Salubrità dell’aria indoor e riqualificazione, una scelta naturale

Sul tema è online su Infobuildenergia.it l’articolo aggiornato al 2021 “Inquinanti indoor e qualità dell’aria interna: ecco le soluzioni per il comfort“.

Ristrutturare casa è possibile con materiali edili naturali che permettono anche un’elevata qualità e salubrità dell’aria indoor. Lo spiega l’architetto Stefania Ganz

Salubrità dell'aria indoor e riqualificazione. Intevista all'architetto Stefania Ganz

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La salubrità dell’aria indoor è un tema di fondamentale importanza per una attenta qualità della vita. Ognuno di noi trascorre mediamente l’80% della propria vita in ambienti confinati. Contare, quindi, su determinate caratteristiche che favoriscano un’attenzione alla salubrità, oltre alla sostenibilità ambientale è importante. Ed è una misura possibile non solo nelle nuove costruzioni, ma sull’esistente. Quindi è possibile operare interventi di ristrutturazione o, meglio, di riqualificazione energetica, puntando su materiali naturali.

Riqualificazione edilizia naturale, gli accorgimenti necessari

Stefania Ganz, segretario nazionale AnabMa come occorre intervenire? Quali materiali preferire? La risposta la offre Stefania Ganz, architetto, segretario nazionale Anab, esperta in consulenza bioecologica, ma anche consulente energetico Casaclima e tecnico Biosafe. «Quando si parla di recupero edilizio, occorre confrontarsi con l’esistente, potendo comunque intervenire in maniera adeguata» per riportare alla salubrità, oltre che all’efficienza energetica, un ambiente residenziale e non solo.

«Innanzitutto bisogna capire, specie in presenza di residenti con patologie cliniche, se l’ambiente dove vivono possa aver provocato determinati effetti nocivi. In questo caso, in particolare, la conoscenza della composizione dei materiali diviene basilare».

È una scelta oculata che andrebbe allargata non solo all’edilizia residenziale, ma anche agli uffici, agli edifici pubblici e soprattutto alle scuole, dove soggiornano bambini e ragazzi, che sono organismi in crescita.

Altrettanto importante, oltre ai materiali edili è la presenza della luce naturale e una corretta circolazione dell’aria. «Un ambiente salubre deve essere adeguatamente ventilato in modo naturale o con una ventilazione meccanica controllata– spiega ancora l’architetto – In questo senso occorre anche prestare attenzione a eventuali carenze costruttive, operando un monitoraggio mirato a stabilire la presenza di eventuali ponti termici e/o condense.

Paradossalmente, nei casi di ristrutturazione in cui vengono sostituiti esclusivamente gli infissi, quelli nuovi ad alta efficienza energetica, se non combinati con un impianto di ventilazione, rischiano di non permettere neppure la minima circolazione d’aria che prima era assicurata da soluzioni vecchie e inefficienti. Meglio quindi operare in ottica consapevole e olistica».

L’Associazione presta particolare attenzione alla scelta dei materiali: «contiamo sul sistema di certificazione Anab / Icea che vaglia tutti i componenti potenzialmente dannosi per la salute, soprattutto quelli chimici».

Salubrità dell’aria e scelta dei materiali

Quali possono essere i materiali ideali e in che tipo di interventi? «Tutto dipende dallo standard a cui mirano il professionista e il committente e dal tipo di intervento che si prevede – risponde Ganz – Per esempio, se si opera solo sull’ambiente interno per la ristrutturazione occorre privilegiare materiali naturali, vegetali o minerali, più affini dal punto di vista biologico e rinnovabili».

«Adottare materiali di origine fossile per una coibentazione interna, per esempio, oltre che possibile fonte di emissioni inquinanti, impedisce la traspirabilità delle pareti, favorendo la formazione nel tempo di condense interstiziali e la generazione di muffe e batteri». «Ben vengano, quindi, materiali quali la canapa, per esempio, oppure la paglia, la terra cruda e tutti quei materiali con certificati che ne garantiscano i contenuti. In caso di autocostruzione i materiali, possibilmente a chilometro zero, devono essere prelevati da siti ambientalmente adeguati e devono essere vagliati da personale di grande competenza ed esperienza per selezionarne quelli più idonei».

Nel caso dei materiali certificati, la scelta deve cadere su quelli sottoposti a certificazione da parte di enti terzi, che garantiscono determinati requisiti di qualità.
«La premessa da cui partire è che ogni intervento in cui si vada a operare va sempre studiato con un approccio scientifico, che parte dal progetto fino al sistema dei materiali selezionati, con determinate caratteristiche e con una stratigrafia che deve essere vagliata da un professionista competente, con opportuni calcoli e analisi», prosegue il segretario Anab.

Materiali naturali e riqualificazione “bio”: costi e incentivi

Costa di più un tipo di intervento che prevede l’impiego di materiali naturali? «Un intervento di questo tipo non prescinde solo da una scelta economica, ma anche da un fattore culturale. Il costo maggiore c’è, ma non è così elevato come si tende a pensare. Tutt’altro. In ogni caso vale la pena riflettere con una prospettiva a lungo termine: infatti operando certe scelte occorre domandarsi quali ripercussioni ci siano a livello di salubrità, oltre che di sostenibilità ambientale».

Anab da sempre si rende disponibile – continua Ganz- a illustrare soluzioni e metodologie facendo anche attenzione all’impegno economico, per riqualificare la casa in maniera ecologica. «Anche nei confronti dei professionisti poniamo volentieri la nostra consulenza per studiare dettagli sulla scelta, ma anche sulla posa, sulla stesa, valutando anche una naturale irregolarità delle superfici, data appunto dalla peculiarità di alcuni materiali».

La speranza è che presto i materiali edili naturali possano contare su un trattamento più favorevole per una loro più larga diffusione. «A oggi non ci sono misure incentivanti che sostengano la scelta di materiali naturali piuttosto che di origine petrolchimica: infatti gli ecobonus per la riqualificazione energetica vengono dati sia che si scelgano i primi piuttosto che i secondi. In ogni caso è sempre bene fare una scelta oculata poiché essi per molti anni rimarranno nei nostri ambienti confinati e pertanto è fondamentale che siano in assoluta armonia con la fisiologia umana», conclude Stefania Ganz.


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