, il calcolo dell’Agenzia delle Entrate

Sulla base delle istanze presentate e in riferimento alle spese sostenute e documentate con data dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, l’AdE ha calcolato il credito d’imposta disponibile.

Bonus sistemi di accumulo rinnovabili, come accedere al credito d’imposta
Tale calcolo è stato possibile confrontando l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta dei richiedenti – cioè 32.781.559 euro – e le risorse economiche messe in campo – 3 milioni di euro – il risultato dunque è: 9,1514% (3.000.000 / 32.781.559) di credito d’imposta, valore effettivamente fruibile da ciascun beneficiario.

Sistemi di accumulo, chi sono i beneficiari del bonus

Il bonus sistemi di accumulo è una delle misure del governo pensate per incentivare il ricorso alle energie rinnovabili; istituito dalla legge di Bilancio per il 2022 (Legge n. 234/2021), tale agevolazione è destinata a coloro che hanno installato a loro spese sistemi di accumulo collegati a fonti di energia green, ad esempio ai pannelli fotovoltaici, nell’arco del 2022.

Le persone fisiche richiedenti devono essere in possesso della relativa documentazione che attesti le spese sostenute, pena l’esclusione dal bonus.

Lo scorso 30 marzo 2023 si è chiusa la finestra temporale per inviare la domanda all’Agenzia delle Entrate.

Sistemi di accumulo, chi sono i beneficiari del bonus

I beneficiari della misura potranno utilizzare il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute; in presenza di un eventuale ammontare non utilizzato si possono portare in compensazione negli anni successivi.

Si ricorda che il credito d’imposta relativo all bonus sistemi di accumulo non è cumulabile con altre misure agevolative con oggetto le medesime spese.

Perché installare un sistema di accumulo conviene

I sistemi di accumulo sono un insieme di dispositivi e apparecchiature che, collegati alle fonti di energia rinnovabile, consentono di immagazzinare l’energia che non viene consumata immediatamente.

Ne esistono diverse tipologie: di tipo chimico, elettrochimico, meccanico, tutti accomunati dalla capacità di accumulare l’energia e “cederla” soltanto quando ve n’è necessità.

In questo modo si può raggiungere una quantità significamente più elevata di energia prodotta e consumata, il che vuol dire ridurre le spese e abbattere la produzione di CO2. La convenienza, dunque, è duplice.

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