Stufe a bioetanolo: cosa sono, come funzionano e quando convengono

Con l’arrivo delle temperature più rigide è necessario pensare ai sistemi di riscaldamento per la nostra abitazione. Le stufe a bionetanolo sono un’alternativa elegante e moderna ai tradizionali camini, arredano gli ambienti di casa creando un’atmosfera accogliente. Sono adatte per chi non vuole rinunciare al fascino “della fiamma”, ma non può installare una canna fumaria. A seconda del modello e della potenza, varia anche la loro capacità di produrre calore.
Ecco tutto quello che c’è da sapere, inclusi costi e prezzi del bioetanolo.

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Stufe a bioetanolo: cosa sono, come funzionano e quando convengono

Il tradizionale camino a legna o a pellet, oltre ad essere molto utilizzato per integrare il riscaldamento domestico, contribuisce a creare in casa un’atmosfera accogliente.
Oggi, il design di questi oggetti si è evoluto e il camino è un vero e proprio elemento d’arredamento, grazie a nuovissimi modelli dalle forme eleganti e moderne.

Ma non è sempre possibile installare un caminetto o una stufa, che richiedono spazio e soprattutto la possibilità di predisporre una canna fumaria. Per questo, negli ultimi anni, sono sempre di più le persone che si interessano ai camini senza canna fumaria e alle stufe bioetanolo, una soluzione elegante e moderna che offre una valida alternativa ai riscaldamenti tradizionali.

Le stufe al bioetanolo possono essere acquistate per la propria casa, con l’intento di arredare l’ambiente e di godere del calore della fiamma. Ne esistono di diversi modelli e costi, ma il funzionamento di una stufa al bioetanolo non varia, così come sono i medesimi i vantaggi e le attenzioni da porre in fase di acquisto.

Di seguito, tutte le informazioni principali da conoscere su questi camini particolari.

Cosa sono le stufe a bioetanolo e come funzionano

Le stufe a bioetanolo sono spesso chiamate anche camini, in quanto nell’aspetto richiamano i tradizionali caminetti. La fiamma, in una stufa a bioetanolo, è a vista e viene generata utilizzando un combustibile liquido, il bioetanolo.

Cosa sono le stufe a bioetanolo e come funzionano

Ha effettivamente la capacità di creare un’atmosfera accogliente e calda in ogni ambiente, anche quando non è possibile realizzare o installare un tradizionale camino a legna o pellet. Altri vantaggi di questa soluzione riguardano proprio il bioetanolo, che è un alcol di origine naturale, in quanto si ottiene da sostanze quali la canna da zucchero o altre materie vegetali ricche di zucchero.

Il processo di funzionamento della stufa a bioetanolo è semplice, grazie anche ai pochi elementi che la compongono.

Queste stufe e caminetti si caratterizzano per un serbatoio in cui inserire il combustibile, utilizzato per bruciare un altro componente interno, generalmente un panno di lana di vetro, che viene così imbevuto e utilizzato per l’accensione.

Una volta che il liquido prende fuoco, si crea la fiamma e vengono rilasciati i vapori derivanti dalla combustione, che possono essere immessi direttamente nella stanza.  La fiamma è regolabile e la sua intensità, così come la sua durata, variano a seconda della potenza del bruciatore.

Il meccanismo descritto permette di evitare la produzione di fumi, per quanto si causino comunque emissioni di CO2, abbastanza ridotte, con del vapore acqueo. Di conseguenza non è necessario realizzare una canna fumaria, facilitando di conseguenza anche l’installazione, molto più libera rispetto a quanto avviene nel caso dei tradizionali camini e stufe.

Al contempo, non serve alcun tipo di collegamento ad impianti esistenti, né elettrici, né a gas. In ogni caso, i produttori consigliano le dimensioni minime degli ambienti in cui installare le stufe, in base alla loro potenza, così da evitare accumuli di biossido di carbonio. Un buon consiglio è anche quello di ventilare adeguatamente i locali.

Menhir è un caminetto a bioetanolo di Antrax
Menhir è un caminetto a bioetanolo in alluminio realizzato da Simone Micheli per Antrax.

Il funzionamento delle stufe a bioetanolo risulta essere semplificato, se paragonato ai tradizionali caminetti, in quanto non necessita dell’impiego di legna da ardere e, di conseguenza, dello smaltimento di cenere; altrettanto semplice è l’installazione che prevede l’applicazione a muro e il collegamento alla corrente elettrica per l’azionamento della ventola.

I modelli delle stufe a bioetanolo

Esistono diverse tipologie di stufe a bioetanolo, costruite di dimensioni, materiali, forme e potenza differenti.

I camini e le stufe a bioetanolo possono essere installati a pavimento, a parete o anche sospesi dal soffitto; alcuni modelli che possono anche essere spostati nell’ambiente liberamente.

Biocamino Aeris di Cocoon Fires
Aeris di Cocoon Fires è un biocamino da interno ed esterno, il modello sospeso si può facilmente convertire in soluzione di appoggio. Design Federico Otero

Sono sempre di più i camini di design disponibili sul mercato, ad esempio con pareti in vetro o integrati in altri componenti d’arredo, come tavolini da soggiorno.

La resa in termini di calore è buona, anche se la potenza della stufa dipende dal modello installato.

biocamino da pavimento Louvre
bioKamino presenta Louvre, biocamino da pavimento dal design particolare, aperto su quattro lati, per una visibilità della fiamma a 360°

Data la sempre maggiore diffusione di questi elementi d’arredo, sono sempre di più le imprese produttrici che lavorano a modelli di potenza maggiore e oggi se ne trovano anche fino a 3.5 kW, così da poter riscaldare ambienti anche di 20-25 mq.

Bioacamino aida di Maison Fire
Bioacamino da parete Aida di Maison Fire, disponibile nei colori bianco e nero ed equipaggiato con bruciatore rettangolo 2 lt.

In base al modello cambia anche la capacità del serbatoio e quindi della durata della combustione del liquido.

E' di AFIRE Design il biocamino smart LOFT, che unisce design moderno e tecnologia.
E’ di AFIRE Design il biocamino smart LOFT, che unisce design moderno e tecnologia. Si può appoggiare alla parete o incassare ed è dotato di telecomando

In conclusione, esistono stufe e camini a bioetanolo meno potenti e più piccoli, pensati principalmente per fini estetici, ed altri progettati in modo adeguato per integrare il sistema di riscaldamento tradizionale.

Quanto scaldano le stufe a bioetanolo?

Una stufa a bioetanolo può essere considerata un vero e proprio caminetto dal punto di vista estetico ma, anziché funzionare con la legna, impiega il bioetanolo, tant’è che le stufe a bioetanolo vengono chiamate anche biocamini o biostufe. Va sottolineato che i camini a bioetanolo scaldano e arredano con eleganza e possiamo dire che queste stufe riscaldano gli ambienti, senza dispersioni termiche, dai 25 fino a 50 mq, generando circa 3,5-4 kW/h, ma naturalmente dipende da dimensioni e potenza del modello scelto. Non vengono infatti utilizzate in sostituzione di un sistema di riscaldamento tradizionale, ma per potenziarlo, arredando alcuni ambienti.

Quanto è sostenibile il bioetanolo

Ma che cos’è l’etanolo? Si tratta di un alcool infiammabile, uguale a quello contenuto nel vino, derivante dalla fermentazione degli amidi e degli zuccheri del mais, delle patate e della canna da zucchero, considerato per questo assolutamente “green” e “pulito”.

Ecco tutto quello che c’è da sapere, incluso il prezzo del bioetanolo e i costi dell’acquisto della stufa bioetanolo.

Quanto è sostenibile il bioetanolo

Per quanto il bioetanolo sia considerato un combustibile sostenibile, proprio per le sue origini naturali e vegetali, è bene ricordare che durante la combustione si causano comunque delle emissioni di CO2, per quanto non elevate e equivalenti a quelle assorbite dalla pianta durante il suo ciclo di vita. Il bilancio, quindi, è a zero emissioni.

Questo significa che per calcolare in modo più appurato il suo impatto ambientale è necessario prendere in considerazione più fattori, tra cui sicuramente l’intero processo produttivo del bioetanolo, il suo trasporto e il funzionamento dello specifico modello di stufa installata. In aggiunta, per non causare ulteriori problematiche a livello ambientale, è essenziale essere precisi nel rispettare tutte le indicazioni del produttore del camino, in quanto la pulizia e la manutenzione potrebbero incidere notevolmente (sia in positivo, che in negativo) sulla sostenibilità finale dell’apparecchio, oltre che sulla sicurezza delle persone.

Quanto consuma una stufa al bioetanolo e come sceglierla

Per valutare quanto possa essere vantaggiosa una stufa a bioetanolo, è necessario considerare quanto carburante viene consumato per il suo regolare funzionamento.

Va specificato che è impossibile definire un valore unico per tutti i camini, in quanto incidono diversi aspetti, come la tecnologia della stufa, la capienza del serbatoio, la potenza di riscaldamento e le ore di utilizzo. Questo significa che, al momento della scelta, è opportuno verificare le prestazioni dei singoli modelli, confrontando tra loro più tecnologie, anche di marchi differenti.

La capacità del serbatoio può variare, da pochi a diversi litri di bioetanolo, in modo da rispondere in modo adeguato a differenti necessità del mercato. La durata del carburante, con la stufa in funzione, dipende da come si regola il bruciatore e dalle performance dello specifico modello. In ogni caso, come anticipato, i produttori forniscono tutte le informazioni necessarie alla valutazione, tra cui il consumo orario o la durata del serbatoio in relazione ai possibili diversi livelli di fiamma.

Per dare un riferimento indicativo, valori medi possono essere da circa 0,2 litri all’ora per una fiamma al minimo, fino anche a più di un litro all’ora nel caso di potenze superiori. Per l’acquisto del bioetanolo, poi, è necessario scegliere contenitori di dimensioni adeguate al consumo della propria stufa, in quanto sul mercato ve ne sono di taglie differenti. Il consiglio, infine, è quello di monitorare i reali consumi, in modo da poter stimare le necessità di acquisto in modo più preciso, al di là di quanto indicato dal produttore sul manuale.

Conviene una stufa al bioetanolo?

Una stufa al bioetanolo può essere considerata interessante in quelle situazioni in cui l’obiettivo principale è quello di inserire un elemento simile a un camino, ma non è possibile procedere alla sua installazione. In sostanza, il primo e indiscutibile vantaggio riguarda la sua estetica e la sua libertà di installazione. Il camino a bioetanolo, infatti, non può essere considerato alla pari di un camino tradizionale per il riscaldamento domestico.

La potenza di una stufa a bioetanolo è espressa dal produttore in Watt e, a seconda delle necessità, può essere acquistato il prodotto con potenza adeguata alle dimensioni della stanza in cui lo si vuole installare. Di conseguenza, conviene solo se la potenza è commisurata alle necessità e, in combinazione, lavora un ulteriore sistema di riscaldamento. Si ribadisce, quindi, che lo scopo è quello di creare l’atmosfera tipica del camino e, in aggiunta, alzare la temperatura di una stanza, senza però pensare di utilizzare la stufa a bioetanolo come unico sistema di riscaldamento. In alcuni casi, però, il bioetanolo può essere utilizzato anche in altre tipologie di impianti, come i classici funghi per dehor e verande, con potenza superiore e come unico sistema di riscaldamento.

I prezzi delle stufe a bioetanolo

Acquistare una stufa bioetanolo è una decisione oculata per chi desidera ottenere alte performance e un buon rendimento nel tempo, ma è importante conoscere quanto quanto costa una stufa a combustibile liquido, quali sono i costi del bioetanolo e le possibili detrazioni.

Le stufe a bioetanolo sono oggetti accessibili, il cui costo varia in base al modello e alla potenza. In generale, comunque, si trovano stufe e camini tra i 100 e gli 800 euro, mentre si sale di prezzo per modelli di design.

A questa spesa, poi, non va aggiunto nulla per l’installazione, in quanto non sono richieste ulteriori opere. I prezzi del bioetanolo sono compresi tra i 3 e i 5 euro al litro.

Il consumo orario, invece, dipende dalla tipologia di stufa installata, ma è chiaro che le stufe più potenti consumeranno di più. Quindi, anche se il potere calorifico dell’etanolo è maggiore, ad esempio, di quello del pellet (5100 kCal/litro contro 4500/kg), il costo per il riscaldamento è più alto a causa dei prezzi del bioetanolo maggiori.

Stufa a bioetanolo: pro e contro

Tra i pregi del riscaldamento a bioetanolo è opportuno citare la sua praticità: non è necessario, infatti, dotarsi di un sistema di impianto fisso e neppure delle canne fumarie.

Non è dunque necessario un sistema di smaltimento perché la stufa a bioetanolo non produce fumo, ma, se il liquido è di buona qualità, verranno prodotti solamente biossido di carbonio e acqua. In ogni caso, la maggior parte dei produttori sconsiglia un funzionamento continuo in stanze troppo piccole e senza ricambio d’aria, in quanto le condizioni ambientali possono incidere sul processo di combustione e provocare un conseguente peggioramento della qualità dell’aria.

Comunque, si tratta di una soluzione ecologica, in quanto il bioetanolo viene prodotto da biomasse di scarto. Infine la bellezza e il design della stufa a bioetanolo la rendono un complemento d’arredo davvero affascinante, in grado di dare carattere alla camera in cui viene installata.

La stufa a bioetanolo richiede però alcuni accorgimenti: la produzione di anidride carbonica, seppure minima, rende necessario areare le stanze ogni due o tre ore. Questo sistema, poi, non è particolarmente adatto a riscaldare ambienti troppo estesi, la forza di diffusione del calore non è pari a quella di un impianto di riscaldamento completo.

Chi è interessato ad installare questa soluzione, ma è dubbioso per prezzi del bioetanolo deve considerare che l’installazione di questi camini è detraibile. Attualmente l’acquisto di questo prodotto consente di beneficiare di una detrazione fiscale del 65% per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici oppure del 50% per quanto concerne la ristrutturazione edile.


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione Ottobre 2020

 

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