Revamping: massimizzazione del potenziale green con moduli fotovoltaici Made in UE

I sistemi ad energia solare sono progettati per operare per diverse decadi, ma fattori ambientali e stress meccanici influenzano le loro performance nel tempo. Tuttavia, non tutti i moduli fotovoltaici invecchiano allo stesso modo. Il degrado di un modulo, oltre che dalla qualità dei materiali, è pesantemente influenzato anche dal processo di produzione.

Come è cambiato il mercato dal 2010 ad oggi

Nel 2010, quando BISOL ha aperto il suo ufficio a Bologna, l’Italia era il mercato fotovoltaico più grande al mondo. Il settore era invaso da una gran quantità di produttori di moduli e svariate aziende, sia italiane che non, hanno deciso in quel periodo di investire nell’energia solare in Italia.

All’epoca, la scelta dei moduli dipendeva per lo più dal prezzo, non dalla qualità del prodotto.

Dopo soli dieci anni numerosi produttori, tra cui alcuni che si dichiaravano europei, non sono più sul mercato e i loro moduli FV stanno scomparendo dai tetti: questo perché molti investitori si sono visti costretti a sostituirli, a causa del loro degrado e del conseguente scarso rendimento delle centrali fotovoltaiche.

Moduli BISOL: – 70% delle perdite dovute a mismatching

Con la preselezione dei moduli fotovoltaici, BISOL elimina il 70% delle perdite dovute a mismatching.

Una delle principali motivazioni che porta al revamping dei sistemi fotovoltaici è migliorare la loro efficienza, che si traduce in una migliore performance del sistema e un maggiore ritorno sugli investimenti.

Per questa ragione BISOL ha sviluppato la pratica, unica al mondo, di selezionare i moduli in base alla potenza, alla tensione e alla corrente, eliminando fino al 70% delle cosiddette perdite per mismatching dei moduli fotovoltaici e migliorando le prestazioni generali dell’impianto.L’eccellenza di BISOL in termini di qualità è stata ulteriormente confermata dal prestigioso premio “Top Brand PV” assegnato da EuPD Research, basato su un’analisi approfondita del mercato fotovoltaico e interviste dettagliate a oltre 1.200 aziende installatrici.

BISOL Group ha vinto questo premio in Italia (per la terza volta), in Belgio (per la quarta volta consecutiva), in Francia (per la quarta volta consecutiva) e in Slovenia (per la terza volta consecutiva).

Delaminazione: un fenomeno che riduce la vita utile dell’impianto fotovoltaico

Molti produttori utilizzano pratiche inadeguate, impossibili da rilevare a occhio nudo, per ridurre i costi di produzione. Ad esempio, un foglio EVA sottodimensionato può portare alla delaminazione, alla corrosione delle celle e delle giunzioni elettriche, con una conseguente diminuzione della potenza dei moduli.

Una saldatura impropria può portare al malfunzionamento irreversibile e totale del modulo. La applicazione di quantità insufficienti di silicone sulla cornice del modulo si riflette in una resistenza meccanica significativamente peggiore.

Uno studio sulla durata delle centrali fotovoltaiche costruite in Europa centrale tra il 2009 e il 2010, recentemente pubblicato nella rivista Solar Energy Journal, mostra che la delaminazione svolge un ruolo cruciale nel ridurre in modo significativo la vita utile degli impianti fotovoltaici.

In quasi due decenni di attività, BISOL non ha avuto nemmeno un singolo caso di reclamo dovuto all’intrusione di umidità e alla delaminazione dei moduli.

Revamping: massimizzare la produzione di energia riducendo l’impatto ambientale

Il revamping dei sistemi fotovoltaici si allinea anche con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Sostituendo i moduli più vecchi e meno efficienti con pannelli solari di alta qualità è possibile massimizzare la produzione di energia riducendo nel complesso l’impronta di carbonio.

Dato che l’energia necessaria per il processo di produzione dei moduli BISOL è fornita da fonti a zero emissioni di carbonio, l’impronta per ciascun modulo solare BISOL è zero.

Inoltre, con più di 70 impianti fotovoltaici di proprietà dell’azienda, BISOL produce dieci volte più energia pulita di quella impiegata nella produzione dei propri moduli, andando oltre il concetto di emissione zero.

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