Gli italiani credono nell’efficienza energetica

La fotografia dell’Enea sull’efficienza energetica nel nostro paese: investiti 28 miliardi e risparmiati 3 miliardi su import petrolio e gas

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L’ENEA ha pubblicato il V Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica, riferimento importante e aggiornato che offre un quadro dettagliato dello stato dell’efficienza energetica nel nostro paese, considerando contesto economico nazionale e internazionale e sviluppo tecnologico.

Si tratta di un argomento di particolare attualità considerando che tutti i paesi in Europa hanno fissato precisi obiettivi per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, e che l’accordo vincolante di Parigi, adottato da 195 Paesi, si pone l’ambizioso obiettivo di limitare l’aumento della temperatura entro 1,5 °C, comunque al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali.
Naturalmente l’efficienza energetica assume un ruolo strategico in questa transizione, insieme alla decarbonizzazione della generazione elettrica e degli usi finali.

Dal Rapporto emerge che l’Italia è sempre più un paese in classe A per l’efficienza energetica e con un aumento importante delle fonti rinnovabili nel mix energetico. Ma il Presidente dell’ENEA Federico Testa sottolinea che la strada è migliorabile, a partire dalle “barriere da superare e forti margini di miglioramento per accrescere il vantaggio competitivo del nostro Paese”. Per far decollare gli ingenti investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi fissati a livello europeo, gli fa eco Roberto Moneta, direttore dell’Unità tecnica efficienza energetica dell’ENEA, bisognerebbe garantire le migliori condizioni per l’accesso agli strumenti finanziari.

Nel 2014, in Italia c’è stato un calo nella domanda di energia, con una riduzione dei consumi che sono tornati ai livelli dei primi anni Novanta, ma con diverso mix energetico. Le fonti fossili costituiscono ancora la principale fonte energetica ma il loro peso è in continuo calo: nel 2014, circa l’80% del consumo interno lordo è stato soddisfatto dai combustibili fossili, contro il 92,4% del 1994. In costante aumento le fonti rinnovabili, con una quota della domanda di energia cresciuta dal 5,4% del 1994 al 17,6% del 2014.

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Sul fronte dei consumi finali, il settore civile ne assorbe la quota maggiore (37,1%), seguito da trasporti (33,3%) e industria (21,3%).

Nel 2014 i consumi finali dell’industria sono stati pari a 25,7 Mtep, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Il settore industriale è quello che ha risentito in misura maggiore della crisi economica, tanto che nel periodo 2007-2014 i consumi si sono ridotti del 31,5%.

I miglioramenti di efficienza energetica

Nel nostro paese in meno di 10 anni le famiglie hanno investito quasi 28 miliardi di euro (+12% in un anno) per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica tra il 2007 e il 2015.

Dal 2005 le misure per l’efficienza energetica hanno permesso di risparmiare quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili.

Ci sono stati importanti benefici anche a livello di occupazione, considerando che la filiera impiega circa 50mila posti di lavoro in media l’anno.

L’Italia si caratterizza per un livello d’intensità energetica del 18% inferiore della media Ue, dato particolarmente positivo perché tanto più basso è il valore dell’intensità energetica tanto più è alta l’efficienza energetica del Paese.

Il Rapporto sottolinea che l’Italia ha raggiunto il 32% dell’obiettivo di risparmio al 2020 fissato dal Piano Nazionale di Efficienza Energetica 2014.

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Nella realizzazione del Rapporto sono state prese in considerazione diverse misure per la promozione dell’efficienza energetica in ambito edilizio:
Titoli di Efficienza Energetica o Certificati Bianchi: il risparmio energetico generato nel 2015 da progetti avviati a partire dal 2005 tramite schede standard e analitiche e a consuntivo è stato pari a oltre 4,75 Mtep/anno di energia primaria (equivalenti a oltre 4,38 Mtep/anno di energia finale).
detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti: poiché fino a settembre 2016 è ancora possibile la modifica dei dati relativi ad interventi realizzati nel 2015, il risparmio energetico conseguito in quest’ultimo anno è stato stimato sulla base di dati provvisori e pari a circa 0,11 Mtep/anno di energia primaria e finale. Il risparmio complessivo di energia primaria e finale al 2015 è stato pertanto di circa 1,02 Mtep/anno.
Tra il 2007 e il 2015 sono stati incentivati più di 2,5 milioni di interventi, con oltre 28 miliardi di euro investiti da parte delle famiglie. Gli ecobonus, sono stati utilizzati soprattutto, spiega il Rapporto, per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti
Detrazioni fiscali per interventi di recupero del patrimonio edilizio: secondo il meccanismo introdotto dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge n. 449 del 27 dicembre 1997, i principali interventi di recupero sono relativi all’impiantistica, comprese le caldaie a condensazione incentivate anche tramite le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica.
Conto Termico:  I risparmi complessivi ammontano a circa 0,78 ktep/anno di energia primaria e finale.
Recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del Decreto Legislativo 192/05 con riferimento alla prescrizione di Standard Minimi di Prestazione Energetica degli edifici: il risparmio complessivo in termini di energia primaria è stato di oltre 2,03 Mtep/anno, derivanti principalmente dalla installazione di generatori di calore “3 stelle” negli edifici ad uso residenziale. Minoritario invece l’apporto derivante dalla costruzione di nuovi edifici con performance energetiche al di sopra dei limiti di legge, sia nel residenziale sia nel 17 non residenziale, a causa della crisi che sta caratterizzando il settore delle costruzioni.

Le opportunità legate all’efficienza energetica

Federico Testa sottolinea che l’efficienza rappresenta una grande opportunità per alcuni comparti come scuola, beni culturali e agroalimentare, ma anche per rilanciare settori strategici per l’edilizia.  “Un tema rilevante, sul quale finora si è fatto poco è quello dei condomini anni ‘60 e ‘70, particolarmente energivori. Oltre i due terzi del patrimonio edilizio esistente risale a prima degli anni ottanta, quando ancora non esistevano normative specifiche sul tema dell’efficienza energetica. Dobbiamo trovare meccanismi incentivanti per consentire di diventare ‘green’ anche a quanti vivono in questi complessi e non hanno risorse da investire”.

Con il decreto legislativo 102/2014 che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE è stato introdotto lo strumento della diagnosi energetica per le imprese: nel 2015 all’ENEA sono pervenute 10.823 diagnosi, il 45% da imprese del comparto manifatturiero e il 15% da quelle del commercio.
Per quanto riguarda le performance energetiche regionali, il rapporto evidenzia che il 60% dei progetti in materia di efficienza energetica è stato portato a termine attraverso i Fondi Strutturali 2007-2013. Inoltre, nel biennio 2014-2015 la superficie complessiva interessata da interventi di riqualificazione energetica nella PA, realizzati o in fase di realizzazione, è stata pari a 855.235 m2. Le risorse utilizzate in applicazione di misure di efficienza energetica sul totale dei fondi POR-FESR, relativi al periodo 2014-2020, ammontano a 2,4 miliardi di euro.

La comunicazione sull’efficienza energetica

Il Rapporto fa riferimento al Programma Triennale di informazione e formazione previsto dal dlgs 102/2014 per far conoscere a PMI, dipendenti pubblici, famiglie, studenti e istituti bancari gli strumenti, le opportunità e l’importanza dell’efficienza energetica e far nascere una cultura diffusa sull’uso efficiente ed eco-sostenibile delle risorse energetiche ed ambientali.

In questo contesto è stata avviata la Campagna nazionale “Italia in classe A” per sensibilizzare soprattutto il grande pubblico e i media sui temi dell’efficienza attraverso iniziative di formazione, informazione e un premio giornalistico.
Nel primo anno della campagna, particolare attenzione sarà dedicata alla PA, tenuto conto che gli oltre 13mila edifici pubblici consumano circa 4,3 TWh di energia/anno con una spesa complessiva di 644 milioni di euro; con interventi di efficientamento questi consumi potrebbero essere ridotti fino al 40%.

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Le interviste al Presidente ENEA Federico Testa e al Direttore dell’Unità tecnica efficienza energetica Roberto Moneta

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